Justin è un trentenne, abituato ad avere tutto ciò che vuole senza dover chiedere mai.
Passa tutto il tempo a pensare quasi e solo esclusivamente al fare sesso, con chiunque e in qualsiasi momento, tanto che diventa una vera e propria sfida tra lui e il suo amico Luca. Una sfida con tanto di vincitore e pegno per il perdente.
Cosa succede però, se improvvisamente si ritrova nei pasticci proprio a causa di uno dei suoi stessi giochi e i suoi genitori decidono di diseredarlo?
Semplice, la sua convinzione di essere intoccabile va in frantumi, insieme a tutta la sua vita.
Si ritrova solo, senza un cognome, senza un futuro, contro tutto e tutti, persino in lite con i propri pensieri!
Eppure, la cosa non basta a renderlo una persona migliore. È pronto a tutto pur di ottenere denaro facile.
Perciò, convinto di poter dare una lezione morale a suo padre, si lascia ammaliare dal Dio Denaro e finisce incastrato in trappole dalle quali non sarà facile uscire. Infatti, passerà dall'essere un triste gigolò, all'essere obbligato a sposarsi.
Fortunatamente non sarà solo.
Per tutto il viaggio, ci sarà Megan a fargli compagnia che, tra alti e bassi, proverà a farlo crescere e maturare.
Riuscirà Justin Marino, a riconoscere e apprezzare i valori veri della vita?
Non
c’è che dire, - visto che si tratta del primo romanzo in assoluto
di una “quasi” giovane autrice, che di professione fa tutt’altro.
La storia di Megan e Justin, i due protagonisti, è divertente,
simpatica e frizzante.
All’inizio
mi son detta: “Ecco qua, la solita pappardella di due cretini che
si amano ma fanno di tutto per non restare insieme, compresi
ostacoli, inganni e imprevisti. La solita storia delle amiche che ti
tradiscono, del matrimonio fallito, di scommesse di chi si porta a
letto prima di chi ecc”. Ebbene, continuando nella lettura, mi sono
dovuta ricredere. Justin, il protagonista, è un moderno Casanova,
figlio di papà ostinato, amatore da urlo, che, “diciamocelo pure”
con le donne ci sa fare, tanto che riesce a conquistarne parecchie,
compresa Megan, l’altra protagonista, con cui, però, alla fine, è
costretto a fare i conti. “Non vi racconto tutto”... altrimenti
dov’è la sopresa?
Conclusione
a lieto fine con colpi di scena che non mi sarei mai aspettata di
leggere per essere un romanzo di genere Romance. Alcune imperfezioni
ci sono, e, se fossero state eliminate, la fluidità dell’intreccio
avrebbe acquisito un gusto molto più incisivo. Da consulente
editoriale devo proprio dirlo, sennò sembra che la mia recensione
sia stata scritta a tavolino e perderei di credibilità.
Assolutamente “no”, giuro! In primis, ho rilevato alcuni errori
sia grammaticali che di sintassi, e soprattutto di punteggiatura, che
alcuni bravi editor e correttori di bozze avrebbero potuto rilevare
prima che la storia venisse pubblicata. Il registro linguistico
informale, quantunque sia adatto al genere di romanzo, l’ho trovato
un po’ troppo infantile. Ma diamine! Cervello! Abbi pietà! in fin
dei conti è solo il primo romanzo di una autrice alle prime armi...
Quindi, stoppa per una volta il tuo modo scrupoloso di consulente
editoriale, e dai l’okay!
Consigliato
per gli amanti del genere
Grazia
Elettra Cormaci
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