Respiro Readers
con piacere partecipiamo alla Cover Reveal
del romanzo dell'autrice italiana Emma Scacco.
TITOLO: Sliding in love
AUTRICE : Emma Scacco
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Romance
PAGINE: 555
PREZZO EBOOK: 2.99 ( prezzo lancio)
DATA USCITA: 10 Dicembre 2019
Vivi
Tra
polvere, bestiame, sudore e lavoro.
Tra
la menzogna, nella menzogna, nascondendo tutto quello che sei.
Tra
ricchezze che brillano, ma non riempiono.
Senti
Il
respiro dell'animale
Il
battito dell'anima
La
voce del cuore
Scivola
Nella
vita
Nella
verità
Nell'amore
Scopri
Per
cosa vale la pena perdere tutto.
Quello
che sei e in cosa credi.
Che
il tuo cuore batte di passione.
Lotta
a qualunque costo.
Jonathan
non sembra neanche figlio del suo tempo, forgiato dalla dura vita
degli allevatori di bestiame del Texas. È un ragazzo con poche
pretese e un chiaro futuro davanti ai suoi occhi.
Greta
è stata portata via dal suo ranch da piccola, quando i genitori
hanno divorziato. Trasferitasi a Londra con la madre, passa l'estate
nella tenuta del padre, in Texas, un posto che ama e odia, ma
soprattutto al quale non sente di appartenere.
Tiffany
è bella, intelligente e manipolatrice, incapace di qualsiasi
sentimento.
Finché
tutto cambia.
Una
missione dall'esito incerto coinvolgerà i tre protagonisti sotto il
limpido e afoso cielo texano: il recupero di un cavallo ombroso, la
scoperta della proprie origini, la nascita di un amore impossibile,
la possibilità di rimarginare vecchi rancori mai seppelliti nel
tempo.
Un
viaggio nel proprio cuore alla ricerca di sé stessi contro un
destino avverso.
Una
storia di passione, amicizia, amore e intrigo che vi porterà tra la
polvere e il sole del Texas.
La
storia fa parte di una trilogia #slidingloveseries,
di cui è il primo libro.
Prologo
Greta
Invidia.
Cocente
e irriverente invidia.
Osservo
due hostess zampettare veloci verso il prossimo volo, avvolte nelle
loro tenute monocromatiche, trascinando ognuna il proprio piccolo
trolley.
Perfette.
Vorrei
essere come loro: ordinata, puntuale, talmente stirata da risultare
spigolosa, nonostante il sorriso accogliente e lo sguardo cortese.
Viaggiano
leggero. Avrei dovuto farlo anche io, invece di stivare due
gigantesche valigie e subire il supplizio di vederle apparire da un
momento all'altro sul rullo portabagagli.
Sarebbe
più facile se imparassi a vivere come loro. Potrei anche stare
comoda nella divisa d'ordinanza, con i capelli tirati e il trucco
impeccabile.
Potrei.
E
la vita sarebbe perfetta.
Potrei.
I
tuoi capricci non ti porteranno da nessuna parte
mi ammonisce la voce di nonna nella mia testa.
Eppure
sciolgo il nodo della mia inadeguatezza, infilando le dita alla
radice dei capelli lasciati sciolti sulla nuca, scuoto le spalle e la
testa.
Forse.
Per
ora mi hanno portato qui, in Texas, chissà che un domani non mi
portino ovunque voglia.
Jonathan
Io
sono quello che sbaglia.
Una
goccia di sudore si schianta sulla punta dello stivale imbrattato
dalla polvere e solo allora alzo gli occhi al cielo. Il sole
aranciato ed elettrico si sposta veloce verso l'orizzonte, lingue
infuocate insanguinano le nuvole che si sfidano nella danza
quotidiana del tramonto. Le ombre delle longhorn si distendono,
creando sagome scure in cui le corna prominenti sembrano ancora più
minacciose nello stagliarsi allungate sulla terra brulla.
Io
sono quello che vuole restare, quando tutti sognano di partire.
Osservando
l'erba bruciata tra i cespugli di mesquite, sembra che la crosta
terrestre evapori anch'essa, mescolandosi all'etere: il cielo tuona
alla terra la sua appartenenza, la terra compie il volo infinito
della sua libertà. All'orizzonte, unico punto di contatto, i due
eterni amanti trovano pace: il sole si riposa nel ventre della terra,
permettendo al firmamento di regnare indisturbato nella notte.
Io
sono quello che pensa di essere arrivato a meta.
Ascolto
il martellare ritmico sulle palizzate di legno indurito dal sole e
dalle intemperie, il rilassante pascolare cadenzato del mio cavallo
poco distante e il muggito lamentoso di un vitellino che si deve
essere allontanato dalla manzarda, come se fosse l'unica melodia
possibile: il ritmo della vita. Mi sfrego sui jeans i calli induriti
e sporchi dei palmi delle mani, sono il simbolo di questa vita che è
passione e mestiere, cadenzata dal sorgere del sole e dal susseguirsi
delle stagioni.
Vorrebbero
per me un futuro diverso.
Eppure
io immagino la mia vita solo qui, dove lo scorrere delle ore
diventa relativo e un pomeriggio passato ad aggiustare un recinto
logoro, non dura la fatica di ogni minuto, ma solo il tempo
dell'ululato del coyote.
Tiffany
Nella
scuderia deserta si sente solo il cadenzato avanzare del mio cavallo,
i suoi zoccoli sul cemento creano un ritmico e cullante rumore di
passi che nella navata centrale viene amplificato dall'assenza di
qualsiasi altro suono e nulla mi dona più pace di questo momento di
piena intimità.
Ci
fermiamo nel più assoluto silenzio.
Slaccio
il sottopancia teso, per permettermi di sollevare la sella, e
recupero le briglie, sfilandole dal muso. Il pelo fulvo luccica,
imperlato da un leggero strato di sudore.
Oggi
non sarebbe giorno di allenamento, ma io avevo l'impellente necessità
di passare qualche ora in compagnia di colui che posso definire il
mio migliore amico.
Lo
striglio con calma, assaporando il piacere di ogni attimo in cui mi
prendo cura di lui, che nulla pretende, nulla chiede, se non secchi
di carote e qualche grattino appena sopra all'orecchio o alla base
del garrese. Netto gli zoccoli, spazzolo i crini neri di coda e
criniera fino a farli diventare soffici e lisci, mi perdo ad
accarezzare il suo pelo caldo e lucente, gustando la tranquillità
che questi gesti armonici, regolari e silenziosi mi donano. Il trillo
del cellulare e mi sento braccata; guardo il display illuminarsi
valutando la possibilità di fingere di non aver sentito, ma il
richiamo ai miei doveri sfonda la porta del tempo e mi ritrovo a
correre.
Una
frase per descrivere Tiffany
“L’obiettivo
è uno solo, il piano deve essere preciso in ogni minimo dettaglio:
conquistare il bel cowboy e farlo cedere inconsapevolmente, con i
miei modi, di farlo scivolare in una relazione più stabile.
Scivolare proprio come fanno i cavalli in quella assurda disciplina
chiamata reining, che tanto lo appassiona.”
Una frase
per descrivere Jonathan
“…io
immagino la mia vita solo qui, dove lo scorrere delle ore
diventa relativo e un pomeriggio passato ad aggiustare un recinto
logoro, non dura la fatica di ogni minuto, ma solo il tempo
dell'ululato del coyote.”
Una
frase per descrivere Greta
“Abbandono
le redini di fortuna sul collo e alzo le braccia come fossero due
ali, chiudendo gli occhi per assaporare appie- no il senso di
assoluta libertà che squarta la mia fredda corazza: estasi pura
nell’ascolto della musica di questa vita, come se nel caos del
creato più umorale fatto di bestiame e terra, di sudore e polvere
tutto tornasse al proprio ritmo primordiale, persino la mia
esistenza, persino il mio cuore; ordine prestabilito dominato
dall’indomito.”
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