Lei è sempre allegra, lui mai. Lei lo cerca, ma lui non ne vuole sapere. Lei vuole cantare, ma lui crede che sia ridicola... o no?
Cosa si nasconde dietro l'ossessione per il successo che ha Diletta?
E perchè Max non riesce a scaricarla?
Una commedia romantica, ma non troppo, spicy al punto giusto, che si legge a ritmo di tormentoni e reggaeton estivi, ma non solo!
Hai tanti, tanti, tanti, tantissimi soldi, che fai? Compri i talenti che ti servono, ma sai cosa NON devi fare?
Innamorarti.
DILETTA.ME è il nuovo libro di Elen T.D. e devo dire che è stato proprio una rivelazione.
I protagonisti sono Max e Diletta, due anime dai caratteri estremamente agli antipodi. La storia inizia con il loro primo incontro: Diletta vuole sfondare nel mondo della musica e provenendo da una famiglia facoltosa, può più che permetterselo. Da trentenne viziata e figlia di papà, nessuno può negarle niente, vuole tutto e subito e guai a contraddirla, - al primo impatto può risultare antipatica agli occhi del lettore – non lascia mai un minuto il suo un volpino di Pomerania, - anche lui personaggio sopra le righe... – come gli haters che danno ancor più vivacità alla storia. - Poi abbiamo lui, Max, che al contrario, ama il suo lavoro tanto da decidere di prendersi carico di un caso difficile ma comunque umano di nome “Diletta” soprattutto ha bisogno di soldi per vivere e rifarsi un futuro. Max tuttavia è un uomo arido di sentimenti, che non si fa scrupoli a trarre in inganno. Un uomo piuttosto pretenzioso che pensa di poter fare come gli pare e piace ed egocentrico tanto da pensare che sia di livello superiore agli altri. Questo è il mix esplosivo che l’autrice ha incamerato in questo libro, ma, al primo impatto, non tutto è come il lettore si aspetta.
All’inizio ho fatto un po’ fatica a seguire la linea temporale narrativa, ma a mano a mano che andavo avanti con la lettura, ho compreso che tutto si incastrava alla perfezione, senza incongruenze e passaggi stonati, che aiutano a dare risposte a ogni domanda che il lettore si pone. L’ambiente in cui si muovono i protagonisti è facile alla lettura, e qui devo fare i complimenti all’autrice, poiché la difformità dei paesaggi e dei luoghi, per altro, ben descritti e curati nei minimi dettagli, hanno un compito non generico, anzi, pertinente al massimo. Niente è scritto a caso nella narrazione, dunque, il lettore dovrà disporsi a ricevere dalla lettura emozioni intensi ed elettrizzanti, perché in questo libro non abbiamo soltanto una storia romance, ma molto di più: tra note incandescenti e sibilline, tra parole sussurrate e segreti mai svelati, fino ad avere il coraggio di condividerli e avere quella fiducia che tanto manca ai protagonisti dall’inizio della storia.
Se avete voglia di una lettura sopra le righe, in cui la combinazione tra rosa e “mistery” la fa da padrona, il tutto condito con personaggi alla Bridget Jones… questo potrebbe essere una storia adatta a voi.
Devo
dire che ho avuto la tentazione di mollare la lettura, soprattutto
all’inizio, poiché la storia evolve in modo un po’
disorganizzato tra presente, fatto di parole non dette, ambizioni e
desideri pressanti, e un passato intriso di mistero fatto di menzogne
e oscure presenze.
I temi trattati sono differenti e variano per
riflessioni dei protagonisti e secondo i contesti in cui si muovono.
L’autrice ha saputo gestire bene le emozioni dei personaggi, tanto
che la loro caratterizzazione psicofisica è riportata fedelmente,
questo aiuta molto il lettore a comprenderne cosa frulla loro per la
testa, soprattutto, si comprendono quei passaggi psicologici dei
protagonisti in determinate situazioni particolari, dove i personaggi
si ritrovano immerse in scene a volte spassose ad altre piene di
passione.
Faccio i miei complimenti all’autrice.
Per narrare, l’autrice si appoggia al Punto di vista in prima persona alternando quello di Max e Diletta.
L’erotismo è ciò che permea e avvolge la storia.
Le caratteristiche principale sono le sfumature del romance contemporaneo, al music romance, e dello spionaggio o spy/erotico.
L’intreccio è ben curato, Lo Stile narrativo è scorrevole ma ancora un po’ da limare.
Il libro è conclusivo con epilogo che introduce al sequel.
Buono l’uso di metafore.
Consigliato
Nessun commento:
Posta un commento