Il romanzo “l’estate di Clara” è una storia abbastanza scorrevole, e con cui l’autrice ci propone una storia toccante, piena d’amore, emozioni, sfiorando diversi temi in maniera sottile, soprattutto per quanto riguarda la crescita personale della protagonista.
L’intreccio ha la forza di coinvolgere il lettore nel trasportarlo all’età adolescenziale degli anni ’90. Un periodo in cui il progresso cambiava la nostra società e lo stile di vita. E dove i giovani davano valore fondamentale al culto dell’essere e dello stile personale. Immaginazione, ma anche scenari politici internazionali in cui era sentito ancora l’effetto della caduta del muro di Berlino. In Italia inizia la stagione di Mani Pulite, in cui si percepiva nell’aria la passione autentica e la voglia di riscattarsi di una paura d’amare con consapevolezza. In certo qual modo devo fare i complimenti all’autrice, per altri, meno, per aver riscontrato in certi passaggi poco scorrevolezza nel testo.
Tuttavia, nel contenuto si evince la forza dei sentimenti di alcuni personaggi, perno fondamentale affinché tra le righe riaffiori l’empatia tra il lettore e i protagonisti, soprattutto di Clara, la quale cerca di vivere con passione e in libertà le sensazioni di un’anima turbata e turbolenta. Un Io ancora alla ricerca di quello che potrebbe regalarle la vera felicità. Ma dov’è che si nasconde? Tutti ci chiediamo. Probabilmente nel nostro vissuto, anche se costellato di periodi dolorosi o di altri meno drammatici, ma che tuttavia entreranno prepotentemente a far parte di ciò che siamo, di ciò che forse non avremmo voluto essere. Umanità, sì, ce n’è tanta in questa storia, ma non posso affermare con tutta certezza, che questo romanzo mi abbia colpito in particolar modo, soprattutto per il modo di scrivere dell’autrice, il cui stile lascia un po’ a desiderare.
Lo consiglio comunque, affinché ognuno possa dare un giudizio individuale al libro.
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