Respiro Readers
vi segnaliamo la nuova uscita edita Dri Editore
del romanzo dell'autrice Pitti Duchamp.
TITOLO: Frittelle al miele e altre dolcezze
AUTRICE: Pitti Duchamp
CASA EDITRICE: Dri Editore
GENERE: Regency
PAGINE: 195
PREZZO EBOOK: 2.99
PREZZO CARTACEO: 12.99
DATA USCITA: 8 Maggio 2019
Ben educata, composta, ricca, di nobili
natali e bellissima. E che stia al posto suo. Questo cerca in una
donna l’integerrimo Magnus Ashley duca di Camden quando emerge dai
suoi doveri politici e lavorativi per partecipare alla Stagione
mondana londinese e cercare moglie. L’accusa di tradimento mossa a
uno dei membri più onesti del ton, lord Starrington, lo distoglie
però dal suo intento costringendolo ad avvicinarsi a Lisette, la
figlia del traditore. Apparentemente bruttina, cicciottella, povera,
sempre provvista di dolciumi e di un sorriso disarmante, Lisette non
accetta slealtà. Da nessuno. Neanche da suo padre, neanche da un
duca… eppure un vassoio di frittelle al miele può risolvere molte
cose.
Pitti Duchamp, dopo essersi cimentata
con notevole successo in vari storici propriamente detti, pubblica
per la prima volta con noi qualcosa di diverso. Sempre uno storico
classico ma con una connotazione decisamente più rosa. Che poi
classico è di sicuro un azzardo, poiché la protagonista non è di
certo la classica lady filiforme, bellissima ed austera. Tutto
l’opposto. Ma di una simpatia, coerenza morale e bravura culinaria
che vi conquisterà di sicuro. E vi divertirete! Insomma… brava
Pitti!
“Chi
siete?” chiese lui. Aveva una voce cavernosa, piena di sonno e di
saliva.
Lisette
la sentì entrarle nelle orecchie, rimbalzarle in testa e poi fare il
giro completo del suo corpo fermandosi sotto lo stomaco. “Ho
riattizzato il fuoco” rispose lei rimettendosi ritta e riponendo il
fazzoletto.
“Nessuno
ve lo aveva chiesto”.
“Sono
entrata per riposarmi e vi ho trovato che dormivate. Mi dispiace
avervi svegliato”. Rimase calma, gli sorrise, tirò su le spalle e
si raddrizzò quanto poté. Lo sapeva anche da sola che non sarebbe
potuta piacere a un uomo del genere, ma l’occhiata sdegnosa che le
rivolse ebbe il potere di offenderla. Lei che non si offendeva mai.
“Certo,
si entra per caso nella stanza dove un uomo scapolo è da solo e ci
si resta per il tempo necessario a incastrarlo. Tutto per caso”
ironizzò il Duca.
Lisette non
si scompose. Allargò un sorriso, ancora più ampio del precedente,
scoprì i suoi curatissimi e bianchissimi denti, frugò nella borsa e
ne tirò fuori un piccolo involtino di panno. “Forse un
cioccolatino vi renderebbe il risveglio più dolce?”
“Dove
trovate queste piccole delizie?”.
“Le
faccio io” rispose Lisette tranquilla, contenta di prenderlo per la
gola e continuò sorridendo “lo so, dovrei cantare, saper suonare
uno strumento, cucire, ricamare ma nulla. Non so fare niente di tutte
queste cose. Però mi piace cucinare dolci e sono molto golosa”.
“Sì,
in effetti mi fate sempre pensare a una frittella” disse lui
sorridendo, del tutto ignaro dell’oscenità inaccettabile che aveva
appena detto. Eppure, l’aveva pronunciata così, senza pensarci,
perché era talmente a suo agio che trattenersi dal dire quello che
pensava era stato impossibile, impensabile. Lisette si bloccò
inorridita e Magnus la guardò interrogativo come se non capisse. Ho
detto qualcosa di male? Pensò. Poi si illuminò. Una frittella, si
rimproverò, ma cosa ho detto?
“Una
frittella buona! Voglio dire, Lady Lisette, a me piacciono le
frittelle, Mary me le faceva e io… ecco…” bofonchiò
tossicchiando e incrociando le mani dietro la schiena mentre passava
il peso da un piede all’altro nervoso “io mi alzo alle sei ogni
mattina solo per sentire il vostro profumo di frittella, milady. Ed è
un profumo adorabile”.
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