Questo libro è il tentativo di dare una risposta a domande che hanno attraversato i secoli e che oggi, grazie a ritrovamenti archeologici, unitamente agli scritti degli storici dell’epoca, è possibile almeno parzialmente soddisfare, cercando per quanto possibile, di fare il punto della situazione medica delle Gallie prima della conquista definitiva da parte dei Romani. Nell’antica Gallia indipendente, la medicina aveva un ruolo importante in quanto strettamente unita alla religione, beneficiando della sua influenza. I druidi detenevano la scienza della natura delle cose che era oggetto costante dei lori studi, e i segreti del corpo umano e dell’arte medica facevano parte della loro competenza senza alcun dubbio. In questo trattato scopriamo quindi quali piante usassero, quali strumenti chirurgici e soprattutto se queste tecniche fossero uguali o simili ai popoli coevi, visto che si è sempre alimentata l’idea dei Greci e dei Romani come evoluti mentre le altre popolazioni erano (e tutt'ora sono) classificate come “barbare”, incapaci di avere una vita sociale evoluta secondo i loro tempi. Questo volume vuole rivelare le abilità dei Celti come medici, la loro fama come erboristi e le loro capacità chirurgiche e curative che erano simili e a volte superiori a quelle dei loro cugini europei. Nel testo si parte dal definire con chiarezza la figura del medico per poi sviluppare le tecniche in uso presso le popolazioni galliche che andavano dalla medicina erboristica, alla chirurgia, all’uso delle acque termali, senza dimenticare tutta la parte sacra legata alle divinità di riferimento, alle formule magiche e agli amuleti utilizzati per aiutare il malato a guarire e agli ex voto per ringraziare o per ingraziarsi il dio e la dea preposti ad un certo tipo di cura. Si parla delle scuole di medicina di Gallia, ma anche dei rituali e del trattamento in morte e un ampio spazio è dedicato allo sviluppo della questione donne medico: la loro presenza, i ruoli svolti. Una sezione considerevole è dedicata all’Erbario e cioè alle piante che i Vati di Gallia usavano per guarire, e anche a quel settore in cui i medici celti erano considerati un’eccellenza: l’oftalmologia. Uno studio che vuole illustrare il mondo medico celtico a tutto tondo, con i suoi punti di forza e di debolezza. Tutto quello che oggi sappiamo sui sistemi curativi dei celti è qui condiviso per la prima volta in Italia.
Nessun commento:
Posta un commento