Respiro Readers
anche oggi ospitiamo il grande evento natalizio
" UN REGALO SOTTO L'ALBERO"
con cui il nostro blog collabora con tanti altri blog.
Ogni giorno troverete segnalazioni di autrici.
TITOLO: Il senso interno del tempo
AUTRICE: Monica Peccolo
CASA EDITRICE: Self Publishing
SERIE: Mandala Series #1
GENERE: Narrativa Contemporanea, Romance
PAGINE: 291
PREZZO EBOOK: 2.99
PREZZO CARTACEO: 9.99
DATA USCITA: 29 Giugno 2019
Dopo
una pausa dai riflettori, e da un ambiente che lo ha quasi distrutto,
Nathan Tyler rientra sulla scena cinematografica hollywoodiana. Le
sue ferite hanno radici lontane e ritornano ad angosciarlo ogni
giorno con la stessa intensità.
Eva Pace, invece, non
rimpiange di aver lasciato “Plastic Land”, la capitale del
cinema, per tornare in Italia. È una persona solare, altruista, che
con tenacia ha perseguito il suo vero sogno. Si è dedicata al lavoro
e ama fare la pediatra, anche se questo comporta sacrifici e ardue
scelte quotidiane.
La vita, però, è un insieme di strane
coincidenze e così Nathan ed Eva tornano a frequentarsi, scoprendo
che i dieci anni trascorsi e la distanza di due continenti non hanno
inciso sull’amicizia che ancora li lega.
Eva
comprende di non avere più davanti a sé il ragazzo scanzonato di un
tempo, ma un uomo complicato che scardina le sue certezze e la sfida
di continuo. Abituata a combattere battaglie enormi con i suoi
piccoli pazienti, però, non si lascia scoraggiare.
Il
sentimento che li unisce si trasforma e coglie entrambi di sorpresa.
Riusciranno a non sprecare questa seconda occasione offerta dal
destino?
“Due
mondi che si scontrano. Un romanzo dove l’amore diventa percorso
evolutivo, dimensione oracolare, impeto primaverile, slancio
rivoluzionario.” Donato Zoppo, scrittore e giornalista
Mandala
Series
#1
—
Il senso interno del tempo
#2
—
Il senso di una promessa
#3
—
Il senso del nostro amore
La
presente pubblicazione è una versione rivista, corretta e ampliata
(con un capitolo inedito) dell’edizione del 2012 di Linee Infinite.
Il romanzo originale di 600 pagine è stato diviso in due volumi, Il
senso interno del tempo
e Il senso
di una promessa in
uscita il 25 novembre.
Il senso
del nostro amore,
il terzo volume, è ancora reperibile nei maggiori store online
nell’edizione originale.
«Nathan»
lo richiamò Eva, in un sussurro.
L’attore
alzò il viso per guardarla ma le iridi color ematite per le quali
era tanto famoso, erano distanti.
Lui
conosceva bene quella sensazione allo stomaco, così come il senso
di
gelo che si stava impadronendo del suo corpo. Erano le premesse che
accompagnavano le sue notti insonni. Insieme a Jeff, aveva incontrato
lo psicologo che seguiva i volontari e che cercava di presentare nei
dettagli ciò che andavano a incontrare.
Non
era stato preparato a sufficienza a ciò che aveva visto, però. Si
era
trovato catapultato d’improvviso in un mondo di sofferenza
inspiegabile
che lo aveva colpito in profondità, incrinando il
cinismo di cui spesso si circondava.
«Sai
che oggi
hai conquistato molti cuori? Anche se magari non erano proprio le
bellissime ragazze cui sei abituato»
scherzò Eva, nel tentativo di alleggerire la tensione.
Nel
denso silenzio che si venne a creare, lei percepì la profonda
angoscia dell’amico.
«Non
devi sentirti così. Quello che hai fatto, che avete fatto tu e Jeff,
non hai idea di quanto significhi per loro»
aggiunse, con profonda empatia.
Posò
la sua mano su quella dell’amico e gliela strinse per trasmettergli
la propria solidarietà e fermare quella tortura.
Con un
gesto brusco, Nathan la ritrasse e si passò entrambe le mani fra i
capelli. Gli occhi fissi sul tavolino, i capelli gli ricaddero ai
lati del viso celandogli il volto.
Colta
alla sprovvista dalla sua reazione, Eva abbassò lo sguardo in
imbarazzo.
Ma che
aveva combinato lo psicologo in quell’incontro preparatorio? E che
doveva fare adesso lei?
«Va
tutto bene, Nate. È normale reagire in questo modo le prime volte»
lo rassicurò, sfiorandogli una spalla per rincuorarlo.
«Come
fai a vedere questo tutti i giorni, Eva?»
Era
stato il suo martellante pensiero ogni volta che incontrava il viso
di uno di quei bambini e i loro occhi pieni di saggezza e dolore ma
anche capaci di gioire per degli stupidi scherzi da clown.
Sorpresa
dalla sua inaspettata sensibilità, le parole le uscirono di getto.
«Sembra
che i medici si dividano in due categorie. Quelli che si abituano a
tutto e diventano distaccati e quelli che non si abituano mai. Io non
rientro nella prima»
affermò pacata. «Il
giorno che ci
siamo scontrati sulla spiaggia, non ti avevo visto perché ero
sconvolta. Durante la notte Megan, una mia paziente, non ce l’aveva
fatta. Era morta dopo mesi di cure e aveva solo due anni»
deglutì con difficoltà, cercando di ricacciare indietro il groppo
di commozione salito in gola.
Toccato
da quella confessione, Nathan tornò a guardarla. Si era domandato
spesso nelle ultime settimane cosa l’avesse spinta a cambiare
genere di vita, scegliendo quel lavoro così difficile. Sentire tanta
forza e fragilità convivere in lei i quel momento, gli trasmise una
sensazione indefinibile.
In
silenzio, lasciarono calmare le loro emozioni. Eva si spostò verso
di lui con la sedia per poterlo guardare in viso, cercando di
trasmettergli ciò che sentiva.
«Ci
sono questi momenti terribili ma quando si riesce ad alleviare la
loro sofferenza o magari a guarirli, come nella maggior parte dei
casi, allora si è in parte consolati per tutto il dolore di cui
siamo testimoni impotenti. E farli ridere e divertire, credimi, a
volte è meglio di tante medicine. Sei stato davvero bravo.»
Lui si
ricompose, maledicendosi per quel momento di debolezza e rimase
stupito dalle parole di Eva.
«In
realtà ero imbarazzatissimo»
trovò il coraggio di ammettere. «A
un certo punto mi sono anche domandato cosa diavolo stessi facendo.
In fondo, so soltanto fare il buffone di mestiere.»
Arrivarono
le ordinazioni a interrompere quel momento di confidenze. Per
sdrammatizzare, lui cominciò a canzonarla per la doppia porzione di
crema sopra la fetta di torta mentre le porgeva teiera e tazza,
cercando di non rovesciare il proprio caffè.
«Scusami
per la mia reazione»
si giustificò ancora Nathan. «Gli
ultimi tempi sono stati difficili sotto tanti aspetti. Forse non ero
ancora pronto per un’esperienza del genere»
affermò, mescolando lo zucchero nella sua bevanda.
«Non
preoccuparti. Dovresti vedere me quando sono in crisi»
sdrammatizzò lei. «Adesso,
come ti senti?»
L’amico
avrebbe voluto risponderle male ma, in effetti, se analizzava con
attenzione il proprio stato d’animo non era così.
«Non
so. Confuso per quello che provo. Triste per quei bambini. Arrabbiato
per tutto quel dolore. Forse anche appagato. Incredibilmente appagato
per aver fatto il buffone»
si rese conto con stupore.
«Benvenuto
nel club, allora»
scherzò Eva, dandogli una pacca complice sulla spalla.
Monica
Peccolo vive a Livorno, città di mare e mutamenti, ma sogna
di viaggiare “come una volta”,
con tempi lenti e parecchie fermate nel mezzo. È cresciuta con gli
occhi sgranati e la mente aperta, giocando tra
castelli di sabbia e installazioni artistiche,
e i libri la seguivano ovunque andasse. Ha studiato informatica,
fatto volontariato e lavorato come EDP manager, ma dopo un po’ la
vita l’ha portata verso altri lidi.
Nel
2012 ha esordito con questa serie per Linee Infinite Edizioni e
il suo ultimo romanzo è “Niente è come sembra”
(autoconclusivo).
Il
suo sito ufficiale è www.monicapeccolo.blogspot.it
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