Dante, il protagonista, si ritrova al centro di una banda di criminali assassini, il cui
business è quello di espiantare gli organi di ragazzi per poi rivenderli al mercato nero.
Ma chi sono queste persone che si macchiano di così orrendi crimini? Sono persone vicino a lui più di quanto non si creda.
Che dire? La storia, ben pensata, mi ha sorpreso fin dall’incipit.
Ogni volta che scivolo tra le pagine di un buon libro narrato bene, penso che non vorresti mai che finisca. Il vero protagonista di questa storia non sono gli omicidi, il sangue di scene ben descritte dall’autore, ma il terrore che avvince, travolge e crea nell’animo del lettore l’aumento dei battiti cardiaci. L’autore, con abile sapienza, riesce a conferire un senso di ansia continua e tachicardica. - Almeno questo è quello che ho provato, leggendolo -, perché quando la nostra razionalità vacilla nel mare di oscure sensazioni alle quali fa fatica a credere che possano accadere nella realtà, lascia campo libero alla nostra irrazionalità. Mi chiedo e vi chiedo: Chi di noi non ha mai provato, se non altro per una volta, e sin da piccolo, paura? Spavento del buio, ad esempio, del temporale, paura che ci fosse qualche mostro sotto il nostro letto? Così, con uno stile dinamico e fluente, con le descrizioni rapide, incisive che mantengono alta la suspense nel lettore, fa sì che il terrore si impossessi di noi, ci rende succubi e prigionieri in queste pagine anche dopo aver chiuso le pagine del libro. Lo stile, poi, maturo e ben delineato, rende il testo scorrevole alla lettura, - cosa che apprezzo sempre di un autore -
In questo horror, David Moschini offre al lettore una storia in cui ci mostra fin dove possono arrivare le persone per ottenere ciò che vogliono. Esplora gli angoli più oscuri e disturbati della natura umana, arricchendoli di suspanse continua, dove legami amorosi, passioni e segreti catturano il lettore sino all’ultima pagina.
Il vero orrore non è negli omicidi che la famiglia commette, ma la crudeltà in essa radicata al solo scopo di lucrare espiantando gli organi sui cadaveri, cosa che avviene ancora oggi in gran parte di quei paesi poveri, dove i bambini indigenti vengono venduti per essere appunto sacrificati, immolati per espiantare loro gli organi a vantaggio delle persone più abbienti. Questo romanzo, dunque, non è solo un horror, bensì una denuncia per gli abusi e i soprusi che alcune persone perpetrano su altre.
Pertanto, non solo splatter, ma narrazione all’insegna horror alla King, cui questo romanzo e il suo autore, a mio parere, si dimostra degno discendente.
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