Respiro Readers
vi segnaliamo il romanzo
dell'autore italiano Bruno Balloni.
TITOLO: Il cuore nero della Sicilia
AUTORE: Bruno Balloni
CASA EDITRICE: Algra
GENERE: Thriller
PAGINE: 260
PREZZO CARTACEO: 16.00
DATA USCITA: 28 Ottobre 2019
Il finanziere Luca De Silvestri, maresciallo del comando di Enna, si occupa principalmente di materia tributaria e denunce fiscali. Poi un giorno una donna che ha subito una violenza carnale arriva alla sua porta, coinvolgendolo in un'inchiesta che da subito appare poco ordinaria. Lei è bella, misteriora e triste. Lui è insicuro, a disagio: teme di non poterle essere utile. Dietro lo stupro si aprono inquietanti scenari collegati all'usura, alla mafia dell'entroterra siciliano e alla mentalità omertosa e ipocrita della società, con direzioni investigative che trascendono i compiti abituali di un reparto delle fiamme gialle. Insieme alla sua squadra, De Silvestri imbastisce una delicata indagine, muovendosi sul precario confine tra procedura e improvvisazione. Parallelamente, il maresciallo affronta la sfida di un nuovo amore, dopo anni di apatia sentimentale e disillusione nei confronti dei rapporti umani. Conosce una compagna che saprà risvegliarlo spiritualmente e moralmente: con lei, Luca imparerà di nuovo a fidarsi.
"Il cuore nero della Sicilia", ambientato tra Enna e Catania, è un giallo contemporaneo, senza eroi e senza lieto fine. Una radiografia dei visceri dell'isola più bella del mondo, con interessanti e istruttivi riferimenti a procedure investigative realmente in uso presso l'autorità di polizia giudiziaria e numerosi richiami ad attività istituzionali di cronaca.
Faceva caldo, l’aria condizionata era al massimo. Solo in quel modo si poteva rendere vivibile la stanza. Il maresciallo De Silvestri aveva appena completato il secondo report statistico della giornata. Gliene mancavano altri dodici. Si trattava di ripetere gli stessi passaggi, inserire i soliti, pleonastici dati richiesti, così per tutto l’anno, in altri migliaia di noiosi report. Necessitava di una pausa per non soccombere al cattivo umore. Sperava in una chiamata da parte dei suoi uomini fuori di pattuglia che lo obbligasse a uscire.
Decise di andarsi a prendere un caffè al distributore della sala d’attesa ma fu bloccato dallo squillo del telefono, quello d’ufficio, da dove arrivavano soltanto rogne. Luca guardò il soffitto storcendo la bocca, poi afferrò il ricevitore. Rispose con la solita formula: «Maresciallo De Silvestri».
Dall’altra parte del telefono parlò un collega in servizio al Corpo di Guardia: «Buongiorno maresciallo, qui all’ingresso c’è una fimmina… una denuncia dovrebbe fare.»
«Ah, Totò sei tu.»
«Sì, maresciallo, io sono. E cu volevate ca fosse?»
«No, no, niente… Comunque, Totò, tanto per cominciare, non è una fimmina ma una signora e poi lo sai: mica tocca a me ricevere le denunce, se ne occupa l’ufficio competente.»
«Marescià, non vi siddiate, iu questo lu sacciu, ma qua la signora m’ha chiesto proprio di vossia. Dice ca vuole parlare col maresciallo De Silvestri, quello del Nord. Siete voi, vero?»
Già, dopo oltre dieci anni di permanenza in Sicilia, Luca De Silvestri era rimasto quello del Nord. Quello del Nord che non capisce che qui siamo in Sicilia e le cose funzionano in un’altra maniera…
«Va bene, Totò, dammi cinque minuti e arrivo» recitò contrariato e mise giù.




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