Amy ha diciannove anni ed è affetta da una leucemia mieloide cronica. Vive con lo scrupolo di rendere felice chi la circonda, pensando in ogni momento a che ricordo lasciare di sé, anche se nel farlo si sta spegnendo. Ogni privazione le costa fatica, la paura che il suo tempo si esaurisca troppo in fretta. Ma qualcosa d’un tratto cambia e Amy sarà disposta a cambiare tutte le sue prospettive.
«Un po’ di vita in più. Non dovrebbe sembrare un servizio fotografico, dovrebbe trasparire tutto quello che hai provato nel momento in cui sono state scattate, non solo la voglia di lasciare un ricordo felice di te.» «Sì, hai ragione. Sono qui con il mio migliore amico a vedere la balena beluga, che trovo davvero fantastica e stupefacente. Credo sia giusto immortalare quello che sento» concordo, iniziando a trascinarlo divertita verso la balena. Ci fermiamo dando le spalle al vetro e afferro nuovamente la fotocamera per puntarla su di noi. «Perfetto» sentenzio mentre continuo ad armeggiare con la fotocamera. «Tu credi che basti?» mormoro d’un tratto, attirando la sua attenzione. Non c’è alcun bisogno di specificare a cosa mi riferisca perché lui lo capisce al volo. «Amy, niente potrebbe colmare la tua assenza, se devo essere onesto, ma proprio perché voglio esserlo ti dico che sono speranzoso. Tu puoi farcela, sei destinata a vivere ancora tante cose.»
«Domani. Oggi, voglio solo restare così il più a lungo possibile» rivela supplicandomi e io non posso che acconsentire. Sono sempre così arrendevole quando si tratta di lui, chissà quando è diventato il mio punto debole. Vorrei dirgli che fa male anche a me pensare di non poter durare per sempre, ma a cosa servirebbe? Dopotutto, ci meritiamo un po’ di felicità, giusto un pochino, quel che basta per rendere i giorni a venire più sopportabili. Domani ci risveglieremo da questo sogno, e non sarà facile. Qualsiasi cosa ci leghi in questo modo nuovo, non può durare ma illudersi è bello e non voglio privarmene.
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