Respiro Readers
vi segnaliamo
la nuova uscita
del romanzo dell'autrice italiana Anna Ferrari.
TITOLO: Piccole narrazioni
AUTRICE: Anna Ferrari
CASA EDITRICE: Lupi Editore
GENERE: Narrativa
PAGINE: 120
PREZZO EBOOK: 3.99
PREZZO CARTACEO: 10.39
DATA USCITA: 31 Maggio 2020
Gli otto racconti di questa raccolta condividono il pensiero di George Eliot contenuto nell’epigrafe: così come al mondo ci sono grandi personalità, esistono pure persone comuni meritevoli di altrettanta attenzione. Persone come te, come me, come tutti. I racconti hanno ognuno uno stile differente, sebbene appartengano al genere che l’autrice chiama il reale fantastico, dove il fantastico entra a braccetto con la realtà nella storia e ne diventa il completamento ideale. Non tutto è spiegabile, non tutto si può razionalizzare, ma molto semplicemente è lì da osservare, con il cuore e la mente libera, è lì per crederci attraverso un puro slancio di fiducia, per comprenderlo dobbiamo per un attimo sospendere coscientemente l’incredulità, e assumere un atteggiamento poetico verso l’esistenza.
Dal racconto “Libero arbitrio”.
Trovarono il corpo senza vita di Vanessa tre giorni dopo, quando un collega dello studio, preoccupato, andò a cercarla. Era l’ombra di se stessa, erano rimaste le ossa scarnite e poca pelle, ma non c’era traccia di rigor mortis, piuttosto il cadavere era flaccido come un cencio. Faceva pensare che le avessero tolto qualcosa di importante, senza il quale il corpo non era più neanche se stesso.
Poco distante dalla casa c’era un’ambulanza abbandonata con due barellieri sgozzati e carbonizzati.
Si venne poi a sapere che Aurelia era inciampata nei sui tacchi uscendo dallo studio e si era rotta la gamba in più punti, scardinando da posto il ginocchio. Avrebbe camminato per sempre con il bastone.
***
«Già, non c’è nessuna ricompensa, nessun riconoscimento per i nostri comportamenti buoni, ma tanto meno è detto che ci siano punizioni per i nostri comportamenti, diciamo così, sconvenienti. Per voi umani ovviamente.
«Lo vedo Vanessa, ti stai contorcendo: cosa vuoi chiedermi? “Perché io”? Cara mia, eccoti servita, un altro colpo da maestro: non c’è nessun perché.»
Vanessa, o quel che rimaneva di lei, contorse il viso e chiuse gli occhi, quando li riaprì era la disperazione più profonda.
Tutto risponde solo al caso: tu e non la tua vicina, quei barellieri e non quelli del turno prima, non c’è desiderio, o coinvolgimento. Ai miei occhi siete davvero tutti uguali (questa sì che è equanimità!), uno vale l’altro, e se sapeste che si potrebbe persino contrattare il destino che vi tocca! Siete proprio senza speranza! Delle nullità. Credete che Qualcuno vegli su di voi, e se non vi accade nulla, lo ringraziate per la sua bontà. Sciocchi e ingrati che siete! Pezze da piedi, servi, vigliacchi, serpi schifose! Non riuscite neppure a pensare che non ci sia nessuno, oltre a me. Che io sono parte di Lui, che Lui non ha alcun potere su di me, perché altrimenti non rispetterebbe i patti che ha fatto con voi, povero illuso. Il libero arbitrio! Baggianate! Stupidi, siete stupidi!» disse tutto d’un fiato, urlando con una voce cavernosa, che rimbombava come una serie di tuoni.
«Eppure, cara Vanessa» disse con una voce di nuovo insinuante, «povera vittima impotente, non è nemmeno caso, preparati per l’ultimo, definitivo colpo: è scelta! Non agitarti, che poi stai peggio e muori prima di avermi ascoltato fino in fondo, non me lo potrei perdonare! Togliti quell’espressione di terrore dalla faccia, stai per conoscere il mistero della Creazione! AHAHAHA!!!» un ruggito uscì dalla gola di quello che era sempre un omino, mentre il suo aspetto pareva sdoppiarsi e mostrava un essere caprino, con tanto di corna e coda. «Scelta, proprio così, proprio come voi, essere umani! Il Male è dotato di libero arbitrio e sceglie, sceglie chi colpire, come colpire, dato per assodato che la sua scelta morale è già stata fatta in un tempo precedente a quello umano. Come parte di Dio, ne ha tutti gli attributi, non ti pare giusto? E Dio non sbaglia mai vero?» Gli occhi divennero gialli, e le mani si trasformarono in artigli, il volto era scuro e irsuto, peli rozzi uscivano dal colletto, dalle maniche, dai pantaloni, il fiato era marcescente, mentre incombeva minaccioso su Vanessa.
Siamo degli illusi, fu l’ultimo pensiero di Vanessa, se pensiamo di essere liberi.
«Già, Vanessa, te ne stai andando all’inferno. Perché l’inferno? Perché tutti, te compresa, abbiamo sempre dei peccatucci da farci perdonare, e quello lassù è un perfezionista, sai. Oltretutto tu sei solo una tra milioni di possibilità, e non c’è senso in quel che ti accade. Non è divertente? Le tue altre possibilità ora si stanno godendo la vita, tu invece…»
Con lo specchio sotto braccio, l’omino se ne andò. Nel punto della cornice che aveva sfregato con la manica della giacca fugacemente apparve inciso:
Liberum arbitrium fallax imago est.
Scrivere
è una parte irrinunciabile della sua vita, ha cominciato che era
ancora alla scuola elementare.
Appassionata e profonda conoscitrice della letteratura europea, in particolare inglese e russa, di cui conosce le lingue grazie a una laurea magna cum laude in Lingue Straniere, legge moltissimo, in ogni momento che strappa alla scrittura, la sua vera linfa vitale.
All'attività di scrittrice unisce anche quella di insegnante. Nella sua vita ha conosciuto anche momenti duri e difficili, come testimonia il suo Un libro per guarire, ma ne è uscita, con un carattere più forte, una nuova determinazione e perfino una nuova identità, più consapevole.
Amatissimo è il suo romanzo, Insondabile destino, come un figlio, che si sa di dover lasciare libero, ma lo si vuole proteggere a tutti i costi.
Quando scrive è dove vuole essere, va dove vuole andare, fa quello che desidera. Uno dei rari momenti in cui è tutta presente, nell'altrove che cerca durante gli altri momenti della vita.
Ha all'attivo altre pubblicazioni, anche di scolastica per le quali ha vinto dei premi, e un romanzo per ragazzi, La casa nel nocciolo, finalista al Premio Bancarellino.
Catalizzatore della sua creatività sono le lunghe passeggiate con il suo adorato amico a quattro zampe, e per rilassarsi cerca la saturazione del suo giardino con i cactus.
Fortunatamente vive in una bella provincia, dove è ancora possibile passeggiare a lungo, e sognare.
Appassionata e profonda conoscitrice della letteratura europea, in particolare inglese e russa, di cui conosce le lingue grazie a una laurea magna cum laude in Lingue Straniere, legge moltissimo, in ogni momento che strappa alla scrittura, la sua vera linfa vitale.
All'attività di scrittrice unisce anche quella di insegnante. Nella sua vita ha conosciuto anche momenti duri e difficili, come testimonia il suo Un libro per guarire, ma ne è uscita, con un carattere più forte, una nuova determinazione e perfino una nuova identità, più consapevole.
Amatissimo è il suo romanzo, Insondabile destino, come un figlio, che si sa di dover lasciare libero, ma lo si vuole proteggere a tutti i costi.
Quando scrive è dove vuole essere, va dove vuole andare, fa quello che desidera. Uno dei rari momenti in cui è tutta presente, nell'altrove che cerca durante gli altri momenti della vita.
Ha all'attivo altre pubblicazioni, anche di scolastica per le quali ha vinto dei premi, e un romanzo per ragazzi, La casa nel nocciolo, finalista al Premio Bancarellino.
Catalizzatore della sua creatività sono le lunghe passeggiate con il suo adorato amico a quattro zampe, e per rilassarsi cerca la saturazione del suo giardino con i cactus.
Fortunatamente vive in una bella provincia, dove è ancora possibile passeggiare a lungo, e sognare.
Le
altre pubblicazioni dell’autrice:
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