Respiro Readers
vi segnaliamo il romanzo
dell'autrice Blond Porn Ferret.
TITOLO: Madre natura
AUTRICE: Blond Porn Ferret
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Racconti sulla maternità
PAGINE: 79
PREZZO EBOOK: 3.99
PREZZO CARTACEO: 10.40
DATA USCITA: 5 Maggio 2019
Che cosa significa, oggi, essere genitore? É necessario aver partorito per essere davvero madre?
Partendo da questi interrogativi, Blond Porn Ferret firma unʼopera eclettica su un tema ancestrale e delicato, spiazzando i lettori. Senza censure, l’autrice si insinua negli angoli più bui della maternità.
Una lettura interessante, che offre molti spunti di riflessione sulla condizione femminile, sulle fragilità dell’essere umano e sul significato della maternità, che non è sempre un dono facile o voluto e, soprattutto, ha moltissime facce.
Con un linguaggio semplice e incantato, Blond Porn Ferret affronta tematiche complesse e crea una galleria di personaggi sensibili, inquieti, surreali, perennemente assorti nei loro sogni (spesso frustrati) e imprigionati nel castello delle proprie illusioni e dei propri desideri.
‘‘Madre Naturaʼʼ si rivela, così, una sorta di elegia esistenziale post-moderna e un inno alla diversità in tutte le sue sfaccettature.
Esilaranti, dolci e crudi, questi racconti arriveranno al cuore dei lettori.
DALLA PREFAZIONE A CURA DI ELEONORA BELFIORE, GIORNALISTA ED EDITOR
‘‘Una scrittura curata, mai banale, caratterizza in modo distintivo un testo che infrange, senza pietà, i poetici - ma spesso fuorvianti - luoghi comuni legati al diventare madre.... Con tocchi quasi minimali, il talento di Blond Porn Ferret si traduce nella capacità di vedere oltre le cose e ad esso si accompagna anche una straordinaria empatiaʼʼ.
Partendo da questi interrogativi, Blond Porn Ferret firma unʼopera eclettica su un tema ancestrale e delicato, spiazzando i lettori. Senza censure, l’autrice si insinua negli angoli più bui della maternità.
Una lettura interessante, che offre molti spunti di riflessione sulla condizione femminile, sulle fragilità dell’essere umano e sul significato della maternità, che non è sempre un dono facile o voluto e, soprattutto, ha moltissime facce.
Con un linguaggio semplice e incantato, Blond Porn Ferret affronta tematiche complesse e crea una galleria di personaggi sensibili, inquieti, surreali, perennemente assorti nei loro sogni (spesso frustrati) e imprigionati nel castello delle proprie illusioni e dei propri desideri.
‘‘Madre Naturaʼʼ si rivela, così, una sorta di elegia esistenziale post-moderna e un inno alla diversità in tutte le sue sfaccettature.
Esilaranti, dolci e crudi, questi racconti arriveranno al cuore dei lettori.
DALLA PREFAZIONE A CURA DI ELEONORA BELFIORE, GIORNALISTA ED EDITOR
‘‘Una scrittura curata, mai banale, caratterizza in modo distintivo un testo che infrange, senza pietà, i poetici - ma spesso fuorvianti - luoghi comuni legati al diventare madre.... Con tocchi quasi minimali, il talento di Blond Porn Ferret si traduce nella capacità di vedere oltre le cose e ad esso si accompagna anche una straordinaria empatiaʼʼ.
"Mi chiamo Maimoona, ho tredici anni e sono in un bordello a Dacca, in Bangladesh.
Ci sto da un anno o forse due, non lo ricordo. Ormai non ho più la percezione del tempo.
Qui mi ha portato mia madre, vendendomi per pochi taka, e ci resterò per sempre: ho fatto una promessa e non so fare altro nella vita, se non l’amore, concesso per pochi minuti alcune volte, altre per ore o notti intere. Dipende da quanto spende chi mi cerca.
In fondo, se non ha investito nulla mia madre su di me, perché dovrebbero darmi valore altri, che sono solo degli estranei…
Se non mi amò mia madre, chi mai dovrebbe farlo? Non lo so proprio dire.
La prima volta che sono giunta in questo posto pioveva, ancora non sapevo che in questo posto piove sempre e il sole non entra mai.
Mi ha portato mia madre dalla sardarnis.
Parlò a lungo con lei e fece una sorta di scambio; alla fine la salutai e non la vidi più.
La sardarnis, la matrona, mi guardò con sguardo languido, come quello di chi sta studiando una preda da offrire in pasto a ricchi cacciatori. Per cancellare il mio corpo da bambina e rendermi più appetibile ai miei predatori, mi mise in cura con l’oradexon, prescritto dal medico che era solito compiacerla, ufficialmente come anti-infiammatorio, ma il fine di questo farmaco era quello di rendermi più formosa, più simile a una donna, affinché, a caro prezzo, potessi attrarre il più possibile.
La prima volta, per me, non fu affatto semplice: ricordo solo che era un italiano, non certo giovanissimo, venuto da lontano per motivi “turistici”... per così dire.
Di tutto il resto, invece, ho tolto via ogni cosa dalla mia mente: nessun ricordo di quel volto, del suo corpo e di quell’odore, nemmeno del modo come fu.
Ho rimosso per continuare a vivere una vita che non mi appartiene e non mi è mai appartenuta, e che mai sarà veramente mia, perché ho fatto un giuramento terribile.
Ogni giorno sono in mostra, nella vetrina sporca del piacere ad ore, alla mercé di uomini di ogni età ed estrazione, di ogni luogo e da nessuno.
Il mondo pensa a noi con disprezzo, qualche volta con falsa pietà.
Ci definiscono le nuove schiave, quelle di un mondo senza amore, dove contano solo il potere, il sesso e il denaro.
Le nostre condizioni di giovani donne di un bordello sono fintamente buone perché, di fatto, non abbiamo alcuna assistenza e neppure accortezze igieniche.
La vetrina in cui splendiamo quotidianamente è quella dell’umiliazione e dell’annullamento di noi stesse, graduale e inesorabile, per pochi soldi, l’ancora di una misera salvezza per la nostra famiglia, ma che hanno condannato noi ad un naufragio senza fine.
Da qualche mese so per certo di aspettare un figlio, anche se ho solo tredici anni: la mia matrona ha detto che potrò tenerlo, non ho capito molto, io, a riguardo. Perché il mio corpo è diventato grande troppo in fretta, ma l’anima mia è ancora quella integra di bambina".
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