Respiro Readers
vi segnaliamo la nuova uscita edita Butterfly Edizioni
del romanzo dell'autrice italiana Anita S.
TITOLO: Jordan + April
AUTRICE: Anita S.
CASA EDITRICE: Butterfly Edizioni
COLLANA: Love Self
GENERE: Erotic Romance
DATA USCITA: 30 Novembre 2018
PREZZO EBOOK: 2.99 ( 0.99 promo dal 30/11 al 9 / 12 )
Jordan Dubois è un professore universitario segnato da un matrimonio finito in tragedia. È deciso a non lasciare spiragli al suo cuore per paura di essere ferito di nuovo. Nessuna illusione, nessun coinvolgimento e nessun dolore.
April Spector è una studentessa di giornalismo che sta cercando di scappare da una vita che le va stretta e da un padre che la soffoca. Si incontrano una sera per caso e condividono un momento di sfrenata e intensa passione, alimentata dal fatto di essere due perfetti sconosciuti. Nessuno dei due immagina che il destino ha in mente di farli incontrare ancora, nella stessa aula e nello stesso palazzo. E mentre dovranno fare i conti con i fantasmi del proprio passato e con gli ostacoli del presente, riusciranno anche a tener a bada il desiderio alimentato dalla loro attrazione?
Si
inumidisce le labbra, provocandomi un fremito doloroso all’altezza
dell’inguine.
«Non
fare così», sibilo, in preda allo sconforto, passandomi una mano
nei capelli.
«Così
come?», chiede ridacchiando, senza smettere di fissarmi negli occhi.
Sbuffo,
guardandomi attorno. So che devo parlarle, ma questo non è di certo
il posto più adatto.
«Possiamo
parlare per un attimo da soli? Nel mio ufficio?», le chiedo,
mettendomi in spalla la tracolla e aspettando il suo cenno d’assenso
prima di incamminarmi e farle strada.
Fa
qualche passo in avanti e si ferma al centro della stanza. Chiudo la
porta e mi avvio nella semi oscurità per aprire le tende spesse e
scure. La sua mano, però, afferra la mia quando le passo accanto,
fermandomi a metà del mio percorso. Mi irrigidisco istintivamente e
mi volto per guardarla negli occhi quel tanto che mi è permesso dal
buio. Anche lei mi guarda, mentre le sue dita esili si intrecciano
alle mie. Resto rigido come uno stoccafisso, ma April colma la
distanza tra noi e avvicina il suo corpo caldo al mio. Sento la mia
erezione pulsare forte, premere contro la stoffa rigida dei jeans. Si
solleva sulle punte dei piedi e avvicina le sue labbra alle mie,
senza toccarle, restando in attesa che sia io a fare il passo
successivo e appropriarmi della sua bocca e del suo sapore.
I
miei occhi accarezzano la curva sinuosa delle sue labbra dischiuse.
Mi avvicino quasi impercettibilmente, mentre nella mia testa
vorticano le immagini di quella stessa bocca che percorre il mio
corpo. Gliela sfioro con la mia, con un movimento leggero e quasi
impalpabile.
«Non
posso», sussurro, poggiando la fronte contro la sua.
Le
stringo forte le dita intrecciate alle mie, facendo un passo indietro
per poi scioglierle dalla sua presa. Nel silenzio assordante che ci
circonda riesco a percepire solo i nostri respiri accelerati e il
battito dei nostri cuori.
«Ieri
sera non ti sei fatto troppi problemi», ribatte lei con una smorfia.
«Ieri
sera non eri una mia studentessa», sussurro, mentre distolgo lo
sguardo dal suo.
«April…»,
sussurro. «Avevi detto che non mi avresti più provocato in questo
modo».
«È
irrilevante, non trovi? Tu sei nudo, io sono nuda», ribatte
stringendosi nelle spalle.
«Tu
hai ancora la mia camicia in verità», replico con una smorfia.
I
suoi grandi occhi castani mi fissano con aria di sfida. Solleva le
mani e scosta la stoffa dalle spalle, lasciandola scivolare via
lentamente.
«Ora
non più», dice con un filo di voce.
E
io non resisto oltre. Allungo una mano e la afferro, attirandola
nella doccia. Le mie dita si insinuano nei suoi capelli scuri e i
nostri respiri sono l’unico rumore oltre all’acqua che scorre. La
bacio a fondo e la mia lingua scivola contro la sua, mentre i nostri
corpi nudi aderiscono.
«Ho
una maledetta voglia di baciarti», mormoro.
Si
zittisce di colpo. I suoi occhi sono ancora più scuri, sgranati,
attenti a ogni mia minima mossa. Mi guarda famelica.
«Ho
voglia di baciarti. Voglio assaggiare il tuo corpo. Perdermici per
ore».
«Potrei
dirti che ti ho vista da lontano, che mi sembra di conoscerti, che
forse ci siamo visti da qualche parte. Ma quello che ti serve sapere
è che mi chiamo Jordan e ho un’insana voglia di scoparti contro il
muro del bagno delle donne e farti urlare come non hai mai urlato in
vita tua».
Ho
imparato da tempo che non vale la pena perdersi in chiacchiere. Non
cerco storie, non voglio relazioni. Julie è stata un chiodo piantato
dritto nel mio petto e non ha lasciato molto spazio per altre
persone. Non voglio passarci di nuovo. Quindi se una donna ci sta,
bene. Altrimenti passo alla prossima. Nessuna illusione, aspettativa
o delusione. Nessun dolore. Dritti al punto.
La
brunetta di fronte a me deglutisce, evidentemente colta alla
sprovvista. Eppure non riesce a nascondere l’improvviso dilatarsi
delle pupille e il repentino cambio del suo respiro. Mi fissa
sorpresa, quasi divertita, e sono pronto a scommettere che se
infilassi una mano nelle sue mutandine ci troverei un lago in questo
momento.
Un’inaspettata
scarica di desiderio mi attraversa, facendomi tendere il membro sotto
la stoffa dei jeans. Si appoggia con i gomiti al bancone dietro di
lei, portando la testa di lato e offrendomi una visuale completa
della pelle perfetta del lato sinistro del suo collo.
«Perché
non qui, allora?», domanda, bagnandosi le labbra.
Mi
avvicino di un passo, posizionando le mie mani ai lati dei suoi
gomiti e facendo aderire i nostri corpi. Il membro eretto svetta
contro il suo stomaco.
Quando
i suoi occhi si spalancano leggermente, le rivolgo un ghigno
soddisfatto.
Inalo
il suo profumo fruttato, giovane e fresco, che sembra l’esatto
ritratto di colei che lo indossa. Avvicino piano le labbra al suo
collo, depositandole un casto bacio proprio sotto l’orecchio. Con
la punta della lingua risalgo lentamente ad accarezzarle il lobo, poi
lo afferro tra i denti e lo tiro piano verso di me. Un visibile
fremito la scuote. Mollo la presa e sorrido contro la sua pelle.
«Perché
qui non posso farti urlare come voglio», sussurro, la voce spezzata
dall’eccitazione improvvisa.
Anita
S. ha 30 anni ed è di origini campane. Di professione giornalista,
da qualche anno scrive per passione. “Jordan+April” è il suo
primo romanzo. Inizialmente auto pubblicato su Amazon, ora arriva ai
lettori in questa nuova versione targata “Butterfly Edizioni”. La
stessa casa editrice ne pubblicherà anche il sequel. Ha all’attivo
altri due romanzi: “You are my Superhero” e “Ricordati di me”,
entrambi disponibili sulla piattaforma Amazon in versione ebook e
cartacea.
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