Respiro Readers
vi segnaliamo il nuovo romanzo
dell'autrice italiana Paola Di Martino.
TITOLO: Resta ancora un po'
AUTRICE: Paola Di Martino
CASA EDITRICE: Link Edizioni
GENERE: Romance
DATA USCITA: Maggio 2019
Quando si tuffa Asia si sente libera. A
ventitrè anni la vita la conosce poco, non è il mare che la solleva
in superficie, la vita la attraversa, lo studio, le uscite con le
amiche, un grande sogno da realizzare, fare la giornalista perchè
c'è ancora molto da raccontare. La felicità costa coraggio, lei è
determinata, pure tanto fragile, e la voglia di credere nella la
felicità non prevede ancora una persona con cui condividerla, forse
non è ancora pronta a volare, a sporgersi senza tremare. Ma qualcuno
entrerà all'improvviso nella sua vita, scombussolando i suoi piani,
piccola in una stanza enorme ancora da scoprire, conoscerà Samuel,
un ragazzo con il mondo in tasca e sempre pronto a mettersi in gioco.
Giorno dopo giorno la loro amicizia si trasformerà in qualcosa di
più, con il tempo riusciranno a creare un legame indissolubile, ma
c'è una distanza da colmare, incomprensioni, ricordi sfocati da
restituire. Asia non può più aspettare, deve imparare a proteggere
le cose preziose, ritrovare la strada del cuore, ricordare che anche
se costretti a separarsi e a percorrere strade diverse c'è da
riprendere una storia da dove è stata lasciata. Destinati a stare
insieme? A volte solo il tempo è capace di unire ciò che in un
primo momento la paura ha tenuto lontano.
La
La persona di cui ti innamori non è necessariamente la più bella, o
la più gentile, la più intelligente. E’ una persona come tante
altre, è una di quelle che a prima vista magari non hai neanche
notato, che al primo incontro non ti ha colpito particolarmente e che
alla prima parola non ti ha fatto venire il batticuore. Un giorno
però ti svegli, e ti rendi conto che quella persona per te significa
il mondo. Che dietro quello sguardo per tutti insignificante, per te
c’è racchiuso un universo. Che quel sorriso che magari non è
niente di speciale, è diventato anche il tuo sorriso. E che
nonostante tutto, a quella persona tu daresti l’anima. «Tornerai
veramente?» gli domando con un filo di voce. «Ma certo Stupidina
che tornerò. Lo sai che le mie promesse sono promesse...mica...»
«Mica come quelle dei marinai, lo so, me lo ripeti sempre. Io ti
aspetterò, io ti aspetto. Sono qui. Non mi muovo. Non vado da
nessuna parte.»
LL La tristezza non è altro che un dilemma che molti reputano
esistenziale, la paura di perdere ciò che amiamo di più al mondo e
tra le tante cose c'è schierata in prima fila la felicità. Si è
tristi perché non si può stringere e possedere la gioia, quando
dovremmo essere felici per non poterla trattenere. Il dolore aiuta a
renderci forti, ci resta incollato addosso ed è il migliore amico
che sogniamo, quello che ci resta accanto anche nei momenti peggiori.
A volte essere tristi è un bel modo di guardare il mondo con occhi
diversi, si capiscono tante cose, altre facce di prospettive
nascoste. Non dico che la tristezza debba esserci a pieno nelle
nostre vite, ma un giorno dovremmo solamente essere orgogliosi di
aver conosciuto il vuoto e di essergli sopravvissuti.
''Un
giorno di questi, scrivimi che hai voglia di sentire la mia voce,
chiedimi di chiamarti, restiamo un'ora, due, ma se vuoi anche di più
a chiacchierare, a raccontarci cose che nessuno dei due è sicuro di
voler raccontare per non risultare banale. Raccontiamoci e ricordiamo
di quei giorni al mare, e dimmi che ti manca ogni cosa, anche la mia
stupida risata che tanto prendi in giro. Dimmi cos'hai pensato,
quando per inutili discussioni facevo l'offesa o ti urlavo contro.
Dimmi se ti piacerebbe, vivere tutta la vita come quei venti giorni,
perchè a me piacerebbe averti ogni giorno fisicamente presente nella
mia vita. Perché a me piacerebbe moltissimo aprire gli occhi e
averti li, a qualche centimetro da me.
«Ma
poi io so che se ti rivedessi, tutto mi ritornerebbe alla mente come
dei flash. Se solo avessi potuto parlarti in tutto questo tempo...
Per
quanto sia difficile affrontarlo, l'unico modo per vedere uscire
definitivamente una persona dalla nostra vita è non vederla più.
Non dev'essere un "ciao", dev'essere un "addio".
Niente più messaggi neanche per gli auguri di compleanno, niente più
sorrisi quando ci si incrocia per strada, niente più sguardi, niente
foto nel telefono, niente screen delle vostre conversazioni più
belle. Bisogna cancellare tutto, o non si andrà mai avanti.
Però
io non ho proprio fatto così, io ho ancora la nostra foto di natale
sul cellulare, e anche gli audio che scherzosamente mandavi.
Io
conservo ancora tutte le nostre foto, non importa chi possa entrare
nella mia vita, quelle le custodisco gelosamente. Questa è la
conversazione che gli farei Asia, sai?
Non
gli ho mai detto veramente "addio", perché non ho mai
voluto immaginare la mia vita senza di lui.
Eppure,
per quanto possa sembrare banale, ho superato la sua assenza; non
vederlo nè sentirlo mi ha sicuramente aiutata, solo perché ero
arrivata a pensare che non c'era più nulla da fare.
Ma
ormai è solo abitudine. È la dura realtà che deve accettare chi si
è arreso perché ha fatto tutto il possibile senza poter rimediare.
L'avevo
perso per sempre, e non so quante lacrime ho versato per la sua
mancanza.
Ancora
ripenso ai pugni contro al muro, alla sua macchina che si allontana
mentre io rimango li, seduta per le tre ore successive..
Sento
ancora gli occhi bruciare, e in momenti come questi sento forte la
sua mancanza, forte fino a congelarmi le ossa.
Io
non ho dimenticato, ho solo accettato che smettesse di far parte
della mia vita.
Non
sono mai riuscita ad odiarlo, nemmeno quando gli urlavo contro,
nemmeno quando solo con le parole era riuscito a farmi crollare
l'intero mondo addosso.
Non
dimentichi chi ti ha fatto perdere intere notti di sonno, quando il
giorno dopo non avevi voglia di uscire dalle coperte perché ti
sentivi troppo stanca per aver pianto tutta la notte.
Non
si dimentica chi, prima che ti negasse ogni cosa, ti aveva regalato
le emozioni più belle che tu potessi mai provare.
Io
non ho dimenticato, e non ho nemmeno smesso di piangere.
In
notti come queste mi capita, mi capita perché lo vedo nei miei
sogni, e quasi mi sembra di ritornare ai primi tempi passati insieme.
Non
l'ho dimenticato, ho solo dimenticato cosa significa aver bisogno di
lui.
In
fondo lo so anche io, che mi renderebbe felice anche solo che mi
dicesse "ciao", ma il suo era un addio, e forse meglio
così, ci vorrà altro tempo per me, perché nella mia testa
quell'addio non è mai scattato.»
Ci
sono momenti in cui la vita decide di metterti davvero alla prova:
sono queste quelle situazioni in cui puoi contare solo su te stesso!
Sei tu che devi decidere cosa e come farlo, stando ben attento a non
deludere nessuno. Stai male, ma non puoi darlo a vedere, scoppierebbe
il panico. Indossi maschere fatte di finti sorrisi e ti mostri
simpatico come non mai, in maniera tale che nessuno possa avere anche
solo il minimo dubbio che tu stia recitando una parte. Poi però per
fortuna, o purtroppo, a seconda dei punti di vista, cala la notte, si
spengono le luci e ti ritrovi finalmente sola, libera di dare spazio
alle proprie fragilità, ai sensi di incompletezza, a quel desiderio
di sfogarsi. Nel buio della propria stanza, lontano da occhi
indiscreti e da bocche pronte solo a fare domande, lasci scendere una
lacrima che va a tuffarsi sul cuscino. E subito dopo una seconda. E
poi una terza. E così via.
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