Wes era nato con uno spirito competitivo. Da quando aveva imparato a camminare, ce l’aveva messa tutta per non perdere mai.
E non aveva mai perso, finché la sua ragazza lo aveva lasciato all’ultimo anno di college e la sua carriera sportiva professionale era naufragata.
Quattro anni dopo, l’ultima cosa di cui ha bisogno Wes mentre si prepara per la partita della vita, è che la sua ex-ragazza si faccia viva nel suo resort al braccio del nuovo fidanzato. Giusto, ma poteva essere la sua occasione di riconquistare ciò che aveva perso.
Perché se c’è la possibilità che Wes si sia sbagliato su Kaylee e che lei lo abbia veramente amato, forse sarà in grado di rompere quel blocco mentale e ricominciare a giocare al suo livello... e riconquistare la ragazza.
Wes tenne gli occhi fissi sulla sua mazza e non sulla sua ex-ragazza due buche più avanti nel campo da golf.
Okay, aveva osservato continuamente Kaylee. Ma, maledizione, che cosa ci faceva lì? Non vedeva Kaylee da quattro anni, fino a qualche giorno prima, quando gli aveva teso un’imboscata nel pro-shop del campo da golf.
Aveva i capelli più corti ora e non la lunga cascata di seta quasi nera come al college. E nonostante la sua naturale eleganza, stava facendo un ottimo lavoro nel giocare disastrosamente sul campo.
Lo stesso tizio che era con lei qualche giorno prima le fece scivolare la mano sul sedere tondo e sodo, facendo rimbombare nelle tempie il polso di Wes. Erano passati anni dall’ultima volta in cui aveva visto Kaylee. Ma quella volta lei era stata sua.
Spinse la mazza nella sacca, pronto a finire la giornata lavorativa e andarsene da lì, ma Kaylee lanciò un’occhiata nella sua direzione. Quando lo vide, Kaylee spalancò gli occhi, come se non si fosse aspettata che lui fosse lì.
Wes era il proprietario del Club Tahoe, insieme ai suoi fratelli. Che stronzata era? Tutti sapevano che era un fatto scontato trovarlo sul campo da golf.
Kaylee disse qualcosa all’uomo che era con lei e si diresse verso Wes.
Cazzo.
«Hai un minuto?» gli chiese mentre Wes ritirava le sue mazze.
Lui le rivolse un sorriso tirato. «Devo tornare in negozio.» Vedere Kaylee con un altro era come ricevere una forchettata in un occhio e Wes stava facendo del suo meglio per mantenere il controllo.
Il tizio con Kaylee le mise un braccio sulle spalle e Wes strinse i pugni. «Ci vorrà solo un minuto. Kaylee mi ha detto che siete andati al college insieme e che sei un giocatore di golf professionista.»
Wes sospirò. Se non fosse stato per quella ragazza e i giochetti mentali che aveva fatto al college, lui sarebbe stato un giocatore di golf professionista che faceva faville. «Sono il professionista del resort.»
McStronzo lo guardò senza capire.
Ovviamente, il tizio non sapeva molto del golf. C’era un’enorme differenza tra giocare ai tornei professionisti e dare lezioni di golf in un resort.
«Comunque,» disse McStronzo, «Kaylee dice che sei bravo.» Guardò Kaylee e sorrise. «Mi piacerebbe che dessi qualche lezione alla mia fidanzata. Sta imparando adesso e le servirebbe un po’ di aiuto.»
Fidanzata... Fidanzata? Wes rivolse un’occhiata dura a Kaylee, che si ritrasse.
Wes emise lentamente il fiato. Era uno scherzo? La sua ex si faceva viva dal nulla nel resort della sua famiglia, nel suo territorio, e portava un fidanzato?
«Non sei obbligato» disse Kaylee tutto d’un fiato.
Il suo fidanzato la guardò con la fronte aggrottata. «Ne abbiamo parlato, Kaylee, hai bisogno di lezioni se vuoi unirti a me sul campo da golf nelle Fiji durante la luna di miele.»
«Sì, ma...» Kaylee guardò esitante Wes, «probabilmente è occupato. Non so nemmeno se Wes dia lezioni.»
«Sì, do lezioni» si sentì dire Wes.
Aveva perso la testa. L’ultima cosa che voleva era dare lezioni a Kaylee. Lei lo aveva fottuto e né lui né la sua carriera da golfista si erano mai ripresi completamente.
Quando Kaylee aveva rotto con Wes, lui era a metà nel torneo più importante della sua vita. Aveva spinto in un angolo della mente la rottura e impegnato tutta la sua energia mentale nell’entrare nel giro dei professionisti, convinto di poter rappattumare le cose con Kaylee una volta tornato a casa. Ma Wes aveva miseramente fallito durante le prove e il “dopo” non era mai arrivato. Quando era tornato, Kaylee aveva finito i suoi corsi e aveva lasciato la città. Wes non l’aveva più né sentita né vista.
Il golf era uno sport di testa. Senza concentrazione, il tuo punteggio poteva facilmente passare da sei sotto e sei sopra il par e buttarti fuori dal gioco. Il fatto che Kaylee avesse rotto con lui durante il torneo aveva incasinato la sua energia mentale e da allora non aveva più recuperato.
La sfortunata coincidenza in quella piccola riunione era che, quattro anni dopo, Wes stava ancora una volta cercando di qualificarsi per il circuito professionale. Scontrarsi con la sua ex era una sfortuna epica, oppure proprio ciò che gli serviva per riottenere quel quid necessario per vincere.
Kaylee lo aveva scaricato a freddo, senza motivo, e l’idea di fidarsi di lei gli lasciava l’amaro in bocca. Ma se fosse riuscito a scoprire perché se l’era filata dalla città tutti quegli anni prima, forse l’avrebbe aiutato a ricostruire il suo gioco mentale e ridargli lo sprint che aveva perso. «Sono disponibile il martedì e il giovedì pomeriggio, dalle quattro alle cinque.»
«Eccellente!» Lo stronzo con la mandibola troppo scolpita sorrise a Kaylee che sembrò diffidente. «Kaylee può prendere lezioni mentre organizza il nostro matrimonio. Sarà qui al club. Avete un gran bel posto.»
Si sarebbe sposata... nel suo fottuto resort? Aveva perso la testa?
Kaylee alzò la testa nel modo provocatorio che Wes ricordava fin troppo bene. «Mi è sempre piaciuto il lago Tahoe. I miei genitori hanno ancora uno chalet da queste parti. È lì che stiamo Eddy e io.»
Eddy guardò alternativamente Wes e Kaylee. «C’è qualche problema? Se sei troppo occupato per darle lezioni posso trovare qualcun altro.»
«Lo farò io» disse Wes fissando Kaylee.
Non sapeva il motivo vero per cui Kaylee era lì, ma la coincidenza era troppo strana e, diavolo, si sarebbe assicurato di scoprirlo.
~~~
Kaylee si mise i capelli dietro le orecchie e si avvicinò lentamente a Wes, che era accanto al campo pratica e parlava con un altro tizio. Wes indossava la polo rossa del Club Tahoe e le mani ficcate nelle tasche dei pantaloni distendevano il tessuto dei pantaloni, dandole una bella visione del suo sedere. L’ex di Kaylee era in forma come lo era stato al college, ancora di più, perché le spalle erano più larghe e si era riempito un po’.
Il suo cuore palpitò, era diventato un disastro palpitante e spastico quando aveva visto Wes la settimana prima, dopo quasi quattro anni. Si erano lasciati in termini così orribili. Adesso aveva la possibilità di aggiustare le cose. Ma sembrava che Wes serbasse ancora rancore a giudicare dalla sua reazione dopo averla vista di nuovo. E doveva superare quel rancore se voleva avere una speranza di farsene una ragione e mettersi il cuore in pace.
Kaylee era entrata nel pro-shop del campo da golf la settimana precedente per cercare una giacca leggera per le mattine più fresche. Ma appena aveva visto Wes dietro il bancone, il suo cuore aveva quasi ceduto. Aveva programmato il matrimonio al Club Tahoe perché il resort era bello e lei era venuta spesso al lago crescendo. E perché aveva bisogno di vedere Wes un’ultima volta prima di sposarsi.
Kaylee non aveva idea se Wes stesse realmente lavorando al club. I suoi piani avevano incluso la carriera di golfista di professione. Piani che l’avevano assorbito completamente, a scapito della loro relazione. Pensava che avrebbe dovuto cercarlo. Probabilmente contattando suo padre. Ma qualche giorno prima, Kaylee aveva scoperto che il padre di Wes era deceduto di recente, lasciando il fratello maggiore di Wes, Levi, a dirigere il resort di lusso. Wes gestiva il campo da golf e due dei suoi fratelli gestivano altri settori del resort.
Entrare nella vita di Wes, dopo una tale perdita, era la peggiore delle cose dal punto di vista del tempismo. Lui non l’aveva ancora notata e lei aveva colto l’occasione di contemplare l’uomo che una volta aveva amato più di qualunque altra cosa.
L’atteggiamento rilassato di Wes, il lieve sorriso che rialzava gli angoli della sua bocca mentre chiacchierava con un altro golfista, quello era l’uomo spensierato che ricordava. Per come le dava parzialmente le spalle, Kaylee non riusciva a vedere i suoi profondi occhi azzurri, ma ricordava il loro scintillio quando le rubava un bacio. O le profondità che potevano raggiungere quando la stringeva mentre facevano l’amore...
Sentì un brivido lungo la schiena. Cercare di rintracciare Wes era stata una pessima idea. E prendere lezioni da lui? Forse, tutto sommano, non era così importante trovare emotivamente una chiusura. Specialmente se ogni volta che era vicina a Wes le scintille sembravano incendiarla. Wes evocava emozioni che pensava se ne fossero andate, sparite, ma, a quanto pareva, erano solo dormienti. Ed erano emozioni che doveva dimenticare se voleva avere una minima speranza di cominciare una nuova vita con Eddy.
Kaylee era sul punto di abbandonare l’intera idea delle lezioni con Wes quando lo vide irrigidirsi.
Wes si voltò lentamente e la guardò in volto, gli occhi sulle labbra prima di spostarsi sulle guance, ancora arrossate da quegli stupidi ricordi di loro due insieme.
Se Wes si era irrigidito a causa della sua presenza un momento prima, adesso lo nascondeva bene. Non si agitò, non smise di guardarla. Il suo atteggiamento era calmo. Mentre, nel frattempo, la temperatura di Kaylee si era alzata e sentiva le gambe molli.
«È ancora un buon momento?» la voce le era uscita acuta e nervosa. Si schiarì la gola. «Posso tornare più tardi se sei occupato.» O non tornare per niente. Accidenti a Eddy e alla sua ossessione per il golf durante la loro luna di miele. Che diavolo avevano gli uomini con quello sport?
Kaylee poteva aver voltato pagina, ma Wes le aveva rubato un pezzo di cuore. Non voleva dire che fossero giusti l’uno per l’altra. Lei non avrebbe mai dimenticato il dolore sofferto durante e dopo la loro relazione.
Il suo piano era di seppellire finalmente il passato... Una volta che avesse detto a Wes ciò che avrebbe dovuto dirgli anni prima. Ma non poteva spiegargli le cose finché non fossero stati in rapporti migliori. La verità era troppo personale e difficile da menzionare mentre Wes la guardava come se fosse fango attaccato sulla suola della sua scarpa. E questo significava che avrebbe dovuto resistere, per quanto stare intorno a Wes la mettesse a disagio.
«Adesso va bene» disse lui.
Rivolse un cenno di saluto all’uomo con cui stava parlando e guardò sopra la spalla di Kaylee, con lo sguardo che si fermava in qualche punto un po’ oltre, con un dolce sorriso sul volto.
Il cuore di Kaylee fece un balzo. I sorrisi di Wes l’avevano sempre sciolta dentro e l’effetto che avevano ancora la scosse, ricordandole di nuovo il motivo per cui si era innamorata di Wes tanti anni prima. Ma il sorriso non era diretto a lei.
Kaylee si voltò e vide una bambina di forse quattro anni, che camminava verso di loro. Aveva un piccolo set di mazze, i capelli tirati indietro in una treccia che ondeggiava dietro di lei a tempo con il suo passo deciso. Aveva la stessa espressione intensa che aveva Wes quando stava per cominciare una partita di golf.
«Bella, ti presento Kaylee» disse Wes.
La ragazzina diede una bella occhiata a Kaylee. «Si sta allenando anche lei?»
Wes aggrottò la fronte. «Ovviamente no. Kaylee non è nemmeno lontanamente al tuo livello di bravura. Io allenerò te e tu darai a Kaylee qualche suggerimento. Lei può guardarti e prendere esempio da te.»
Bella sorrise.
«Mostrarmi come si fa?» chiese Kaylee a bassa voce, solo per le orecchie di Wes. «Una ragazzina di quattro anni?»
«Cinque» disse Wes e incrociò le braccia sul petto, cambiando postura. «Bella è piccola per la sua età, ma non lasciarti ingannare dalla sua taglia. È la mia allieva migliore.»
Kaylee colse il sogghigno sulle sue labbra.
Fantastico. Adesso non solo sarebbe stato imbarazzante passare il tempo con Wes, ma lui aveva anche intenzione di farle fare la figura dell’idiota. Suppose di meritarlo. E poteva sopportarlo. Ciò che non poteva sopportare era passare il resto della sua vita senza chiarire le cose tra di loro.
Anche così, che Wes stesse allenando una bambina era strano. Non gli era mai interessato molto il gioco di altri, sempre concentrato sul proprio. «Stai veramente insegnando ai bambini, adesso?»
«È un nuovo programma del club. Non è male. Specialmente con allievi come Bella.»
Bella fece un tiro di prova. Ed era veramente brava.
«Ecco, così» esclamò Wes. «Tieni il braccio diritto come ti ho insegnato la settimana scorsa. Piano e con calma.»
Bella si allineò con la pallina, alzò la mazza e tirò, spedendo la pallina dannatamente lontano sul campo pratica.
Kaylee tossì contro la propria mano, trattenendo un sorriso. «Okay, hai ragione. Ha un gran talento.»
Wes le diede un’occhiata. «Nervosa?»
«Per niente.» Kaylee incrociò le braccia sotto il seno. «Ho delle buone capacità anch’io.»
Wes le diede un’occhiata, abbassando per un attimo gli occhi sul seno e poi rialzandoli per guardarla negli occhi. Scosse la testa. «Non credo proprio.»
Maledizione. Doveva averla vista colpire le palline nel campo pratica l’altro giorno.
La verità era che Kaylee faceva veramente schifo a golf. Non che lo avrebbe ammesso a Wes, che stava sorridendo orgogliosamente a un’altra pallina lanciata nella stratosfera da Bella. «Bel lavoro» le disse.
Kaylee deglutì, poi deglutì ancora. Perché, di colpo, capì una cosa: Wes non stava solo insegnando a Bella perché era divertente o perché ne ammirava il talento... Teneva veramente a quella bambina.
Vedere il suo egocentrico ex insegnare a una ragazzina come giocare il suo sport preferito ebbe uno strano effetto su Kaylee: si sentì stringere il petto, una sensazione strana che le fece male al cuore.
Bella sorrise voltando la testa, cercando l’approvazione di Wes, che annuì e disse: «Continua come ti ho insegnato mentre mi dedico a Kaylee».
Kaylee raddrizzò le spalle. Non avrebbe permesso che il fatto che Wes si comportasse in modo adorabile con una bambina la influenzasse, i bambini piacevano a un mucchio di uomini. Non era diverso dagli altri.
Ma era diverso, perché era Wes. Era sempre stato concentrato su se stesso. Magari le aveva detto che l’amava, quando stavano insieme, ma le sue azioni avevano dimostrato che lei non era mai stata al primo posto.
Kaylee prese il guanto da golf e se lo infilò. «Quante volte si allena Bella?»
Wes alzò le spalle. «I suoi genitori vengono qua spesso. Le sto insegnando a tratti da tutta l’estate. Quella ragazzina un giorno diventerà una professionista.»
Per un attimo, Kaylee si limitò a fissarlo. Sembrava quasi che gli importasse più il successo di una ragazzina del proprio. Ed era una follia.
«E se decidesse di abbandonare il golf per fare danza?» Kaylee lo stava stuzzicando, come faceva in passato. Tranne che adesso non era sicura di come l’avrebbe presa Wes.
Wes ringhiò: «Niente da fare. Assolutamente no, se potrò dire la mia».
Kaylee scoppiò a ridere. L’aveva presa esattamente come faceva di solito: con un’aria di arroganza e malcontento. Anche se, in fondo, era sempre stato tenero di cuore.
Il suo sorriso svanì. Non importava che avesse un buon cuore. A volte non era sufficiente.
Per mantenere l’atmosfera allegra, aggiunse: «Non si sa mai, Wes. Le donne a volte cambiano idea».
L’espressione di Wes si indurì di colpo. «Sono abituato alle donne che cambiano idea.»
Merda. Non aveva avuto intenzione di arrivarci così presto. Stava ancora cercando di tornare in buoni rapporti.
Kaylee si voltò e prese una mazza. «Allora, su cosa dovrei lavorare come prima cosa: lo swing? La posizione?»
Wes fissò nel vuoto, come se sapesse che stava cercando di cambiare argomento. Quando tornò a guardarla, la sua espressione era indifferente. «La tua postura, la posizione e praticamente tutto il resto fanno schifo, quindi cominceremo dall’inizio. Esattamente come ho fatto con Bella.» Sorriso compiaciuto.
«Ti piace proprio infierire, vero?»
«Vuoi veramente che ti risponda?»
«No» borbottò Kaylee e mise una pallina sul tee di legno che aveva ficcato nel terreno.
«Ferma.» Wes si avvicinò e le prese la mazza. «Prima di tutto, usa il pitching wedge, non il driver. Devi arrivare poco per volta alle mazze più lunghe.» Wes rimise il driver nella sacca, prese una mazza più corta, più piccola e gliela passò. Poi si chinò e tolse dal terreno il tee di legno che Kaylee aveva usato per sostenere la palla, che mise invece a filo con l’erba. E Kaylee, nonostante la sua limitata esperienza, sapeva che era più difficile colpirla così.
Wes le esaminò il corpo. E Kaylee sentì di colpo caldo, le farfalle nello stomaco.
La prima volta in cui Kaylee aveva incontrato Wes, lui aveva mirato diritto a lei a una festa al college e le aveva chiesto di ballare. Quel ballo era diventato un bacio, che era finito con lui che aveva passato tutto il fine settimana con lei. Erano stati inseparabili per due anni. E sembrava che il suo corpo ricordasse l’effetto che Wes aveva su di lei e reagisse di conseguenza.
Sii forte. Sei fidanzata. Wes stava osservando la sua posizione al golf, non la stava guardando, anche se era piuttosto sicura che avesse dato una bella occhiata al suo seno. Non era importante.
«Fammi vedere come impugni la mazza.»
Kaylee tese la mano e gli mostrò come la impugnava, esattamente come le aveva insegnato il suo fidanzato.
Wes le spostò leggermente la mano e il suo palmo caldo sfiorò la pelle delle dita nude. Un calore improvviso risalì lungo il braccio di Kaylee. Wes la guardò di colpo negli occhi, come se l’avesse sentita anche lui.
Le lasciò andare la mano e si schiarì la voce. «Non male. Fammi vedere la tua posizione di partenza.»
Kaylee fece i movimenti che aveva imparato e tirò come si era allenata a fare.
Wes si premette le dita sulla fronte e scosse la testa. «Gesù, Kaylee, sei sicura che vuoi darti al golf?»
Kaylee lasciò cadere la mazza sul terreno. «Sì. Adesso hai intenzione di mostrarmi come si fa o no?»
«Tutto perché il tuo fidanzato vuole che tu giochi?»
Kaylee notò l’enfasi sul “fidanzato”. Wes aveva accettato il suo fidanzamento come si era aspettata: per niente bene. Wes aveva sempre dominato lo spazio circostante quando erano insieme. Non c’era mai stato posto per altri uomini, anche se lei avesse voluto uscire con qualcun altro. «Ho sempre voluto imparare, ma tu non...»
Lui aggrottò le sopracciglia. «Io non ero... Cosa?»
Kaylee sbuffò. «Al college eri troppo occupato per insegnarmelo. Avrei potuto andare da qualcun altro, ma volevo imparare da te.»
Wes la fissò per un lungo momento con gli occhi azzurro oceano imperscrutabili. «Tieni giù le braccia, i piedi alla stessa larghezza delle spalle e piega le ginocchia.»
Kaylee sbatté gli occhi e fece quello che le diceva. Perché, nonostante il loro passato burrascoso, lui stava tentando.
Il resto della lezione andò più o meno allo stesso modo. Wes abbaiava ordini a Kaylee e lodava sperticatamente la posizione, effettivamente incredibile, di Bella, che era bravissima. Da grande Kaylee voleva diventare come Bella perché, al momento, Kaylee mancava la pallina più volte di quante la colpisse.
«La tua posizione è migliorata» borbottò Wes. «Non riesci a colpire la pallina neanche per sbaglio, ma la posizione è importante. Il resto verrà.»
Era un complimento che sembrava un insulto, ma l’avrebbe accettato perché era difficile che Wes ne facesse. Kaylee sorrise.
Wes spalancò gli occhi e distolse lo sguardo. «Dovrai far pratica.» Afferrò la mazza e la rimise nella sacca. «Tantissima pratica, se hai intenzione di andare sul campo da golf tra... Quando hai detto che ti sposerai?» Kaylee sentì l’asprezza nella domanda. Gli rispose dandogli la data, mancavano solo alcuni mesi, che di colpo le sembrarono pochi. C’era tanto da fare, non ultimo: avvicinarsi abbastanza al suo ex per aggiustare le cose. E adesso Eddy le stava facendo pressioni perché fosse alla sua altezza su un campo da golf, cosa che le sembrava insormontabile quanto farsi accettare da Wes.
Wes la fissò senza reagire, come se stesse silenziosamente cercando di farle arrivare qualche messaggio attraverso gli occhi. Che la odiava? Che voleva che se ne andasse? Cosa?
Alcune cose riguardo a Wes erano le stesse. In altri modi, era un uomo completamente diverso. Più duro, meno fiducioso.
«Se vuoi essere pronta per quella data,» disse infine, «sarà meglio che faccia pratica tra una lezione e l’altra.»
«Posso venire ogni giorno, se necessario.»
Wes trasalì. Dopo un momento disse: «Devo tornare da Bella». Si voltò e se ne andò.
Kaylee lasciò cadere le spalle. C’era imbarazzo, quando, un tempo, era tutto l’opposto. Kaylee non aveva mai provato un legame come quello che aveva avuto con Wes. Fino alla fine, quando nella sua vita era crollato tutto.
Le ci era voluto molto tempo per riaversi dalla perdita. E aveva intenzione di aggiustare le cose tra lei e Wes.
Era l’unico modo per andare avanti con la coscienza pulita.
Wes tenne gli occhi fissi sulla sua mazza e non sulla sua ex-ragazza due buche più avanti nel campo da golf.
Okay, aveva osservato continuamente Kaylee. Ma, maledizione, che cosa ci faceva lì? Non vedeva Kaylee da quattro anni, fino a qualche giorno prima, quando gli aveva teso un’imboscata nel pro-shop del campo da golf.
Aveva i capelli più corti ora e non la lunga cascata di seta quasi nera come al college. E nonostante la sua naturale eleganza, stava facendo un ottimo lavoro nel giocare disastrosamente sul campo.
Lo stesso tizio che era con lei qualche giorno prima le fece scivolare la mano sul sedere tondo e sodo, facendo rimbombare nelle tempie il polso di Wes. Erano passati anni dall’ultima volta in cui aveva visto Kaylee. Ma quella volta lei era stata sua.
Spinse la mazza nella sacca, pronto a finire la giornata lavorativa e andarsene da lì, ma Kaylee lanciò un’occhiata nella sua direzione. Quando lo vide, Kaylee spalancò gli occhi, come se non si fosse aspettata che lui fosse lì.
Wes era il proprietario del Club Tahoe, insieme ai suoi fratelli. Che stronzata era? Tutti sapevano che era un fatto scontato trovarlo sul campo da golf.
Kaylee disse qualcosa all’uomo che era con lei e si diresse verso Wes.
Cazzo.
«Hai un minuto?» gli chiese mentre Wes ritirava le sue mazze.
Lui le rivolse un sorriso tirato. «Devo tornare in negozio.» Vedere Kaylee con un altro era come ricevere una forchettata in un occhio e Wes stava facendo del suo meglio per mantenere il controllo.
Il tizio con Kaylee le mise un braccio sulle spalle e Wes strinse i pugni. «Ci vorrà solo un minuto. Kaylee mi ha detto che siete andati al college insieme e che sei un giocatore di golf professionista.»
Wes sospirò. Se non fosse stato per quella ragazza e i giochetti mentali che aveva fatto al college, lui sarebbe stato un giocatore di golf professionista che faceva faville. «Sono il professionista del resort.»
McStronzo lo guardò senza capire.
Ovviamente, il tizio non sapeva molto del golf. C’era un’enorme differenza tra giocare ai tornei professionisti e dare lezioni di golf in un resort.
«Comunque,» disse McStronzo, «Kaylee dice che sei bravo.» Guardò Kaylee e sorrise. «Mi piacerebbe che dessi qualche lezione alla mia fidanzata. Sta imparando adesso e le servirebbe un po’ di aiuto.»
Fidanzata... Fidanzata? Wes rivolse un’occhiata dura a Kaylee, che si ritrasse.
Wes emise lentamente il fiato. Era uno scherzo? La sua ex si faceva viva dal nulla nel resort della sua famiglia, nel suo territorio, e portava un fidanzato?
«Non sei obbligato» disse Kaylee tutto d’un fiato.
Il suo fidanzato la guardò con la fronte aggrottata. «Ne abbiamo parlato, Kaylee, hai bisogno di lezioni se vuoi unirti a me sul campo da golf nelle Fiji durante la luna di miele.»
«Sì, ma...» Kaylee guardò esitante Wes, «probabilmente è occupato. Non so nemmeno se Wes dia lezioni.»
«Sì, do lezioni» si sentì dire Wes.
Aveva perso la testa. L’ultima cosa che voleva era dare lezioni a Kaylee. Lei lo aveva fottuto e né lui né la sua carriera da golfista si erano mai ripresi completamente.
Quando Kaylee aveva rotto con Wes, lui era a metà nel torneo più importante della sua vita. Aveva spinto in un angolo della mente la rottura e impegnato tutta la sua energia mentale nell’entrare nel giro dei professionisti, convinto di poter rappattumare le cose con Kaylee una volta tornato a casa. Ma Wes aveva miseramente fallito durante le prove e il “dopo” non era mai arrivato. Quando era tornato, Kaylee aveva finito i suoi corsi e aveva lasciato la città. Wes non l’aveva più né sentita né vista.
Il golf era uno sport di testa. Senza concentrazione, il tuo punteggio poteva facilmente passare da sei sotto e sei sopra il par e buttarti fuori dal gioco. Il fatto che Kaylee avesse rotto con lui durante il torneo aveva incasinato la sua energia mentale e da allora non aveva più recuperato.
La sfortunata coincidenza in quella piccola riunione era che, quattro anni dopo, Wes stava ancora una volta cercando di qualificarsi per il circuito professionale. Scontrarsi con la sua ex era una sfortuna epica, oppure proprio ciò che gli serviva per riottenere quel quid necessario per vincere.
Kaylee lo aveva scaricato a freddo, senza motivo, e l’idea di fidarsi di lei gli lasciava l’amaro in bocca. Ma se fosse riuscito a scoprire perché se l’era filata dalla città tutti quegli anni prima, forse l’avrebbe aiutato a ricostruire il suo gioco mentale e ridargli lo sprint che aveva perso. «Sono disponibile il martedì e il giovedì pomeriggio, dalle quattro alle cinque.»
«Eccellente!» Lo stronzo con la mandibola troppo scolpita sorrise a Kaylee che sembrò diffidente. «Kaylee può prendere lezioni mentre organizza il nostro matrimonio. Sarà qui al club. Avete un gran bel posto.»
Si sarebbe sposata... nel suo fottuto resort? Aveva perso la testa?
Kaylee alzò la testa nel modo provocatorio che Wes ricordava fin troppo bene. «Mi è sempre piaciuto il lago Tahoe. I miei genitori hanno ancora uno chalet da queste parti. È lì che stiamo Eddy e io.»
Eddy guardò alternativamente Wes e Kaylee. «C’è qualche problema? Se sei troppo occupato per darle lezioni posso trovare qualcun altro.»
«Lo farò io» disse Wes fissando Kaylee.
Non sapeva il motivo vero per cui Kaylee era lì, ma la coincidenza era troppo strana e, diavolo, si sarebbe assicurato di scoprirlo.
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Kaylee si mise i capelli dietro le orecchie e si avvicinò lentamente a Wes, che era accanto al campo pratica e parlava con un altro tizio. Wes indossava la polo rossa del Club Tahoe e le mani ficcate nelle tasche dei pantaloni distendevano il tessuto dei pantaloni, dandole una bella visione del suo sedere. L’ex di Kaylee era in forma come lo era stato al college, ancora di più, perché le spalle erano più larghe e si era riempito un po’.
Il suo cuore palpitò, era diventato un disastro palpitante e spastico quando aveva visto Wes la settimana prima, dopo quasi quattro anni. Si erano lasciati in termini così orribili. Adesso aveva la possibilità di aggiustare le cose. Ma sembrava che Wes serbasse ancora rancore a giudicare dalla sua reazione dopo averla vista di nuovo. E doveva superare quel rancore se voleva avere una speranza di farsene una ragione e mettersi il cuore in pace.
Kaylee era entrata nel pro-shop del campo da golf la settimana precedente per cercare una giacca leggera per le mattine più fresche. Ma appena aveva visto Wes dietro il bancone, il suo cuore aveva quasi ceduto. Aveva programmato il matrimonio al Club Tahoe perché il resort era bello e lei era venuta spesso al lago crescendo. E perché aveva bisogno di vedere Wes un’ultima volta prima di sposarsi.
Kaylee non aveva idea se Wes stesse realmente lavorando al club. I suoi piani avevano incluso la carriera di golfista di professione. Piani che l’avevano assorbito completamente, a scapito della loro relazione. Pensava che avrebbe dovuto cercarlo. Probabilmente contattando suo padre. Ma qualche giorno prima, Kaylee aveva scoperto che il padre di Wes era deceduto di recente, lasciando il fratello maggiore di Wes, Levi, a dirigere il resort di lusso. Wes gestiva il campo da golf e due dei suoi fratelli gestivano altri settori del resort.
Entrare nella vita di Wes, dopo una tale perdita, era la peggiore delle cose dal punto di vista del tempismo. Lui non l’aveva ancora notata e lei aveva colto l’occasione di contemplare l’uomo che una volta aveva amato più di qualunque altra cosa.
L’atteggiamento rilassato di Wes, il lieve sorriso che rialzava gli angoli della sua bocca mentre chiacchierava con un altro golfista, quello era l’uomo spensierato che ricordava. Per come le dava parzialmente le spalle, Kaylee non riusciva a vedere i suoi profondi occhi azzurri, ma ricordava il loro scintillio quando le rubava un bacio. O le profondità che potevano raggiungere quando la stringeva mentre facevano l’amore...
Sentì un brivido lungo la schiena. Cercare di rintracciare Wes era stata una pessima idea. E prendere lezioni da lui? Forse, tutto sommano, non era così importante trovare emotivamente una chiusura. Specialmente se ogni volta che era vicina a Wes le scintille sembravano incendiarla. Wes evocava emozioni che pensava se ne fossero andate, sparite, ma, a quanto pareva, erano solo dormienti. Ed erano emozioni che doveva dimenticare se voleva avere una minima speranza di cominciare una nuova vita con Eddy.
Kaylee era sul punto di abbandonare l’intera idea delle lezioni con Wes quando lo vide irrigidirsi.
Wes si voltò lentamente e la guardò in volto, gli occhi sulle labbra prima di spostarsi sulle guance, ancora arrossate da quegli stupidi ricordi di loro due insieme.
Se Wes si era irrigidito a causa della sua presenza un momento prima, adesso lo nascondeva bene. Non si agitò, non smise di guardarla. Il suo atteggiamento era calmo. Mentre, nel frattempo, la temperatura di Kaylee si era alzata e sentiva le gambe molli.
«È ancora un buon momento?» la voce le era uscita acuta e nervosa. Si schiarì la gola. «Posso tornare più tardi se sei occupato.» O non tornare per niente. Accidenti a Eddy e alla sua ossessione per il golf durante la loro luna di miele. Che diavolo avevano gli uomini con quello sport?
Kaylee poteva aver voltato pagina, ma Wes le aveva rubato un pezzo di cuore. Non voleva dire che fossero giusti l’uno per l’altra. Lei non avrebbe mai dimenticato il dolore sofferto durante e dopo la loro relazione.
Il suo piano era di seppellire finalmente il passato... Una volta che avesse detto a Wes ciò che avrebbe dovuto dirgli anni prima. Ma non poteva spiegargli le cose finché non fossero stati in rapporti migliori. La verità era troppo personale e difficile da menzionare mentre Wes la guardava come se fosse fango attaccato sulla suola della sua scarpa. E questo significava che avrebbe dovuto resistere, per quanto stare intorno a Wes la mettesse a disagio.
«Adesso va bene» disse lui.
Rivolse un cenno di saluto all’uomo con cui stava parlando e guardò sopra la spalla di Kaylee, con lo sguardo che si fermava in qualche punto un po’ oltre, con un dolce sorriso sul volto.
Il cuore di Kaylee fece un balzo. I sorrisi di Wes l’avevano sempre sciolta dentro e l’effetto che avevano ancora la scosse, ricordandole di nuovo il motivo per cui si era innamorata di Wes tanti anni prima. Ma il sorriso non era diretto a lei.
Kaylee si voltò e vide una bambina di forse quattro anni, che camminava verso di loro. Aveva un piccolo set di mazze, i capelli tirati indietro in una treccia che ondeggiava dietro di lei a tempo con il suo passo deciso. Aveva la stessa espressione intensa che aveva Wes quando stava per cominciare una partita di golf.
«Bella, ti presento Kaylee» disse Wes.
La ragazzina diede una bella occhiata a Kaylee. «Si sta allenando anche lei?»
Wes aggrottò la fronte. «Ovviamente no. Kaylee non è nemmeno lontanamente al tuo livello di bravura. Io allenerò te e tu darai a Kaylee qualche suggerimento. Lei può guardarti e prendere esempio da te.»
Bella sorrise.
«Mostrarmi come si fa?» chiese Kaylee a bassa voce, solo per le orecchie di Wes. «Una ragazzina di quattro anni?»
«Cinque» disse Wes e incrociò le braccia sul petto, cambiando postura. «Bella è piccola per la sua età, ma non lasciarti ingannare dalla sua taglia. È la mia allieva migliore.»
Kaylee colse il sogghigno sulle sue labbra.
Fantastico. Adesso non solo sarebbe stato imbarazzante passare il tempo con Wes, ma lui aveva anche intenzione di farle fare la figura dell’idiota. Suppose di meritarlo. E poteva sopportarlo. Ciò che non poteva sopportare era passare il resto della sua vita senza chiarire le cose tra di loro.
Anche così, che Wes stesse allenando una bambina era strano. Non gli era mai interessato molto il gioco di altri, sempre concentrato sul proprio. «Stai veramente insegnando ai bambini, adesso?»
«È un nuovo programma del club. Non è male. Specialmente con allievi come Bella.»
Bella fece un tiro di prova. Ed era veramente brava.
«Ecco, così» esclamò Wes. «Tieni il braccio diritto come ti ho insegnato la settimana scorsa. Piano e con calma.»
Bella si allineò con la pallina, alzò la mazza e tirò, spedendo la pallina dannatamente lontano sul campo pratica.
Kaylee tossì contro la propria mano, trattenendo un sorriso. «Okay, hai ragione. Ha un gran talento.»
Wes le diede un’occhiata. «Nervosa?»
«Per niente.» Kaylee incrociò le braccia sotto il seno. «Ho delle buone capacità anch’io.»
Wes le diede un’occhiata, abbassando per un attimo gli occhi sul seno e poi rialzandoli per guardarla negli occhi. Scosse la testa. «Non credo proprio.»
Maledizione. Doveva averla vista colpire le palline nel campo pratica l’altro giorno.
La verità era che Kaylee faceva veramente schifo a golf. Non che lo avrebbe ammesso a Wes, che stava sorridendo orgogliosamente a un’altra pallina lanciata nella stratosfera da Bella. «Bel lavoro» le disse.
Kaylee deglutì, poi deglutì ancora. Perché, di colpo, capì una cosa: Wes non stava solo insegnando a Bella perché era divertente o perché ne ammirava il talento... Teneva veramente a quella bambina.
Vedere il suo egocentrico ex insegnare a una ragazzina come giocare il suo sport preferito ebbe uno strano effetto su Kaylee: si sentì stringere il petto, una sensazione strana che le fece male al cuore.
Bella sorrise voltando la testa, cercando l’approvazione di Wes, che annuì e disse: «Continua come ti ho insegnato mentre mi dedico a Kaylee».
Kaylee raddrizzò le spalle. Non avrebbe permesso che il fatto che Wes si comportasse in modo adorabile con una bambina la influenzasse, i bambini piacevano a un mucchio di uomini. Non era diverso dagli altri.
Ma era diverso, perché era Wes. Era sempre stato concentrato su se stesso. Magari le aveva detto che l’amava, quando stavano insieme, ma le sue azioni avevano dimostrato che lei non era mai stata al primo posto.
Kaylee prese il guanto da golf e se lo infilò. «Quante volte si allena Bella?»
Wes alzò le spalle. «I suoi genitori vengono qua spesso. Le sto insegnando a tratti da tutta l’estate. Quella ragazzina un giorno diventerà una professionista.»
Per un attimo, Kaylee si limitò a fissarlo. Sembrava quasi che gli importasse più il successo di una ragazzina del proprio. Ed era una follia.
«E se decidesse di abbandonare il golf per fare danza?» Kaylee lo stava stuzzicando, come faceva in passato. Tranne che adesso non era sicura di come l’avrebbe presa Wes.
Wes ringhiò: «Niente da fare. Assolutamente no, se potrò dire la mia».
Kaylee scoppiò a ridere. L’aveva presa esattamente come faceva di solito: con un’aria di arroganza e malcontento. Anche se, in fondo, era sempre stato tenero di cuore.
Il suo sorriso svanì. Non importava che avesse un buon cuore. A volte non era sufficiente.
Per mantenere l’atmosfera allegra, aggiunse: «Non si sa mai, Wes. Le donne a volte cambiano idea».
L’espressione di Wes si indurì di colpo. «Sono abituato alle donne che cambiano idea.»
Merda. Non aveva avuto intenzione di arrivarci così presto. Stava ancora cercando di tornare in buoni rapporti.
Kaylee si voltò e prese una mazza. «Allora, su cosa dovrei lavorare come prima cosa: lo swing? La posizione?»
Wes fissò nel vuoto, come se sapesse che stava cercando di cambiare argomento. Quando tornò a guardarla, la sua espressione era indifferente. «La tua postura, la posizione e praticamente tutto il resto fanno schifo, quindi cominceremo dall’inizio. Esattamente come ho fatto con Bella.» Sorriso compiaciuto.
«Ti piace proprio infierire, vero?»
«Vuoi veramente che ti risponda?»
«No» borbottò Kaylee e mise una pallina sul tee di legno che aveva ficcato nel terreno.
«Ferma.» Wes si avvicinò e le prese la mazza. «Prima di tutto, usa il pitching wedge, non il driver. Devi arrivare poco per volta alle mazze più lunghe.» Wes rimise il driver nella sacca, prese una mazza più corta, più piccola e gliela passò. Poi si chinò e tolse dal terreno il tee di legno che Kaylee aveva usato per sostenere la palla, che mise invece a filo con l’erba. E Kaylee, nonostante la sua limitata esperienza, sapeva che era più difficile colpirla così.
Wes le esaminò il corpo. E Kaylee sentì di colpo caldo, le farfalle nello stomaco.
La prima volta in cui Kaylee aveva incontrato Wes, lui aveva mirato diritto a lei a una festa al college e le aveva chiesto di ballare. Quel ballo era diventato un bacio, che era finito con lui che aveva passato tutto il fine settimana con lei. Erano stati inseparabili per due anni. E sembrava che il suo corpo ricordasse l’effetto che Wes aveva su di lei e reagisse di conseguenza.
Sii forte. Sei fidanzata. Wes stava osservando la sua posizione al golf, non la stava guardando, anche se era piuttosto sicura che avesse dato una bella occhiata al suo seno. Non era importante.
«Fammi vedere come impugni la mazza.»
Kaylee tese la mano e gli mostrò come la impugnava, esattamente come le aveva insegnato il suo fidanzato.
Wes le spostò leggermente la mano e il suo palmo caldo sfiorò la pelle delle dita nude. Un calore improvviso risalì lungo il braccio di Kaylee. Wes la guardò di colpo negli occhi, come se l’avesse sentita anche lui.
Le lasciò andare la mano e si schiarì la voce. «Non male. Fammi vedere la tua posizione di partenza.»
Kaylee fece i movimenti che aveva imparato e tirò come si era allenata a fare.
Wes si premette le dita sulla fronte e scosse la testa. «Gesù, Kaylee, sei sicura che vuoi darti al golf?»
Kaylee lasciò cadere la mazza sul terreno. «Sì. Adesso hai intenzione di mostrarmi come si fa o no?»
«Tutto perché il tuo fidanzato vuole che tu giochi?»
Kaylee notò l’enfasi sul “fidanzato”. Wes aveva accettato il suo fidanzamento come si era aspettata: per niente bene. Wes aveva sempre dominato lo spazio circostante quando erano insieme. Non c’era mai stato posto per altri uomini, anche se lei avesse voluto uscire con qualcun altro. «Ho sempre voluto imparare, ma tu non...»
Lui aggrottò le sopracciglia. «Io non ero... Cosa?»
Kaylee sbuffò. «Al college eri troppo occupato per insegnarmelo. Avrei potuto andare da qualcun altro, ma volevo imparare da te.»
Wes la fissò per un lungo momento con gli occhi azzurro oceano imperscrutabili. «Tieni giù le braccia, i piedi alla stessa larghezza delle spalle e piega le ginocchia.»
Kaylee sbatté gli occhi e fece quello che le diceva. Perché, nonostante il loro passato burrascoso, lui stava tentando.
Il resto della lezione andò più o meno allo stesso modo. Wes abbaiava ordini a Kaylee e lodava sperticatamente la posizione, effettivamente incredibile, di Bella, che era bravissima. Da grande Kaylee voleva diventare come Bella perché, al momento, Kaylee mancava la pallina più volte di quante la colpisse.
«La tua posizione è migliorata» borbottò Wes. «Non riesci a colpire la pallina neanche per sbaglio, ma la posizione è importante. Il resto verrà.»
Era un complimento che sembrava un insulto, ma l’avrebbe accettato perché era difficile che Wes ne facesse. Kaylee sorrise.
Wes spalancò gli occhi e distolse lo sguardo. «Dovrai far pratica.» Afferrò la mazza e la rimise nella sacca. «Tantissima pratica, se hai intenzione di andare sul campo da golf tra... Quando hai detto che ti sposerai?» Kaylee sentì l’asprezza nella domanda. Gli rispose dandogli la data, mancavano solo alcuni mesi, che di colpo le sembrarono pochi. C’era tanto da fare, non ultimo: avvicinarsi abbastanza al suo ex per aggiustare le cose. E adesso Eddy le stava facendo pressioni perché fosse alla sua altezza su un campo da golf, cosa che le sembrava insormontabile quanto farsi accettare da Wes.
Wes la fissò senza reagire, come se stesse silenziosamente cercando di farle arrivare qualche messaggio attraverso gli occhi. Che la odiava? Che voleva che se ne andasse? Cosa?
Alcune cose riguardo a Wes erano le stesse. In altri modi, era un uomo completamente diverso. Più duro, meno fiducioso.
«Se vuoi essere pronta per quella data,» disse infine, «sarà meglio che faccia pratica tra una lezione e l’altra.»
«Posso venire ogni giorno, se necessario.»
Wes trasalì. Dopo un momento disse: «Devo tornare da Bella». Si voltò e se ne andò.
Kaylee lasciò cadere le spalle. C’era imbarazzo, quando, un tempo, era tutto l’opposto. Kaylee non aveva mai provato un legame come quello che aveva avuto con Wes. Fino alla fine, quando nella sua vita era crollato tutto.
Le ci era voluto molto tempo per riaversi dalla perdita. E aveva intenzione di aggiustare le cose tra lei e Wes.
Era l’unico modo per andare avanti con la coscienza pulita.
Jules Barnard è un’autrice bestseller di USA Today di romance contemporanei e fantasy romantico. Le sue serie contemporanee includono Never date e I fratelli Cade. Scrive Fantasy romantico sotto lo stesso pseudonimo con la serie Halven Rising che il Library Journal definisce “... un’eccitante nuova avventura fantasy. Che stia scrivendo di uomini sexy intorno al lago Tahoe o di un mondo di fate inserito nel campus di un college, Jules racconta storie coinvolgenti, piene di cuore e umorismo.”
Quando non è in tuta da ginnastica a scrivere, premiandosi con il cioccolato, passa il tempo con suo marito e i due figli in una cittadina sulla costa nordoccidentale del Pacifico. Dice di avere la capacità di leggere mentre corre sul tapis roulant o brucia la cena.
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