Respiro Readers
vi segnaliamo la nuova uscita
del romanzo tradotto dalla traduttrice Isabella Nanni
dell'autore Oscar Wilde.
TITOLO: Il principe felice e altri racconti. Il fantasma di Canterville
AUTORE: Oscar Wilde
TRADUTTRICE: Isabella Nanni
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Fiabe
PAGINE: 124
PREZZO EBOOK: 0.99
PREZZO CARTACEO: 20.79
DATA USCITA : Maggio 2020
Il
Principe Felice e altri racconti (titolo originale “The Happy
Prince and Other Tales”) è una raccolta di cinque fiabe che Oscar
Wilde aveva scritto per i propri figli: Il Principe Felice,
L’Usignolo e la Rosa, Il Gigante Egoista, L’Amico Devoto, Il
Razzo Eccezionale. Pubblicate per la prima volta in un’unica
antologia nel 1888, le fiabe di Wilde tratteggiano con semplicità un
mondo fantastico in cui l’autore fa parlare statue e animali,
oggetti e persone, per dipingere le varie sfaccettature della natura
umana commuovendoci con immagini che restano nel cuore.
Il
Fantasma di Canterville (titolo originale “The Canterville Ghost”)
è un’opera giovanile di Wilde che fu pubblicata per la prima volta
nel 1887. La novella è incentrata sulle peripezie del fantasma del
nobile Sir Simon de Canterville che per la prima volta nella sua
pluricentenaria carriera di spettro inglese non riesce a spaventare
la famiglia di strampalati Americani che gli ha occupato il castello
ancestrale. Lo spassoso scontro tra antico e moderno, tra Vecchia
Inghilterra e Nuovo Mondo viene raccontato con leggerezza e ironia,
fino all’inaspettato finale.
Il
ricavato delle vendite di questa nuova traduzione verrà donato ai
canili e gattili che hanno accolto gli animali rimasti orfani dei
loro padroni vittime dell’epidemia di Coronavirus.
(da
Wikipedia) Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde, noto come Oscar
Wilde (Dublino, 16
ottobre 1854 – Parigi, 30
novembre 1900),
è stato uno scrittore, aforista, drammaturgo, giornalista e saggista
irlandese dell’età vittoriana, esponente del decadentismo e
dell’estetismo britannici.
Autore dalla
scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente
molto raffinata e incline alla ricerca del bon
mot (ovvero
della battuta di spirito), con uno stile talora sferzante e
impertinente egli voleva risvegliare l’attenzione dei suoi lettori
e invitarli alla riflessione. È noto soprattutto per l'uso
frequente di aforismi e paradossi,
per i quali è tuttora spesso citato. Le sue opere, tra le quali –
in particolare – i suoi testi teatrali, sono considerate dai
critici dei capolavori dell’Ottocento.
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