Quando il dottor Pete Buckler si trova fra le mani la cartella di Sophy Ward è convinto si tratti di un caso semplice e di routine. Tuttavia, ben presto il colloquio con la giovane rivela una verità sconcertante e terribilmente inquietante. Pete Buckler aiutato dal detective Paul Stein e dal collega Friederich Mounchen cercherà di far luce su uno dei luoghi più sinistri del mondo: il St. George Institute.
I gradini si susseguivano uno dopo l’altro, ma senza mai offrire una fine. Forse il tempo aveva davvero smesso di trascorrere e loro scendevano una scala infinita che si snodava attraverso le viscere della terra in un loop eterno. Eppure, qualcosa cambiava. Faceva caldo e c’era puzza. Un odore aspro che aggrediva la gola obbligandoli a mettersi una mano sulla bocca per ripararsi da quel miasma che sembrava possedere vita propria.
Dopo un’eternità, i loro piedi incontrarono ancora un pavimento, identico a quello che avevano lasciato al piano superiore, una vita prima. Un pavimento impolverato sul quale si intravedevano porte sgangherate come occhi sbilenchi di un pazzo. Passando vicino a quelle orbite stralunate, i due uomini ne vedevano l’interno: budelli maleodoranti e fatiscenti, cunicoli nei quali perdere la propria lucidità sarebbe stata una grazia. In quel momento l’unica cosa certa era che affrontare l’inferno da pazzi sarebbe stato meglio.
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