Futuro prossimo, il mondo è cambiato ma le regole del business si sono inasprite.
Kitmell è un ragazzo in cerca di opportunità, spera di essere ammesso in una delle città gestite dalle corporazioni aziendali. Vuole potersi costruire un futuro, diventare un cittadino, ma per farlo deve fare crescere il suo CFC, l’indice di efficienza che determina il grado sociale di ogni individuo. Non ha idea di cosa lo aspetti oltre al muro, non conosce il rigoroso regime con cui viene gestita la vita all’interno della città-azienda. Sono molte le cose che dovrà imparare se vuole sopravvivere…
Un libro ucronico da leggere in due ore che prende dalla prima all’ultima pagina. Una scrittura leggera e che sa trasportare il lettore nel racconto come se vivesse in prima persona ciò che accade. Il Ritmo è scandito dai brevi capitoletti che si leggono d’un fiato e che si susseguono intrecciando le storie dei due protagonisti come in una corda che può salvare o magari strozzare. La storia si svolge all’interno di una immaginaria città il cui motto è “tenacia e generosità”, una città in cui lo scopo è avere un coefficiente di efficacia il più alto possibile. Più è alto, più cresce lo stipendio, gli agi e la vita sembra più semplice. Tutto aiuto, il lavoro come lo sport, lo shopping come gli amici che si frequentano, fino ad arrivare alla scelta del partner e di un figlio per accrescere il coefficiente… tutto è scelto allo scopo di incrementare i propri punti. I cittadini non scelgono ciò che piace ma ciò che aiuta ad aumentare il CFC in una lotta contro la natura umana e i sentimenti. Chi vincerà? I due principali protagonisti, un giovane speranzoso e un dirigente in carriera, ci porteranno a scoprire questa città tenace, le sue luci e le sue ombre che lasciano presagire un mondo diverso, dove l’essere umano, diviso in 4 generi principali con altrettanti sottogeneri (non più solo uomo e donna) è padrone di se stesso o forse no.
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