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Londra, 1884.
Richard Alexander White, quarto marchese di Worcester, è uno degli scapoli più ambiti di Londra. Unico figlio ed erede del Duca di Grafton, è abituato a vivere di privilegi, e non prende mai nulla sul serio, almeno finché suo padre non decide di trovargli una sposa.
Elizabeth Tucker conosce Richard fin da quando erano bambini, ma il loro rapporto sta irrimediabilmente cambiando: è sempre più difficile fingere indifferenza, ogni volta che le loro dita si sfiorano.
Quando Richard chiede a Elizabeth di inscenare un fidanzamento, per sfuggire all’imposizione di un matrimonio di convenienza, lei capisce che il tempo dell’infanzia è irrimediabilmente finito.
Anche la più cara amica di Lizzy, Lady Adeline Bonville, soffre dei medesimi patimenti.
Le lettere che, da tempo, scambia con Lord Dagonet O’Sullivan, stanno diventando sempre più profonde e coinvolgenti.
Cosa sta accadendo fra loro? Cos’è quella strana chimica che li avvolge a ogni missiva, o bacio rubato?
I balli di Wonderland Hall, da sempre teatro di amori, passioni e gelosie, trascinano i quattro amici in un gioco di sguardi, seduzioni, intrighi e malintesi.
Gli amori sbocciati in una notte d’estate riusciranno a sopravvivere al gelo dell’inverno?
«Lizzy.» Nella voce Richard c’era un tono di rimprovero. «Non dovresti girare abbigliata in questo modo.»
«E perché mai?» La giovane spalancò gli occhioni e lo avvicinò.
«Perché non si confà alle signorine perbene» replicò lui, con un sorriso furbo dipinto sul volto fin troppo bello. Sapeva benissimo che lei non era una damina e che, anzi, fuggiva e inorridiva di fronte a pizzi e merletti.
Lizzy fece spallucce. «Menomale che non lo sono, allora. Aprite le braccia.» Srotolò il metro e iniziò a misurare.
«Oh, Lizzy, andiamo… Siamo tra di noi, perché mi stai dando del voi? Sei arrabbiata con me? Comunque, non penso di essere cresciuto molto, dall’ultima volta» sottolineò il marchese, annoiato come sempre di fronte alle incombenze pratiche come realizzare un abito o scrivere una lettera.
La mancanza di pazienza è uno dei suoi difetti, si disse Lizzy, divertita dall’espressione di lui. «Di solito, è mio padre che realizza i vostri abiti» spiegò infine.
«Ma voi lo aiutate» la rimbeccò Richard. «Suvvia, mi conoscete fin troppo bene.»
«La smettete di muovervi?» Di nuovo, lei lo guardò negli occhi e avvertì uno strano fastidio in fondo allo stomaco. Da quando il marchese è diventato tanto affascinante? Realizzò che lo era sempre stato, solo che era anche borioso e arrogante, e lei non osservava mai gli uomini con troppa attenzione, poiché contribuiva a fomentarne l’ego già smisurato.
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