È possibile avere dei ricordi non nostri? Può succedere che a un certo punto, senza volerlo, ci rendiamo conto che il nostro cervello ospita anche frammenti di una vita che non abbiamo vissuto? Questo è il dubbio che travolge Margherita, giovane donna che lavora come pubblicitaria a Torino dopo una trasferta a Lazise. Che cosa la lega a Elvira, ragazza vissuta in quei luoghi durante la seconda guerra mondiale? Due protagoniste molto diverse tra loro vedranno intrecciare i fili della memoria che porterà Margherita sulle tracce di un passato di cui ignorava l'esistenza. Il passato va custodito in esso si può nascondere la sofferenza e, allo stesso tempo, il rimedio ad essa.
“La
memoria di Elvira” è un romanzo di narrativa sentimentale storica
ambientato, nella prima parte, negli anni tormentati della Seconda
Guerra Mondiale.
La
storia di una giovane donna di famiglia ricca che si ritrova a fare i
conti con una guerra devastante per l'Italia.
Elvira
era troppo abituata a vivere nel lusso, la sua famiglia l'aveva
sempre tenuta nella bambagia e per questo motivo all'inizio sembra
quasi che per lei le cose non siano cambiate più di tanto.
Inizia
ad aprire veramente gli occhi quando si scontra con un giovane in
bicicletta e da quel momento in poi per lei è quasi come l'apertura
di un nuovo mondo.
Un
colpo di fulmine che le fa perdere la testa.
Michele,
giovane partigiano, vuole combattere con tutte le sue forze per la
salvezza del suo paese.
Un'amore
emozionante e straziante nello stesso tempo.
Un
romanzo intrecciato tra presente e futuro: da una parte Elvira che è
straziata dalle scelte che deve fare e dall'altra Margherita, una
pubblicitaria di Torino, che durante un suo viaggio di lavoro a
Lazise viente catapultata in situazioni che le scombussoleranno tutta
quanta la sua vita ed anche il suo modo di porsi davanti ad essa.
La
narrazione storica degli avvenimenti della guerra li ho trovati ben
curati, scrittura fluida.
Una
storia emozionante e che fa molto riflettere.
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