Con “Sbarre di ghiaccio” si conclude la storia travagliata di Cj e Margot.
Sono passati anni e Margot inizia veramente a camminare sulle proprie gambe.
Cerca di riscattarsi e levarsi dalla testa CJ una volta per tutte: ma come poteva farlo se sembrava che ad ogni mossa se lo ritrova davanti ?
“ Si sarebbe buttato nel fuoco, avrebbe rinunciato a tutto, piuttosto che vederla soffrire. Quello era il suo chiodo fisso: proteggere quella ragazzina che gli aveva dato speranza, e raggiungere la libertà che ogni muovo meritava.”
Sarà un percorso ancora lungo e doloroso per Margot che si ritroverà a combattere una battaglia interna vera e propria che la scombussolerà e illuderà ancora una volta.
“ Doveva ricominciare a pensare a se stessa, togliere dall'equazione Chad, come aveva già dovuto fare in passato. C'era riuscita una volta, poteva farcela anche la seconda.”
La maturazione di Margot la porterà a fare una determinata scelta, che va sia contro a tutte i suoi voleri iniziare e devo dire anche contro le aspettative mie come lettrice.
Curiosa ed apprezzata la scelta da parte dell'autrice di dare una sterzata finale al romanzo, del tutto inaspettata.
Una scelta che non posso dire per evitare di fare spoiler.
Come sempre la penna fluida dell'autrice ha saputo rendere giustizia alla protagonista e a far immerge completamente il lettore.
Una scelta che penso sia giusta, visto i trascorsi dei personaggi del romanzo.
Una dilogia che consiglio caldamente di leggere.
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