“Mi hanno rapita, strappata alla mia vita, umiliata in tutti i modi possibili. Mi sono ritrovata, non so come, dall'altra parte del mondo senza niente.
“Tuo padre voleva uccidere il mio.”
Questa è l’unica spiegazione che mi è stata data. L’unica ad avere senso per me.
Le ricordo ancora le sue parole, ma perché ho la sensazione che non sia tutta qui la verità?”
Anastasia Miller ha solo diciannove anni quando viene rapita da un perfetto sconosciuto e portata in Russia. Dominik Salkanovic ha un solo obiettivo in testa: la vendetta ed è disposto a tutto pur di ottenerla.
Due vite molto diverse. Due destini apparentemente già scritti. Ma spesso, odio e amore, percorrono la stessa strada, solo per farti capire che il destino è proprio l’unica cosa che non puoi controllare.
Immorale. Sbagliata. Irresistibile. È questa l’attrazione più pericolosa di tutte. Soprattutto quando il cuore ha già scelto per te, anche se ancora non lo sai.
Non sono solita leggere romanzi rosa stile “dark” - “noir” - “se te pijo te mozzico” … ecco, sono vecchio stampo, preferisco romanzi rosa che siano rosa puro, un bel rosa antico, rosa salmone, rosa smielato, per capirci. Anche le commedie romantiche le trovo decisamente divertenti e piacevoli. Ma questo non vuol dire nulla, tra una lettura e l'altra mi piace addentrarmi nei meandri di altri generi e si, anche io ho letto il fantomatico “Cinquanta sfumature di vattela a pesca” e tutti i relativi seguiti (sono pur sempre una comune mortale).
Tornando a “Choiceless” di Islem Bozrati, che in questo caso rientra nei romanzi rosa ricchi di “aggressività”, chiamiamola così, mi è venuto spontaneo paragonarlo alla serie di “Cinquanta sfumature” per l'ingenuità della protagonista femminile (che non a caso si chiama proprio Anastasia) e per la crudeltà del personaggio maschile, Dominik. Qui però non abbiamo fruste e manette, piuttosto manganelli e pistole! Si, perché la partenza di questo romanzo è proprio un incontro “obbligato” tra i due protagonisti, in quanto lui rapisce lei. Dunque, se normalmente non leggo questa tipologia di libri, stavolta ho deciso di fare un'eccezione proprio grazie a questo particolare: il rapimento. Come ormai sapete amo i thriller e l'idea di un rosa che nasce però tramite un giallo, mi incuriosiva. Ecco, niente di più sbagliato!
Il rapimento rappresenta circa il venti percento del romanzo e considerate che stiamo parlando di quasi 500 pagine. La motivazione di questo rapimento viene fuori solo alla fine del romanzo, quindi dovete leggerlo tutto se volete sapere per quale razza di motivo la tipa è stata sequestrata e devo essere sincera, questa è l'unica cosa che mi ha “permesso” di continuare nella lettura (oltre il fatto che ho dato la mia parola al blog!). La storia d'amore che invece nasce tra i due fa acqua da tutte le parti, a parer mio. Primo, perché non puoi innamorarti del tizio che ti ha rapita solo perché è bello e lo fai pure nel giro di dieci pagine, ma anche no! Secondo, perché ad oggi, non può sussistere una storia d'amore basata su un uomo che ti urla contro anche solo perché respiri, quasi pronto ad alzare le mani, e te che gli sbavi dietro. No, no e ancora no! Un conto è dar vita ad una storia d'amore pazza, maniacale e assolutamente non adatta ad un germofobico (come Cinquanta sfumature) e un altro è realizzarne una paradossalmente inquietante.
In pratica abbiamo una protagonista femminile ingenua, molto infantile, vergine (perché è anche vergine - e non inteso come segno zodiacale – perciò non aspettatevi le fantomatiche scene di sesso che la copertina propone) che fa la civetta ad uno stronzo possessivo, maniaco del controllo, per ottenere in cambio un bacio e la piscina?
Come se non bastasse, quando dopo pochissime pagine la storia del rapimento finisce e lei viene liberata e torna ad una vita normale (davvero normale gente, perché ad un certo punto della storia il rapimento sembra solo una parentesi lontana, mai esistito. Ci sono soltanto lei, i suoi amici, le sue bevute fino a perdere i sensi e il suo Dominik!) Anastasia continua a farsi trattare male da lui che va e viene nella sua vita come se fosse una cosa normale e lei, acconsente a tutto.
Anastasia: “Sai, non mi piace che mi tratti così, dovresti avere rispetto per le persone”.
Dominik: “Dove stai andando? Siediti!”
Anastasia: “No, non lo faccio”.
Dominik: “Ho detto siediti!” – urla incazzato nero.
Anastasia: “Bau!” – Dio quanto lo amo!
Andando oltre non sono riuscita proprio a farmi andare giù il fatto che il rapimento sia soltanto un “leggero” episodio che si frappone tra i due protagonisti, come se nulla fosse. Non mi è piaciuto che la storia diventa, quasi da subito, un racconto di come passa le sue giornate Anastasia, tra alcool, amici etero ma che non lo sembrano (io ho avuto questa impressione nei dialoghi tra lei e il suo migliore amico), feste in disco, Dominik che va e viene, altri ragazzi in gioco, gelosia, possessione, ingenuità e così via.
Vorrei anche aggiungere che, il personaggio maschile di Dominik ha un paio di pow tutti suoi, sparsi qua e là durante la lettura, solo che in questi non corrisponde per niente al personaggio raccontato nei pow di Anastasia. Mi spiego meglio. Nel racconto di Anastasia, lui viene descritto davvero in maniera cupa e rigida, un vero stronzo ma di quelli da rinchiudere, però! Nella parte in cui la storia viene invece raccontata da Dominik, magicamente lui diventa un povero ragazzo indifeso che ama questa ragazza da subito e che vuole dimostrarglielo in tutti i modi. In pratica prima ama la sua profonda ingenuità e dopo, nella pagina successiva, le rimprovera di essere troppo ingenua.
Insomma, mi dispiace davvero tanto perché giuro che le premesse c'erano, ma soltanto nelle prime pagine, tutto il resto è stato davvero difficile da digerire, per portare avanti la lettura.
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