L’unica certezza che ha è che il passato è tornato a riscuotere un credito con interessi a tinte rosse e nere. Rosse come il sangue, nere come la morte.
Maddalena Incerti, anonima commessa di provincia, ce l’ha scritto nel cognome: la sua insicurezza cronica è la condanna a una vita mediocre in cui rischia di affondare. Tutto cambia quando soccorre una donna in stato confusionale e scopre che l’identità da lei fornita è falsa. Il mistero s’infittisce quando la sconosciuta riesce a scappare dall’ospedale in cui è stata ricoverata, pronta a far esplodere la propria rabbia e le proprie ossessioni in un vortice di sangue, morte e vendetta.
Sabato 17 settembre, ore 00.50
La sconosciuta rovescia il capo sulla testiera del sedile, ansimando.
Maddalena abbassa tutti i finestrini.
– Respira
lentamente.
La donna si precipita con uno scatto fuori dalla Panda e vomita nel
fosso.
Maddalena la segue e la sorregge per le spalle. Sente la pelle fredda, il
corpo scosso dalle contrazioni dello sforzo. Non sa come comportarsi.
Vorrebbe farle delle domande ma forse non è il momento. Negli occhi
che
la fissano vede troppa
confusione e il bisogno di conforto.
– Torniamo in
auto?
La domanda riceve un sì bisbigliato. Insieme, tornano nell’abitacolo dove
la donna scoppia a piangere, borbottando parole
senza senso.
Maddalena sente il suo dolore: è come se le entrasse dentro, una serie di
spilli che pungono il cuore e l’anima. Ha l’impressione che la sofferenza
nasca da situazioni viscerali. Non è una storia d’amore andata male. C’è
un
malessere che pervade il corpo sconvolto. Come una violenza subita in un
rapporto
di collaborazione continuativo con una vita crudele.
«Vuoi
raccontarmi che cosa è successo?».
Domenica
18 settembre, ore 21
Si
chiama amore ogni superiorità, ogni capacità di comprensione, ogni
capacità di sorridere nell’amore.
Di nuovo chiede la mia bocca lieta di essere benedetta dal tuo bacio.
Felice
è chi sa
amare.
Cazzate! Sono solo una marea di cazzate. Amore altro non è che aprire
le
gambe all’uomo che s’inventa di amarti.
Eppure
quelle cazzate riaffiorano di nuovo sulle sue labbra, arse dalla
sete. La donna cerca a tentoni il bicchiere. Non ha voglia di accendere la
luce, né di chiamare l’infermiera che le ha raccontato di essere una
single,
che non gliene frega niente
dell’amore, perché vuole cogliere l’attimo.
La mano urta qualcosa. Si sente un tonfo: vetro rotto. La porta si apre
ed
entra l’infermiere con la fede al dito e l’espressione di fedifrago
patentato congelata in faccia.
– Serena, che succede?
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