Respiro Readers
vi segnaliamo il romanzo
dell'autrice italiana Lavinia Morano.
TITOLO: Purple Lilies
AUTRICE: Lavinia Morano
CASA EDITRICE: Brè Edizioni
GENERE: Urban Fantasy
PAGINE: 499
PREZZO EBOOK: 3.99
PREZZO CARTACEO: 20.00
DATA USCITA: 17 Novembre 2019
“Purple Lilies” è un romanzo Dark Fantasy la cui tematica principale è l’idea che ogni essere vivente custodisca dentro di sé, in un angolo profondo del proprio animo, qualcosa di buono, puro e incorruttibile. Nel corso del romanzo si intrecciano storie differenti che vanno via via fondendosi in un unico racconto. Le storie principali sono tuttavia tre. La prima è quella di Clara, una ragazza che presto andrà a lavorare in un istituto per orfani sul quale circolano strane voci a proposito di streghe e di bambini scomparsi nel nulla. L’estate che precede l’inizio del suo nuovo lavoro sarà segnata da un viaggio in Egitto costellato da cattivi presagi e incubi, che sembrano metterla in guardia contro un imminente pericolo. Lei e suo cugino Luke, per il quale la ragazza prova più che semplice affetto, scopriranno di avere una missione da portare a termine e una vita da salvare. Contemporaneamente viene narrata la storia di Lilith e Keith, la coppia che gestisce l’istituto nel quale Clara andrà presto a lavorare. Dalle loro parole emerge che vi sono altri motivi dietro l’assunzione di Clara e che uno sconvolgente mistero si cela tra le mura di quell’istituto. Si fa più volte riferimento a una “Confraternita” della quale i due sarebbero a capo e i cui membri non appaiono completamente umani. La terza storia è quella di Hope, nome che significa speranza, una degli orfani dell’istituto in questione. Hope è una bambina con poteri speciali ma il cui unico desiderio è quello di riavere sua madre e trovare il calore di una famiglia. Lei intreccerà i destini di Luke e Clara con quelli di Keith e Lilith, fino a fonderli, in un crescendo emozionante e sorprendente. Vivrete questo “romanzo-viaggio” come una esperienza extrasensoriale che lascerà un segno nel vostro cuore. Come un giglio viola.
“Lilith…” Keith era come assorto nei suoi pensieri. “Secondo te, cosa c’è dopo la morte? La nostra, intendo.”
Lei lo guardò stupita. “Perché mi domandi questo? Noi non moriremo. Non lo permetterò.”
Gli occhi di Lilith si fecero bui.
“Io penso che prima o poi toccherà anche a noi… forse tra migliaia di anni. Ma quel giorno arriverà.”
“Non ti senti, a volte, stanca? Immensamente stanca? Stanca di lottare? Non ti andrebbe di lasciarti semplicemente andare?” L’uomo era disteso sul divano, con i suoi occhi freddi fissi nel vuoto.
“Non lo so, Keith.” Sospirò. “Forse diventeremo delle stelle e torneremo a brillare ancora una volta.” Iniziò a massaggiarsi le tempie. “Ma non mi piace toccare questi argomenti.”
La donna lo guardava a bocca aperta.
“Keith. So quello che provi. L’ho provato anche io tante volte. Ogni giorno è una dannata lotta per la sopravvivenza. E arrivi a domandarti se davvero ne valga la pena. Non è facile rimanere a galla in questo oceano perennemente in tempesta. Ma c’è sempre qualcosa per cui vale la pena lottare e continuare a nuotare, nonostante le onde, nonostante l’acqua salata, nonostante la stanchezza, nonostante il freddo e nonostante il dolore.” La donna prese la sua mano fra le sue. “E anche qualora non ci fosse assolutamente nulla di buono in questo mondo amaro, per me varrebbe comunque la pena fare di tutto per potervi rimanere il più a lungo possibile. Perché tu sei qui. Sei la ragione per cui io esisto.”
Keith si voltò verso di lei. Adesso sorrideva e i suoi occhi erano di nuovo luminosi. “Lo so, Lilith. E la mia ragione sei tu. Lo sei sempre stata. E sempre lo sarai. Se non fosse stato per te, penso che della mia vita non mi sarebbe importato molto. La storia è monotona ripetizione , come disse qualcuno tempo fa. Ma tu… tu Lilith, tu sei sempre nuova, e con te ogni giorno è diverso e degno d’esser vissuto.”
Lei lo baciò con ardore, sbottonandogli i pantaloni e spogliandolo. Lui fece lo stesso.
“Fammi godere, Keith…”
“Ogni tuo desiderio è un ordine.”
Fecero l’amore su quel divano, dimenticandosi del resto del mondo
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