Respiro Readers
anche oggi ospitiamo il grande evento natalizio
" UN REGALO SOTTO L'ALBERO"
con cui il nostro blog collabora con tanti altri blog.
Ogni giorno troverete segnalazioni di autrici.
TITOLO: Numeri, Amore & Guai
AUTRICE: Silvestra Sorbera
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Commedia Romantica
PREZZO EBOOK: 0.99
PREZZO CARTACEO: 5.41
PAGINE: 107
Lei è un ingegnere. Lui anche.
Lei è ambiziosa e determinata. Lui
pure.
A lui piace comandare. A lei di più.
Roberto e Claudia vivono a Roma, si
conoscono, si scontrano, si odiano, si amano e poi si odiano di
nuovo.
Ce la faranno due calcolatori, poco
inclini ai bisogni degli altri, a sopravvivere alla vita di coppia?
«Si
è rotta la macchina.»
«E
quindi? Ti hanno dato un passaggio?»
«No,
sono venuta con i mezzi, per questo ho fatto tardi. Scusa.»
«Quando
te la ridanno?»
«Carlos,
non ne ho idea e soprattutto, quando sarà pronta, non so se avrò i
soldi per pagarla.»
«Dai,
quando finiamo ti riaccompagno io e poi da domani ci organizziamo.»
«Grazie.»
La
serata si presentava impegnativa, quasi non c’erano più tavoli,
lei e Carlos facevano la spola tra le ordinazioni ai tavoli e al
bancone. E poi ancora rispondevano ai richiami dei ragazzi dalla
cucina e spesso finivano in magazzino per prendere scorte. In un mese
di lavoro serate del genere le erano capitate pochissime volte e,
quando accadeva, riusciva sempre a portare a casa qualche mancia in
più che, con il disastro del pomeriggio, non era una cosa da poco.
Intorno
alle 20:30 si presentò anche Roberto. Dopo la discussione della
mattina e i problemi con l’auto Claudia non ci aveva proprio
pensato anche se la sua amica Manuela le aveva consigliato di
chiamarlo.
«Roberto
– lo chiamò lei cercando di essere più gentile – ceni con noi?»
«Oggi
non ho pranzato ma non mi sembra la serata ideale per restare qui.»
«Quel
gruppo lì in fondo fa un sacco di casino, avranno da festeggiare
qualcosa.»
«Senti
magari vado.»
«No,
dai resta – cercò di essere gentile così da farsi perdonare le
cattiverie della mattina – offro io, quel che c’è. Senza troppe
pretese, sai Carlos non vuole cambiare di una virgola il suo menù.
Non accetta consigli, ma tu non dirglielo.»
Roberto
si sedette e la guardava lavorare e correre di qua e di là, ogni
tanto lei le dedicava un po’ di attenzioni ma era troppo
indaffarata.
Ad
un certo punto i ragazzi che facevano casino l’avevano chiamata per
fare delle altre ordinazioni, erano lì già da un po’, il locale
si stava svuotando piano piano ma loro continuavano a fare casino e a
ordinare cibo e birre. Claudia si avvicinò portandosi dietro un
vassoio per svuotare il tavolo prima di portare altro cibo, si piegò
in avanti per prendere una bottiglia vuota quando sentì una mano sul
suo sedere. Si girò di scatto e si allontanò iniziando ad aggredire
verbalmente il ragazzo che, dal canto suo, si sentiva quasi in dovere
in farlo visto l’allegra serata con gli amici.
«Non
fare la difficile, non sarà la prima volta.»
Claudia
voleva scaraventare addosso al palpatore e ai suoi amici che
continuavano a ridere, tutto quello che le capitava sotto tiro ma poi
iniziò ad inveire verbalmente tanto da attirare su di se
l’attenzione degli altri clienti, di Carlos, e anche di Roberto che
intervenne in suo soccorso.
Mentre
continuava a urlare e imprecare contro quel gruppetto che invece
continuava a riderle in faccia Roberto riuscì a trascinarla via
mentre Carlos invitò i ragazzi a pagare e andare da un’altra
parte. Lei, seguita da Roberto, si rifugiò nella saletta di Carlos,
dove l’uomo teneva tutte le sue cose, il pc, i libri contabili,
foto di famiglia. Lei c’era entrata un paio di volte ma, aveva
bisogno di nascondersi dal mondo intero anche se Roberto l’aveva
seguita.
«Tutto
bene?» chiese lui.
«Si,
certo, solo che sono molto nervosa e..»
«Non
ti devi giustificare, non è stato bello.»
Claudia
si mise a piangere, singhiozzava disperata.
«Dai,
non è successo niente, calmati.» La incalzava lui.
«Non
piango per un ragazzino che mi tocca il culo. Sono stanca, sfinita,
mi sento oppressa. Non ce la faccio più a rincorrere tutto. E questo
che doveva essere un lavoro temporaneo sembra invece definitivo.»
«Dai,
non abbatterti, lavori qui da un mesetto non è definitivo.»
«Credimi,
a me sembra più di un mese.»
Carlos
era arrivato per darle manforte, la fece ridere un po’ insieme a
Roberto e le consigliò di andare a casa visto che le presone ormai
erano poche e l’orario di chiusura si stava avvicinando, fece anche
promessa solenne di non scalarle l’ora di uscita anticipata dallo
stipendio.
Lei
si cambiò, Roberto decise di aspettarla, una volta pronta si
avviarono verso l’uscita.
«Ti
accompagno alla macchina.»
«Non
c’è l’ho la macchina.»
«In
che senso?»
«Nel
senso che si è rotta ed è dal meccanico e ci resterà fin quando
non avrò i soldi per pagarlo. Semplice.»
«E
come sei arrivata fin qui?»
«In
autobus.»
«Ti
accompagno io. Andiamo.»
«Ho
come un déjà vu.»
«Sali
scema.»
Classe 1983, piemontese di origini
siciliane, è una giornalista e autrice di racconti e romanzi. Per la
serie “Il
commissario Livia”
ha pubblicato il racconto lungo “La prima indagine” il romanzo
“I fiori rubati” e “Castelli di sabbia”. Per la serie “Simone
e la rana” ha
scritto nel 2013 la
favola “Simone
e la rana: viaggio nel bosco magico” e nel 2017 “Simone e la
rana: viaggio nel castello stregato”. Nel 2013 pubblica il saggio
letterario - cinematografico “La forma
dell’acqua. Camilleri tra
letteratura e
fiction”. Nel 2018 il saggio “L’Allieva
tra letteratura e
fiction”. Nel 2014 pubblica i racconti “Vita
da sfollati” e a
seguire “Sicilia” e “La guerra di Piera”. Nel 2016 il romanzo
autobiografico “Diario per mio figlio” e il romanzo “Sono qui
per l’amore”. Nel 2018 e la commedia romantica “Numeri Amore &
Guai”.
Con la collega Mariantonietta Barbara
scrive i romanzi “Amiche per caso” e “10 ragazzi per me”.
Se vuoi scriverle:
silvestra.sorbera@libero.it
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