Respiro Readers
vi segnalo la nuova dell'autrice
italiana emergente Alexandra Maio.
TITOLO: Meglio sola che male innamorata
AUTRICE: Alexandra Maio
GENERE: Romance
CASA EDITRICE: Butterfly Edizioni
DATA USCITA: 24 Luglio 2018
PREZZO: 2.99 ( in offerta a 0.99 fino al 26 Luglio 2018)
Disponibile
su Amazon e Kindle Unlimited
Tullio
Venturi è un uomo d’affari dal grande fascino, tanto bello, sicuro
di sé e ricco quanto irraggiungibile. Adria Agostini è il suo
opposto: timida, impacciata e ancora irrimediabilmente vergine.
Innamorata di quel ragazzo viziato che ha avuto occhi per tutte
tranne per lei, sogna due cose: diventare una famosa bag designer e
conquistare il cuore dell’uomo per cui ha da sempre una cotta
segreta. Tutto sembrerebbe facile visto che lavorano fianco a fianco,
non fosse che Adria non si sente alla sua altezza e soprattutto se la
dea dell’amore non ce l’avesse tanto con lei… Ogni volta che ha
la possibilità di stargli vicino succede qualcosa che la mette in
ridicolo, e inoltre Tullio ha una famiglia… Ma forse dietro alla
sua vita dorata ci sono crepe che non tutti vedono e quando lui avrà
bisogno di una babysitter per sua figlia e chiederà aiuto a
quell’amica d’infanzia, la convivenza forzata li metterà in
difficoltà facendo provare loro sensazioni sconosciute…
Quando
l’ascensore si ferma e le porte si aprono, mi trovo davanti LUI,
Tullio Venturi, in piedi sulla soglia, la testa bassa e una valigetta
in mano. La sagoma slanciata circondata dalla luce che filtra dalle
vetrate dell’atrio alle sue spalle mi sembra quasi una visione
celestiale. Controllo se lo segue qualcuno, ma è solo. Al pensiero
che tra poco resteremo chiusi da soli all’interno della stretta
cabina, sento lo stomaco fare una piroetta e capovolgersi. Tiro
immediatamente in dentro la pancia, drizzo la schiena e alzo il mento
per dare un aspetto più umano al mio look da sfigata mentre mi porto
una mano alla testa, come se ci fosse la minima possibilità di
mettere in ordine i noodles
che ho per capelli.
Mi consola il
pensiero che le mie sono soltanto inutili preoccupazioni.
Tullio Venturi,
capo supremo della Venturi Tessuti, avanza di qualche passo con la
stessa grazia felina dei protagonisti dei romanzi d’amore che
prendo in biblioteca e entra nell’ascensore. Posa il suo sguardo
indifferente su di me per un nanosecondo mentre, da persona
educatissima che è, mi saluta dall’alto della sua
irraggiungibilità con un distaccato «Buongiorno». Poi si volta di
spalle, preme il pulsante e alza la testa verso il pannello luminoso
sopra la porta.
Anche se siamo
gli unici due esemplari di homo
sapiens sapiens
all’interno dello stretto abitacolo, sono sicura che lui non mi
abbia nemmeno riconosciuta.
Magari fossi Kim
Basinger in Attrazione
Fatale.
Casomai sono Adria Agostini e assomiglio di più alla protagonista
del melodramma Disinteresse
Insormontabile.
Nel film della mia vita non c’è mai stato il lieto fine. Conosco
Tullio da anni e posso dire con cognizione di causa che per lui sono
sempre stata interessante quanto un fiocco bianco di neve
sull’Himalaya. Scommetto che se fossi nuda lui mi avrebbe lanciato
uno di quegli sguardi che convincerebbe a farsi suora perfino
Cicciolina. Ora invece indosso la divisa amorfa della Ronchetti - la
ditta prestatrice di servizi e responsabile del catering per la quale
lavoro - che mi conferisce lo stesso aspetto attraente di una ameba.
Ciliegina sulla torta, ho finito il turno di lavoro e l’elastico
che teneva legati i miei capelli è dentro la borsa, inghiottito dal
buco nero che vive lì dentro. Risultato, non c’è bisogno che io
controlli il mio riflesso per capire che ho l’aspetto di un leone
dopo un giro in moto nelle viscere di un uragano.
Nessun commento:
Posta un commento