lunedì 25 gennaio 2021

Segnalazione Romanzo - IL DONO DEL MARE VOL.2 di Laura Fiamenghi

 




Respiro Readers

vi segnaliamo la nuova uscita 

dell'autrice italiana Laura Fiamenghi.










TITOLO: Il dono del mare Vol.2

AUTRICE: Laura Fiamenghi

CASA EDITRICE: Self Publishing

GENERE: Fantasy , Paranormal Romance

PAGINE: 189

PREZZO EBOOK: 1.99

PREZZO CARTACEO: 12.00

DATA USCITA: 4 Gennaio 2021






***"Il Dono del Mare #2 " un romance fantasy / paranormal romance SEQUEL di “Il Dono del Mare” che vedeva come protagonisti Nick e Kate. ***.

Sabine è un insegnante di yoga di una cittadina turistica. Segni particolari? Allegria a non finire e un Radar attira stronzi incorporato, in altre parole un vero disastro in amore. Sullo sfondo di un mare da sogno le sue lezioni e le sue fotografie yogiche l’hanno fatta diventare piuttosto famosa, ma la vera star di casa è la sua migliore amica Kate Cinning, campionessa di Surf.

Quando Kate si trasforma in una Sirena e la loro casa viene invasa da Immortali venuti da Atlantide, Sabine fa la conoscenza del Capitano Conrad.

Quell’uomo non parlava: comunicava ordini. Chiaro. Preciso. Glaciale. Ma Sabine quasi non lo ascoltò, concentrata solo sul suo volto. ‘È un fico pazzesco’.

Conrad, il Capitano della Stirpe degli Abissi, si trova suo malgrado a dover soggiornare sulla terraferma, in attesa dell’ultima gara della Sfida, una gara da cui dipende l’incoronazione del prossimo Re del Mare.

Tenere a bada le Sirene su cui deve vegliare, non è un compito facile, soprattutto quando Sabine, un’umana frivola e spudorata, si elegge loro madrina e fa conoscere loro tutti gli svaghi che la terraferma può offrire, a partire da scorribande serali per locali ‘a caccia dell’umano più sexy’.

Alla sua epoca solo una meretrice consumata si sarebbe agghindata a quel modo. Un fastidio che sapeva di sdegno gli infiammò la bocca dello stomaco... Quella femmina andava rieducata.

***
Si raccontava che le Sirene amassero sfidarsi tra le schiume delle onde, contendendosi l’un l’altra i cavalloni più impetuosi. Se un umano si univa a quel gioco, riuscendo a battere una Sirena, egli aveva diritto a reclamare il Dono del Mare, diventando egli stesso un immortale.



Quella femmina andava rieducata.

Era così vicino da poterle accarezzare il viso con il suo respiro eppure lei non dava cenno di volersi allontanare.

Lo guardava come se volesse mangiarlo.

Sfacciata.

«Ti piace fare sesso,» ripeté piano, come se volesse accertarsi di aver capito bene, prima di prendere provvedimenti.

Sabine lo stava toccando con gli occhi, se li sentiva sulla pelle come al tatto e quando finalmente quelle pozze chiare tornarono su, si fermarono sulla sua bocca. «A te no?»


***


Per un istante Conrad le parve incredibilmente solo. Vide oltre il suo sguardo severo, oltre la sua mandibola contratta e sentì la lontananza con cui lui guardava il mondo.

C’erano Sirene bellissime attorno a lui, le femmine più belle che la libidine maschile potesse immaginare. Corpi sensuali seminudi che danzavano al suono dei tamburi con movenze cariche di puro erotismo. Qualsiasi uomo, e anche donna, sarebbe rimasto ipnotizzato da danze cariche di tanto fascino.

Dee immortali che danzano.

Eppure lui scrutava tutto come chi, in quel momento, si trovava a una distanza incredibile.


***

«La mia cucina non è mai stata così bella come in questo momento.»

«Sfacciata,» la rimproverò lui giocoso.

«Onesta.» Lo raggiunse e gli passò la punta di un’unghia sull’addome. «Le ragazze se ne sono andate in città.»

«Spero che ci restino, perché ho intenzione di fermarmi qui per un paio di giorni…»

«Davvero?» Per me? «Hai dei compiti qui a The Pearl?»

«Già, tenere compagnia alla mia Favorita.»

«È un compito?» s’azzardo a chiedere Sabine, curiosa di vedere quale risposta le avrebbe dato.

Conrad le scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio, accarezzandole il viso con il suo respiro. «Un piacere.»

Ventiquattro anni di onorato servizio e i polmoni di Sabine si dimenticarono come immettere aria.


***

Non era estraneo alla sensazione che provava. L’aveva avvertita da quando era nato ogni volta che era lontano dal Mare.

Mancanza.

Questa volta però era Sabine a mancargli.

Era come se i suoi occhi fossero stanchi di guardarsi attorno senza vederla, le sue mani di non poterla toccare, il suo naso di non trovare il suo profumo di fiori dolci.

Gli mancava persino la terraferma, perché era lì che lei viveva.

















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