IN VIAGGIO CON TABOR
di Britt Collins
Tutti i gatti ci portano da qualche parte e ciascuno in un luogo diverso.» Michael King, ex chef sulla cinquantina, vive sulla strada da dieci anni e ha perso tutto. I suoi vividi occhi azzurri sono ormai oscurati da borse e il suo viso è scavato dall'alcol e dalle notti passate in giacigli di fortuna. Quando in una sera di pioggia, a Portland, Oregon, s'imbatte in una piccola gattina affamata e ferita, che sembra essere messa persino peggio di lui, decide di spendere i suoi ultimi tre dollari per nutrirla e rimetterla in sesto, ribattezzandola Tabor, come il nome della tavola calda dove l'ha trovata.
Finalmente, dopo tanto tempo, Michael ha un motivo per cui andare avanti. Ormai inseparabili, con il primo freddo, i due si dirigono verso Sud, direzione California. Lungo la strada, la bizzarra coppia attira inevitabilmente l'attenzione di molti che si adoperano per aiutarli. Michael è esterrefatto: non ha mai ricevuto così tanto amore come da quando ha Tabor con sé. Tuttavia, durante una visita dal veterinario, Michael scopre che la gatta ha un chip di identificazione e a Portland c'è un proprietario che non ha mai perso la speranza di trovarla. Decide allora di tornare sui propri passi, costringendo se stesso a imparare a vivere, e convivere, con questa nuova perdita.
In viaggio con Tabor è una struggente ed emozionante storia vera in corso di pubblicazione in 6 Paesi. In Italia arriva in libreria con una speciale nota ai lettori italiani e in contemporanea con l'edizione inglese e con il CatFest, il primo festival dedicato agli amanti dei gatti organizzato a Londra dalla stessa autrice (www.catfestlondon.com).
Finalmente, dopo tanto tempo, Michael ha un motivo per cui andare avanti. Ormai inseparabili, con il primo freddo, i due si dirigono verso Sud, direzione California. Lungo la strada, la bizzarra coppia attira inevitabilmente l'attenzione di molti che si adoperano per aiutarli. Michael è esterrefatto: non ha mai ricevuto così tanto amore come da quando ha Tabor con sé. Tuttavia, durante una visita dal veterinario, Michael scopre che la gatta ha un chip di identificazione e a Portland c'è un proprietario che non ha mai perso la speranza di trovarla. Decide allora di tornare sui propri passi, costringendo se stesso a imparare a vivere, e convivere, con questa nuova perdita.
In viaggio con Tabor è una struggente ed emozionante storia vera in corso di pubblicazione in 6 Paesi. In Italia arriva in libreria con una speciale nota ai lettori italiani e in contemporanea con l'edizione inglese e con il CatFest, il primo festival dedicato agli amanti dei gatti organizzato a Londra dalla stessa autrice (www.catfestlondon.com).
LUNGO IL CAMMINO HO IMPARATO AD AMARMI
di Maud Ankaoua
«Siamo noi i soli responsabili dello stato d'animo in cui decidiamo di vivere in ogni istante.» Maëlle ha 35 anni. Direttrice finanziaria di una start-up in piena espansione, vive per la carriera. Nel ritmo frenetico delle sue giornate, non c'è spazio per i sogni, e agli affetti dedica solo i ritagli di tempo.
Un giorno, la sua migliore amica, Romane, le confessa di essere gravemente malata e la implora di andare in Nepal alla ricerca di un antico rimedio curativo in cui ripone tutte le speranze di guarigione. Maëlle, combattuta tra gli obblighi lavorativi che la vorrebbero sempre connessa e il desiderio di salvare l'amica, decide infine di partire, convinta di sbrigarsela in poco tempo. Non sa che ad attenderla c'è un lungo cammino, fatto di esperienze e incontri che sconvolgeranno le sue certezze; un'ascesa sulle vette dell'Himalaya che diventerà un viaggio dentro di sé, alla scoperta dei silenzi che permettono di ascoltare il battito interiore e i desideri più profondi, lontano dal frastuono delle paure che ingannano la mente. Sarà un'iniziazione alla felicità e al senso più vero della vita. La cura per l'anima di cui era in cerca, senza saperlo.
Una coinvolgente storia di rinascita che ci tocca nel vivo mostrandoci i pensieri che inquinano, le abitudini che accecano, l'ansia del risultato e del futuro - che tutti ben conosciamo, ma che ognuno di noi può imparare ad abbandonare lungo il cammino. Per tornare ad «assaporare ogni secondo nel piacere dell'istante» e scoprire chi siamo e cosa vogliamo davvero.
COME SOPRAVVIVERE AL TUO EX
di Marie-Renee Lavoie
Sulla Terra ci sono più bambini nati con un sesto dito della mano o del piede che coppie che hanno vissuto insieme e davvero felici per tutta la vita. Una tale escrescenza è presentata dagli scienziati come un'«anomalia eccezionale», mentre il matrimonio è ancora un'istituzione-pilastro della nostra società. A quando il Salone del sesto dito?
Quello che capita a Diane non è fuori del comune: una sera come tante, suo marito torna a casa e, con una raffica di frasi fatte, mette al tappeto la loro storia d'amore, venticinque anni di matrimonio, con relativo anniversario alle porte. E poi se ne va, pronto a iniziare una nuova vita con «un'altra persona» di cui non è dato conoscere l'identità - ma è facile intuirne l'età - mentre lei resta pietrificata sul divano, dopo aver scoperto di essere una donna «piatta.» Ciò che è speciale è la verve e lo humour con cui Diane ci racconta come è sopravvissuta a quello tsunami che le ha portato via in pochi minuti ogni certezza. Tra piccole e grandi vendette e mobili distrutti a colpi di mazza, incursioni fatali su Facebook e sfrenate sessioni di shopping, anche una donna «piatta» come lei dimostrerà di saper rimettersi in piedi e reinventarsi, complici l'autoironia, l'amore dei figli e l'amica del cuore. Diane è tutte noi, che quando tocchiamo il fondo riscopriamo la nostra forza. E tutte noi vorremmo Diane come amica: quella con cui confidarci e cantare a squarciagola il venerdì sera, mentre lei balla con quello stile buffo, senza ritmo, tutto suo.
Quello che capita a Diane non è fuori del comune: una sera come tante, suo marito torna a casa e, con una raffica di frasi fatte, mette al tappeto la loro storia d'amore, venticinque anni di matrimonio, con relativo anniversario alle porte. E poi se ne va, pronto a iniziare una nuova vita con «un'altra persona» di cui non è dato conoscere l'identità - ma è facile intuirne l'età - mentre lei resta pietrificata sul divano, dopo aver scoperto di essere una donna «piatta.» Ciò che è speciale è la verve e lo humour con cui Diane ci racconta come è sopravvissuta a quello tsunami che le ha portato via in pochi minuti ogni certezza. Tra piccole e grandi vendette e mobili distrutti a colpi di mazza, incursioni fatali su Facebook e sfrenate sessioni di shopping, anche una donna «piatta» come lei dimostrerà di saper rimettersi in piedi e reinventarsi, complici l'autoironia, l'amore dei figli e l'amica del cuore. Diane è tutte noi, che quando tocchiamo il fondo riscopriamo la nostra forza. E tutte noi vorremmo Diane come amica: quella con cui confidarci e cantare a squarciagola il venerdì sera, mentre lei balla con quello stile buffo, senza ritmo, tutto suo.
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