Respiro Readers
vi segnaliamo la nuova uscita
del romanzo dell'autrice italiana Tamara Fumagalli.
AUTRICE: Tamara Fumagalli
CASA EDITRICE: Gruppo Albatros Il Filo
GENERE: Narrativa
PAGINE: 94
PREZZO CARTACEO: 12.82
DATA USCITA: 2 Agosto 2021
Ogni giorno, un elfo lascia un dono nel tuo salotto, incartato con una bella carta e accompagnato da un bigliettino. La prima volta è una sorpresa - chi se l'aspetterebbe mai di trovarsi in casa il regalo di un elfo? - ma dalla seconda inizi ad aspettare con trepidazione la mattina per poter scartare il dono e leggere il bigliettino: già, perché l'Elfo non ti sta solo omaggiando di qualcosa o ti permette di rivivere la magia del periodo natalizio come quando eri bambina, ma ti sta anche insegnando tanto, facendoti scoprire che per stare bene è necessario donare a propria volta.
Suona la sveglia e tu apri gli occhi, come sempre svogliata: ha squillato, programmata dieci minuti prima per permetterti di stare a letto ancora un po’, fingendo così di poter rubare preziosi minuti di sonno. Adesso anche la seconda sveglia è suonata e ormai non hai più scampo. È solamente il primo dicembre, ancora ventiquattro giorni prima delle agognate ferie.
Ti alzi e come tutte le mattine vai in bagno, lavi il viso con l’acqua gelata e poi ti dirigi verso la cucina per una bella colazione. Appena metti i piedi in salotto, con la luce spenta, ti accorgi immediatamente che c’è qualcosa che non va: con la poca luce che filtra dalla tapparella rada intravedi delle sagome strane sul pavimento, mentre qualcosa di duro è finito sotto il tuo piede. Eppure, ieri sera non hai fatto cadere nulla, non hai nemmeno rotto un bicchiere. Accendi la luce per vedere meglio e in quell’attimo non credi ai tuoi occhi e puoi tornare bambina.
Dal camino, ormai spento, parte un sentiero di piccoli oggetti, dalle forme di cristalli di ghiaccio, che luccicano sul pavimento e brillano di magia. Nascosti tra i cristalli e sparpagliati in mezzo a loro, baluginano i colori brillanti e intensi di carte argentate, rosse, blu e dorate, rotonde, quadrate, rettangolari, anche un triangolo. Guardi la scia di cristalli e cioccolatini mentre un profumo di cannella speziata inonda le narici e ti fa volare su una slitta trainata da renne alla luce dell’aurora boreale. Il tuo cuore batte sempre più forte e ti ritrovi bambina, quando la magia del Natale era vera, tu ci credevi e le tue giornate scorrevano serenamente. Proprio come allora senti quella serenità e seguendo la scia di cristalli e cioccolatini, ti ritrovi dietro al divano, dove vedi adagiato sul pavimento un sacchettino di velluto rosso chiuso con un laccetto dorato e sigillato da una stella argentata, che luccica di brillantini. Appoggiato c’è un biglietto: una semplice targhetta di quelle rettangolari con i lati corti stondati, del colore dei pacchi di cartone, con un buco sul lato nel quale hanno allacciato un lembo di spago grezzo che si abbandona sul pavimento sotto il sacchetto.
La magia comincia proprio qui: c’è davvero il tuo nome su quell’etichetta, scritto con il corsivo elegante che usavano una volta, semplice, distinto e magico. Il cuore batte fortissimo, lo volti e dietro leggi una frase breve, piena di quella magia che ormai non riesci più a provare da anni.
Ritrova il tuo tempo e riscopri la magia.
Il tuo Elfo.
Lo so, ti senti stupida e sciocca: non puoi emozionarti così, ormai sei adulta. Ma le farfalle nello stomaco non si calmano, le mani tremano e la voce non esce: vorresti solo che il tempo si fermasse e questo momento rimanesse per sempre nella tua memoria e nel tuo cuore.
Ovviamente devi scattare fotografie a tutta questa scena. Chi mai crederà che un elfo sia venuto da te veramente? Anche tu non ci credi! Però c’è un problema: nella fotografia non puoi immortalare il profumo speziato della cannella. Beh, ti dovrai accontentare di ricordarlo nel cuore. Adesso, però, bisogna proprio aprire il sacchetto: ma che cosa potrà contenere? L’Elfo ha scritto ritrova il tuo tempo... Con cura, quasi con sacralità, tocchi il pacchetto e senti il velluto punzecchiarti le dita. Finalmente ti decidi e tiri la cordicella, ma prima di aprirlo ne saggi ancora il peso: è leggero.
Lo apri, estrai il contenuto, quasi non vuoi vedere per non porre fine a questa magia. Ed ecco tra le tue mani una bustina modesta, è una tisana all’aroma di cardamomo, cannella, chiodi di garofano e uva passa e il suo profumo scalda il naso, mentre l’immagine sulla bustina, che ritrae una foresta innevata rischiarata dall’aurora boreale, scalda gli occhi. Tutto arriva dritto ai sensi, dritto al tuo cuore. Questa sera potrai bere la tua tisana e il suo profumo di cannella speziata ti ricorderà le emozioni, che questa mattina ti hanno fatto riscoprire bambina e soprattutto ti hanno fatto ricordare come le emozioni nel cuore dei piccoli non hanno vergogna e possono esplodere senza dovere delle spiegazioni, ma semplicemente inebriandoti e regalandoti un tempo che resterà sempre con te nei ricordi.
Illustrazione della bustina
5...
Si riconoscono tutte le bancarelle con il tetto ricoperto da fronde di pini, con pigne e luci calde intrecciate nei rami. Sopra il tetto di qualche bancarella svetta la figura di una renna con un collare rosso e dei campanellini dorati appesi alle orecchie, su altri un Babbo Natale grassoccio dallo sguardo bonario e dalla barba folta, che saluta con la mano; su alcuni riconosci della neve, ovviamente artificiale, che fa capolino tra le fronde dei pini. Lo sguardo fa in fretta a trovare la via tra l'intrico delle bancarelle, per arrivare là, nel punto centrale: nel mezzo della piazza svetta un grande albero di Natale, uno di quegli abeti possenti decorato solamente con fiocchi rossi e luci calde. Ai suoi piedi un gruppo di cinque cantori intona le canzoni, leggendole da un libro illuminato dalla luce di una lanterna sorretta da un bimbo, che dà le spalle al violinista. Il selciato della piazza ricoperta di neve si intravede a malapena, tra la moltitudine di persone che si aggira tra le bancarelle: alcuni con pacchi in mano, altri che mangiano qualche cosa e qualcuno che trascina uno slittino carico di acquisti. L'immagine ti trasporta immediatamente in quella piazza e ti sembra già di sentire il profumo del vin brulè, le note speziate della cannella e dei chiodi di garofano, che si mescolano all'inconfondibile profumo dei wurstel gettati in una padellaccia di patate e cipolle. Riesci anche a sentire le canzoni di Natale rincorrersi nell'aria fredda e pungente, con i primi fiocchi di neve che ti cadono sul naso.
14. Dieci giorni alla Vigilia di Natale! Ormai il grande giorno è sempre più vicino e da oggi non ci sono più scusanti per non vivere appieno l'atmosfera di Natale. È il periodo in cui si deve cantare canzoni, bere cioccolata calda, vin brulè e tisane speziate alla cannella, profumare la casa con incensi al profumo di pane pepato, cucinare biscotti di Natale, dedicarsi alle compere natalizie e cominciare a fare visita agli amici vicinie lontani per scambiarsi i regali. Cominciano anche le prime cene tutti insieme al ristorante, in trattoria e a casa, oppure i ritrovi in piazza a mangiare castagne arrostite bevendo qualcosa insieme. È l'atmosfera della gioia, dello stare insieme, del condividere un'attitudine festiva che circonda tutti quanti.
7...
La convivenza del tuo credere irrazionalmente con la pragmaticità della vita è impossibile e ti domandi fino a quale livello la mente umana possa modificare la realtà a suo piacimento. Decidi che non sei così intelligente da poter usare tutta la parte di cervello inutilizzata...... certamente non sei un monaco tibetano. Ti vuoi convincere che tutto ciò che ti sta accadendo non sia vero e soprattutto, che ti dovresti vergognare per tutta questa emozione che provi ogni mattina. Nonostante tutto i tuoi pensieri razionali, non riesci assolutamente a smorzare la trepidante curiosità di vedere che cosa oggi ti abbia regalato il tuo Elfo.
17....
L'Elfo infatti parlava della nonna nel biglietto e tu come puoi non associare tutti i tuoi Natali alla nonna? Ultimamente il posto vuoto sembra sempre più grande e non puoi fare a meno di pensare a che cosa avrebbe detto e soprattutto, alla gioia con cui si avventava sulle prelibatezze di Natale. A fine cena poi, l'immancabile bicchiere di spumante per mandare giù il panettone, ma proprio poco, perché poi le andava nel naso e le faceva girare la testa. Questi pensieri ti portano le lacrime agli occhi, ma non sono di dolore, bensì di gratitudine. Anche solo il ricordo è riuscito a darti la stessa sensazione di benessere di quando la nonna era lì esattamente accanto a te.
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