Respiro Readers
Le prime ore della sera. Una stanza. Un letto sul quale è distesa una donna che, per anni, giorno dopo giorno, è scivolata nell’oblio dell’Alzheimer. Una poltrona dove siede la figlia, perfettamente conscia che quella sarà la notte che libererà la madre dalla prigionia del corpo. L’autrice si mette a nudo senza timore del giudizio o della critica in un flusso di parole che compongono un soliloquio. È un urlo silenzioso che esplode senza remore, come una necessità di confermare la propria esistenza, là dove la malattia ne cancella ogni traccia. Il tempo scorre lentamente, segnato dai rumori dell’esterno e dalla danza della fiammella di una candela: prima che sia troppo tardi tutto deve essere detto, ricordato, rivelato.
Daniela Poggi si svela nella malinconia di una maternità mancata, nel senso dell’abbandono vissuto nei collegi, nella ricerca di una felicità sempre in fuga da se stessa e dagli altri attraverso viaggi, vissuti in gioventù, a volte al limite dell’incoscienza. Racconti di vita confermati da fotografie ingiallite che la figlia metterà nelle sue mani perché le porti con sé in quel viaggio estremo. E di fronte all’asprezza del morbo della madre, della morte prematura del padre e della perdita dei figli, l’autrice mantiene una profonda consapevolezza delle scelte compiute come emblema del suo innato spirito libero. Piccoli giochi narrativi ironici e divertenti compongono il puzzle del racconto per concludersi in una scena di vita quotidiana, mentre la madre esala l’ultimo respiro.
Daniela Poggi si svela nella malinconia di una maternità mancata, nel senso dell’abbandono vissuto nei collegi, nella ricerca di una felicità sempre in fuga da se stessa e dagli altri attraverso viaggi, vissuti in gioventù, a volte al limite dell’incoscienza. Racconti di vita confermati da fotografie ingiallite che la figlia metterà nelle sue mani perché le porti con sé in quel viaggio estremo. E di fronte all’asprezza del morbo della madre, della morte prematura del padre e della perdita dei figli, l’autrice mantiene una profonda consapevolezza delle scelte compiute come emblema del suo innato spirito libero. Piccoli giochi narrativi ironici e divertenti compongono il puzzle del racconto per concludersi in una scena di vita quotidiana, mentre la madre esala l’ultimo respiro.
Daniela Poggi è uno dei personaggi più eclettici del mondo artistico italiano. Attrice di cinema, teatro e televisione. Molti i ruoli che ha interpretato, dalla commedia brillante a quelli più drammatici. In ogni interpretazione una nuova sfumatura della sua personalità.
Esordisce giovanissima in una pièce teatrale in lingua francese Andromaca di Racine. Da quel momento capirà il significato dello stare sul palcoscenico entrando nella vita di altri. Al Festival di Sanremo del 1977 è tra le “ballerine bazarette” dei Mattia Bazar. Debutta nel ’78 nella commedia teatrale con Walter Chiari . È stata protagonista teatrale con Gino Bramieri, Mario Scarpetta,Johnny Dorelli, Arnoldo Foà, Gianfranco Iannuzzo,Gabriele Lavia e molti altri. Al cinema affronta ruoli brillanti e drammatici con registi del calibro di Pasquale Festa Campanile, Sergio Corbucci, Giovanni Veronesi,Philippe Monnier, Ettore Scola, Claude Chabrol. Nel 2017 è protagonista del film di Ciro Formisano “L’Esodo” per il quale vince numerosi premi tra cui il Globo d’oro della stampa estera. In televisione è protagonista di numerose serie televisive tra cui Incantesimo, Vento di ponente, Capri, Il commissario Vivaldi e molte altre.
Conduce con grande successo per quattro stagioni il programma "Chi l’ha visto” .
Regista e autrice di due cortometraggi: “Viaggio d’amore” in concorso al festival di Venezia nel ’97 e “ Non si paga social theatre” girato in Mozambico. Nel maggio del 2001 viene nominata ambasciatrice dell'UNICEF e, come tale, ha partecipato ad alcune missioni per aiutare i bambini in Africa. L'impegno dovuto all'intensa attività professionale non le ha impedito di sviluppare una grande sensibilità umana e sociale. Autrice e interprete di monologhi teatrale che affrontano sia il tema dell’emigrazione che il valore della vita animale. Nasce così “Anima Animale” sull’esistenza dell’anima degli animali. Dimostra tutta la sua forza d'animo nell'affrontare la complessa malattia della madre affetta da Alzheimer, accompagnandola con grande dedizione fino alla sua fine. Colpita profondamente da questa esperienza, contribuisce a far conoscere meglio questa patologia scrivendo un recital teatrale “ Io, madre di mia madre”. Tematica affrontata anche nel libro di prossima pubblicazione, "Ricordami!" edito da La Vita Felice.
Esordisce giovanissima in una pièce teatrale in lingua francese Andromaca di Racine. Da quel momento capirà il significato dello stare sul palcoscenico entrando nella vita di altri. Al Festival di Sanremo del 1977 è tra le “ballerine bazarette” dei Mattia Bazar. Debutta nel ’78 nella commedia teatrale con Walter Chiari . È stata protagonista teatrale con Gino Bramieri, Mario Scarpetta,Johnny Dorelli, Arnoldo Foà, Gianfranco Iannuzzo,Gabriele Lavia e molti altri. Al cinema affronta ruoli brillanti e drammatici con registi del calibro di Pasquale Festa Campanile, Sergio Corbucci, Giovanni Veronesi,Philippe Monnier, Ettore Scola, Claude Chabrol. Nel 2017 è protagonista del film di Ciro Formisano “L’Esodo” per il quale vince numerosi premi tra cui il Globo d’oro della stampa estera. In televisione è protagonista di numerose serie televisive tra cui Incantesimo, Vento di ponente, Capri, Il commissario Vivaldi e molte altre.
Conduce con grande successo per quattro stagioni il programma "Chi l’ha visto” .
Regista e autrice di due cortometraggi: “Viaggio d’amore” in concorso al festival di Venezia nel ’97 e “ Non si paga social theatre” girato in Mozambico. Nel maggio del 2001 viene nominata ambasciatrice dell'UNICEF e, come tale, ha partecipato ad alcune missioni per aiutare i bambini in Africa. L'impegno dovuto all'intensa attività professionale non le ha impedito di sviluppare una grande sensibilità umana e sociale. Autrice e interprete di monologhi teatrale che affrontano sia il tema dell’emigrazione che il valore della vita animale. Nasce così “Anima Animale” sull’esistenza dell’anima degli animali. Dimostra tutta la sua forza d'animo nell'affrontare la complessa malattia della madre affetta da Alzheimer, accompagnandola con grande dedizione fino alla sua fine. Colpita profondamente da questa esperienza, contribuisce a far conoscere meglio questa patologia scrivendo un recital teatrale “ Io, madre di mia madre”. Tematica affrontata anche nel libro di prossima pubblicazione, "Ricordami!" edito da La Vita Felice.
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