Vicino al tempio di Demetra, nella campagna dorata tra Agrigento e Gela, il figlio del fattore, Mario, e la figlia del padrone, Hortensia con la acca, come tiene a precisare, si tuffano nei prati verdi e profumati, aspirano la vita, e avvertono che qualcosa si sta trasformando nella loro amicizia.
Come sempre nei suoi romanzi, Lucia Maria Collerone intreccia con sapienza la storia fatta di guerra, fame, bombardamenti e mancanza di libertà con le vite dei suoi giovani protagonisti: vie partigiane, vie di una conoscenza antica, quella della spagiria siciliana, che porteranno Hortensia a diventare una potente maga moderna. Maga di medicina, perché cura, ma anche maga d’amore, perché forte è quello che prova per la vita e per la sua inesauribile meraviglia.
Un nuovo e indimenticabile personaggio femminile creato dalla penna di una straordinaria autrice siciliana, che scrive con il cuore, e che il cuore sempre colpisce.
La storia di Hortensia, con la H mi raccomando, è ambientata nella Sicilia sconquassata dalla guerra. È una ragazza cresciuta nelle campagne di Agrigento insieme all’inseparabile amico Mario, figlio di un dipendente della masseria del padre.
Ci si innamora subito della sua personalità solare, amante dei profumi della sua terra e di tutto ciò che produce. Insieme a lei si può godere dei colori vividi della natura selvaggia siciliana, degli odori che lei percepisce prepotenti.
Le corse a perdifiato insieme a Mario la sciolgono dai pensieri negativi fino a farla diventare parte integrante di ciò che la circonda: “Lei sorrise e rispose ansimando: «Sono stata uccello che vola e mi sono riempita di aria profumata di vita frondosa, di nuvole»”.
Il suo è un amore passionale verso la terra e le piante tanto che studia il potere di guarigione delle erbe, mettendolo a disposizione delle sofferenze altrui.
Hortensia è il racconto di un periodo infelice dell’Italia attraversata dai tedeschi, dai bombardamenti e dalla paura della guerra, ma è anche il delicato coinvolgimento nella storia di una grande famiglia unita, depositaria delle tradizioni, legata da rapporti leali e da un affetto feroce, quasi doloroso.
Si resta impigliati e tramortiti da questo amore che caratterizza tutti i personaggi, dal loro modo delicato e brusco insieme di dimostrare i sentimenti. È una caratteristica dei siciliani di un tempo quella di non essere troppo svenevoli nei confronti dei membri della famiglia, ma complici in un rapporto indissolubile.
Le descrizioni sono molto accurate tanto che consentono di entrare a fare parte della scena che si svolge, condividendo empaticamente le stesse emozioni. Anche le espressioni in dialetto rendono più vivido ogni dialogo, forse l’unico problema potrebbe essere che non tutti comprenderanno, però riescono a dare un tocco originale in più per calare il lettore nella trama.
Un racconto emozionale, sorprendente e coinvolgente che raccomando vivamente di assaporare.
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