L’inattesa dipartita del duca di Dorset ha investito il suo successore, Jasper, di oneri e onori.
Malgrado ciò, al termine del lutto, l’ombra di un affare più urgente sembra farsi strada. È giunto tempo per lui di prendere moglie: questo reclama la duchessa vedova che, spinta da intenti meno nobili, si presta, forse con eccessivo entusiasmo, a favorire i nuovi incontri del figlio.
Eppure il neo duca pare essere di vedute diverse…
Un viaggio inatteso, eppur desiderato, condurrà Jasper lontano da Londra e dalle pretese della nuova Stagione, ma tale espediente basterà a tenerlo fuori anche dai guai?
Nell’assolata cornice di Brighton, tra lieti ricordi e il profumo di mare, il destino mescolerà le carte in tavola, portando Miss Cooper, la più improbabile delle pretendenti, a scontrarsi con i piani del duca.
Miss Cooper
Sarah Cooper era tutto quello che un uomo dell’alta società avrebbe definito, nel complesso, inelegante e lei non aveva alcuna intenzione di sforzarsi solo per dimostrare il contrario.
«… Non l’ho chiesto io, lo chaperon... Per quanto possa valere, passeggiavo benissimo anche da sola!»
«Caro Mr Walford..., vi scrivo con urgenza per accordare un incontro. Perdonate ancora una volta il carattere sconveniente della mia richiesta, ma devo parlarvi. Giacché non saranno possibili ulteriori scambi di corrispondenza, tenterò di fissare con questa lettera data e orario del nostro appuntamento, nella piena consapevolezza che qualsiasi imprevisto potrebbe influire sul suo buon esito. In tal caso, rinnoveremo l’impegno giorno dopo giorno fino al raggiungimento dello scopo. Vi attendo domani mattina alla spiaggia, all’altezza della rimessa barche, intorno alle 10. Una volta lì, non affannatevi a cercarmi. Sarò io a trovare voi. La vostra amica, Miss Sarah Cooper...»
«Lizzie ha solo tredici anni... È in quella fase in cui si ha bisogno di comprendere cosa sia davvero importante per una giovane donna e, di certo, imparare l’arte del ricamo o il francese non dovrebbe essere tra queste. Insomma, non per gente di umili origini come noi. Quelle si può mascherarle per un po’, ma nessuna rendita potrebbe mai cancellarle.»
«Non desidero sposarmi a un estraneo. Solo innamorarmi dell’uomo più giusto per me, anche fosse un modesto uomo di mare. Qualcuno che possa apprezzare di cuore la mia compagnia, senza alcun fine diverso da quello di creare insieme una famiglia.»
«Cosa volete da me? Cosa vorreste che vi dicessi e che facessi, perché non mi sono mai sentita tanto confusa come in questo istante» confessò con voce rauca, trattenendo ogni impulso di toccarlo. «Io... Io nemmeno conosco il vostro nome!»
Il Duca
«Sono le origini a fare la differenza. Questo mi ha detto. Sono le origini a determinare la persona. Non importa quanto appassionati possano sembrare i propri ideali o sentimenti. Quelle, a un certo punto, prenderanno il sopravvento» sentenziò come in preda ai postumi di una bevuta. «È una verità inoppugnabile, Walf. Si può forse asserire il contrario?»
«Miss Cooper...» Allungò una mano per sfiorare appena il braccio della ragazza. Gli occhi di Jasper erano grandi, affranti, desiderosi di qualcosa che si avvertiva nell’aria, certo, un sentimento che la ragazza pareva invece intenzionata a rinnegare. «Voi siete il più dolce, seducente, intelligente e cocciuto imprevisto contro il quale io mi sia mai imbattuto.»
Quella ragazza dal gran temperamento era solo la sua «Sarah» si arrischiò a dire per la seconda volta. «Sono stato uno stupido. Un inetto privo di cervello, un mendicante del buon senso. Merito il vostro disprezzo, tuttavia...». L’uomo deglutì e, di nuovo, le si avvicinò in cerca di un contatto. Poteva avvertirne il calore irradiato dalla fronte. Una bellissima fronte... «Tuttavia, non sprecherò la sola occasione che mi resta in favore dell’orgoglio... Non getterò al vento questo presente, questo ora, qui e adesso, senza dirvi cosa provo davvero.»
Il Duca e Miss Cooper
Sciolse le mani dai remi, si voltò verso il viso del duca e lo guardò con occhi grandi e curiosi. Era bello, Mr Walford, e il blu delle sue iridi ricordava quello del mare. Ogni profumo emanato dalla sua pelle lei riusciva ad avvertirlo: sapeva di spezie e di oriente. Gli accarezzò la mascella squadrata, come ad assicurarsi che fosse reale, gli sorrise senza nascondersi e infine lo baciò, dapprima con tocchi cauti e leggeri, poi via via sempre più intensi e avvolgenti.
Jasper, con le mani tra quelle di Miss Cooper, assaporandone le labbra morbide e sapienti, sentì di trovarsi al posto giusto. Assecondò i propri istinti e si lasciò trasportare da quella corrente di sensazioni ed emozioni, libere e senza nome. Di certo le più sconvolgenti nei sensi che avesse mai percepito in vita sua: per una volta, viscere, cuore e mente parevano una cosa sola.
Jasper, che trovò in quel gesto la risposta ai suoi bisogni, non si oppose. Anzi, le sue mani grandi e forti la invitarono a continuare, e continuare ancora in quello speciale saluto, fino a quando il mantello di Miss Cooper lasciò spazio al desiderio dei suoi movimenti avvolgenti e il cappotto elegante del duca lo seguì, in favore di un contatto più intimo, talvolta prepotente, di un petto che chiede udienza all’altro; di un paio di gambe toniche che, senza obiettare, si lasciano toccare.
«Vostra Grazia, il piacere è tutto...»
Sarah ebbe un sussulto nell’attimo stesso in cui ne vide la figura. Mise a fuoco gli occhi blu, nascosti dal nero di quella maschera, e lì, nel momento forse più epico di questo storia, l’intreccio di sguardi che colse entrambi divenne prima un’emozione potente, capace di rendere vuota la sala affollata, e solo un attimo dopo un moto di angosciose domande da cui lei avrebbe voluto fuggire.
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