Respiro Readers
vi segnaliamo in anteprima l'uscita
del nuovo romanzo dell'autrice italiana Samantha Lombardi.
AUTRICE: Samantha Lombardi
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE : Romance Natalizio
PAGINA: 363
PREZZO EBOOK: 2.99
PREZZO CARTACEO: 14.99
DATA USCITA: 19 Dicembre 2025
Alice Moretti ha trentadue anni, un lavoro stabile come grafica a Perugia e una collezione di appuntamenti disastrosi che potrebbe riempire una stagione intera su Netflix.
Single da sempre – ma non per scelta, giura – affronta ogni Natale come una corsa a ostacoli: una casa piena di parenti, domande indiscrete, tombolate imbarazzanti e la solita frase di sua madre: «Quando ci presenti qualcuno?».
Solo che, quest’anno, esasperata, risponde: «Quest’anno porto il mio fidanzato».
Peccato che non esista.
Per rimediare alla bugia, Alice chiede aiuto all’unica persona che non avrebbe mai dovuto coinvolgere: Milo Ferri, architetto paesaggista, migliore amico di suo fratello e presenza costante (e irritante) della sua vita da sempre.
Lui accetta per gioco: una settimana nei panni del fidanzato perfetto, tra alberi addobbati, biscotti al vin santo e una famiglia fin troppo convinta.
Ma più la farsa diventa credibile, più Alice fatica a distinguere il confine tra finzione e realtà.
E quando i sorrisi diventano sguardi, e i gesti iniziano a sembrare veri… forse il problema non è più fingere. È smettere.
Una commedia romantica natalizia piena di ironia, dolcezza e batticuori, perfetta per chi ama le storie alla The Holiday, Love Hard e Single per sempre? — con personaggi brillanti, dialoghi taglienti e un amore che arriva quando meno te lo aspetti… ma sotto l’albero c’è già.
Ci sono istanti che sembrano insignificanti, e poi ci sono quelli che ti scivolano tra le dita come una palla di neve lasciata andare in discesa, pronta a trasformarsi in valanga. Per me, è successo un mercoledì sera. Ore 19:43. Ero in cucina, in piedi davanti al microonde, mentre cercavo di capire se quella che avevo appena messo in bocca fosse una foglia di basilico rinsecchita o un minuscolo frammento di plastica verde che stava nel mio “risotto” istantaneo. (Spoiler: era plastica.)
Il telefono squillava. E io, con l’umore sotto le ciabatte, gli occhi stanchi e il cervello già proiettato verso il piumone e l’oblio, ho risposto senza pensarci due volte. Era mia madre. Mia madre, che non saluta, non chiede come sto, ma apre le conversazioni con perle del tipo: «Quindi, quest’anno porterai qualcuno a Natale o farai nuovamente la single per scelta, come sempre?» E lì, in quell’esatto momento, la me razionale — quella che lavora in uno studio di grafica a Perugia, che ha una casa tutta sua, bollette intestate, una collezione di candele profumate che rasenta l’ossessione e un cuore che, ormai, batte al ritmo delle notifiche dei social e delle mail di lavoro — avrebbe dovuto dire una sola parola. Due lettere. Una sillaba: «No.» Fine. Sipario. E invece no. Invece, ho risposto: «Certo che porto qualcuno.» Qualcuno. Un fidanzato. Totalmente inventato. Improvvisato sul momento. Catastroficamente immaginario. Peccato solo che mia madre non sia il tipo da lasciar correre. Il giorno dopo aveva già preparato la camera “per voi due”, aumentato la dose di cannella nel panettone “perché il tuo lui la adorerà”, e aggiornato con entusiasmo sia la lista delle sedute a tavola che quella dei regali. E io? Io avevo circa venti, no quindici giorni per trasformare una bugia nata per puro istinto di sopravvivenza in una relazione perfettamente credibile. Oppure per darmi malata, fingere la mia morte o trasferirmi su Marte.

.jpg)



Nessun commento:
Posta un commento