Dopo anni di battaglie combattute con la mamma, Sebastiano Ferraro ha quasi vinto. È un non udente che conduce una vita normale. Frequenta la facoltà di psicologia, è amatissimo dalla famiglia, dagli amici , dalle ragazze, e vive nella sua Verona una rassicurante routine, aggrappato a legami roccaforte che gli fanno da scudo. Ma non tutto è come sembra. La sua disabilità arreca disagio al mondo esterno.
Il misterioso effetto collaterale di un un intervento chirurgico all'improvviso cambia la sua rotta, portando una ventata di straordinario nella tanto agognata normalità. Dopo un periodo di scetticismo, infatti, il giovane deve fare i conti con un super potere che lo rende quasi eroico. Una violenta aggressione, tuttavia, lo defrauda dal magico dono e, il concatenarsi di eventi angosciosi, lo fa inciampare in uno sconforto che sarebbe forse senza rimedio... se una timida e dolce ragazza non si fosse insinuata nel suo cuore.
Quando i medici pongono Seba davanti ad un'ardua scelta, è con lei che vorrebbe compierla. Lo sosterrà?
Un giovane " speciale" che deve accettarsi, emanciparsi, risolversi. Un percorso "fantastico" in direzione dell'amore.
La più potente delle terapie.
Eccomi
a voi cari lettori del blog, con la recensione di un romanzo che mi
ha toccato profondamente il cuore e avuto il modo di conoscere
l’autrice la quale mi ha meravigliato e allo stesso tempo
sconcertato per il suo stile sobrio, per il narrare semplice ma
incisivo.
I rumori del cuore, di Rachele Vestri, è un romance che
possiamo definire contemporaneo con piccole sfumature fantasy.
Infatti, il giovane è dotato di un super potere che lo rende quasi
leggendario.
E arriviamo al protagonista, Sebastiano, un
ragazzo sordo che narra le sue vicissitudini in prima persona al
presente, ponendo il lettore davanti a un percorso irto di
difficoltà, specialmente per la disumanità e l’ignoranza di molte
persone che non guardano oltre le apparenze.
L’incipit ci
introduce alla difficoltosa realtà dell’infanzia di Sebastiano,
per proseguire sino all’età adulta, che lo pone di fronte a una
scelta ardua ma che potrebbe rivoluzionare le sorti della suo stesso
futuro.
Sebastiano Ferraro è un personaggio con tutti i
requisiti per essere amato dai lettori, e non perché fin da bambino
è affetto da sordità. Ha una madre meravigliosa, altro personaggio
amabile, ed è grazie a lei se Sebastiano può condurre una vita
“normale” nella sua città, Verona. Tanto che alla fine riesce a
laurearsi in psicologia, fa colpo sulle ragazze, anche se lui ne ama
solo una: Valeria. Ha molti amici, tra cui il fidanzato di sua
sorella.
Ma un giorno, è una lettera indirizzata a lui che lo
porrà di fronte a una scelta... Quale? Non faccio spoiler. Leggete
il libro e lo scoprirete. E la vita di Seba insegna a molti di noi,
che viviamo nella bambagia, che ci lamentiamo se le cose vanno
storte, anche se di poco conto come macchiarsi una maglietta con del
gelato, per dirvene una. Ma la storia di Sebastiano ti illumina come
un fulmine a fari spenti nella notte “cantava Battisti nella sua
“emozioni”. Emozioni che non finiscono dopo che hai letto il
libro, ma continuano a rimanerti dentro ancora e ancora. Ti
sommergono, ti inondano il cuore e tu non ti accorgi che stai
piangendo. Attenzione, però, la storia non è uno strappa lacrime,
al contrario, ti porta a riflettere, a stupirti, a rimpiangere cose
che potevi fare e non hai fatto.
Perché
tutti noi vogliamo essere accettati dagli altri per ciò che siamo e
non per ciò che vorremmo apparire. Jung e la teoria delle maschere.
Persona e Ombra: la maschera come convenzione sociale e ci aveva
visto giusto, come smentirlo.
Già, perché l’essenziale è
invisibile agli occhi, come scrisse Saint Exupéry nel suo “Piccolo
principe”, e che la cosa più importante è ascoltare i rumori, ma
non delle macchine! bensì del nostro cuore che palpita a ogni
emozione, per poter dire di amare ed essere amati fuori da ogni
ragionevole dubbio.
Il
cuore batte anche per chi non vede o sente, o chi ha un orientamento
sessuale diverso dal nostro, per chi ha idee politiche diverse dalle
nostre, per chi ha il colore di pelle diversa dalla nostra, o forse
siamo noi che abbiamo la pelle diversa dagli altri? O forse siamo
noi ad essere sordi e non Sebastiano?
Non è facile vivere e
crescere come il protagonista, e nemmeno per la famiglia. Nonostante
la sua apparente normalità grazie a un impianto cocleare, un
dispositivo elettronico che viene impiantato dietro l’orecchio in
grado di restituire in modo parziale l’udito a chi sia affetto da
ipoacusia severa. Ma le persone non vedono oltre il loro naso. Non
va oltre la disabilità e cosa ci può essere in un’anima bella e
semplice come quella di Sebastiano, che non è altro un esempio
riportato dall’autrice.
Di quante famiglie devono sopportare
gli sguardi indiscreti della gente sui propri figli, e le difficoltà
di tutti, del male che si può fare, anche non volendo. Ma Sebastiano
combatte, si laurea e svolge la sua attività di medico con dedizione
e amore, soprattutto quando si presentano pazienti come Ricky, un
bambino che all’apparenza sembra manifestare la sindrome di
autismo, ma che invece il suo non comunicare al mondo esterno è
dovuto alla sua sordità. E allora Sebastiano non si arrende, prova e
riprova lasciando tutti sconcertati, perché basta un po’ di luce
per dare speranza al piccolo, una piccola luce emanata dai fari di un
camioncino giocattolo dei pompieri.
Questo romanzo insegna a non arrendersi davanti a nessuna difficoltà della vita e soprattutto ad amarsi per quello che siamo veramente. Se vogliamo, questo romanzo si può definire anche di formazione, per il percorso di vita del protagonista e della sua crescita interiore nonché professionale.
Devo
ammetterlo, tutto di questa storia mi ha conquistato, persino i
medici che non credevano alle capacità di Sebastiano. Tutti i
personaggi, da Sole, Valeria e Max conquistano per come l’autrice è
riuscita a descrivere le loro caratteristiche psicofisiche e alla
quale faccio i miei più vivi complimenti.
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