Nel crepuscolo che divide il sonno dalla veglia, l’autore presenta storie che hanno come filo
conduttore l’irrealtà. Attraverso visioni demoniache, creature leggendarie e mostri nelle case,
questi racconti prendono per mano il lettore trascinandolo nel delirio della coscienza.
A metà strada fra il fantasy e l’horror, L’ora oscura racconta la paura, la pazzia, il sogno e la
morte.
Supino, le gambe leggermente divaricate, assaporavo il
rilassamento del sonno. La coppia di cuscini soffici dietro la nuca
curvavano appena la mia schiena, accentuando il piacere del
riposo.
Quando apparve, non mi sembro poi tanto strano. A poco a poco,
tuttavia, nella coscienza quasi annullata del sonno, misi a fuoco,
con scarsa ma sufficiente chiarezza, l’occhio: grosso, rotondo,
l’iride di un azzurro chiarissimo, quasi pallido.
Mi guardava. Sospeso a mezzo metro dal mio corpo. Immobile.
Non aveva palpebre, ne ciglia. Era un globo oculare nudo,
separato e indipendente da ogni corpo di cui avrebbe potuto far
parte: tuttavia era vivo.
Sono nato a Pietrasanta (Lucca) il 5 gennaio 1961. Dopo il liceo, laurea in Medicina Veterinaria, e successiva specializzazione in Clinica dei piccoli animali. Sposato con Lia (conosciuta sui banchi del liceo e anch’essa Veterinaria), ho due figli (Sara, nota blogger, e Filippo, agente immobiliare). Appassionato di lettura, trekking e astrofisica.
Morirò novantenne, mettendo a posto la cantina di casa mia 😔
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