Respiro Readers
vi segnaliamo l'uscita del nuovo romanzo
dell'autrice italiana Rebecca Quasi.
TITOLO: Dita come farfalle
AUTRICE: Rebecca Quasi
CASA EDITRICE: Dri Editore
GENERE: Regency
PREZZO EBOOK: 2.99
PREZZO CARTACEO: 10
DATA USCITA: 19 Novembre 2018
1818-1819.
Per Lady Caroline Webster, figlia del
duca di Clarendon, è naturale sposare per convenienza James
Cavendish, duca di Rothsay. E non trova nulla di anormale nemmeno
nell'essere del tutto ignorata da lui dopo le nozze. Del resto, unico
scopo della loro unione è il mantenimento del casato e il
concepimento di un erede, obiettivo che richiede sporadica e
taciturna applicazione.
Il tranquillo menage precipita quando,
in seguito a un aborto spontaneo, Caroline scopre che suo marito non
è l'uomo freddo e posato che si è sforzato di apparire.
James si staccò dalla parete e le
prese il viso fra le mani costringendola a guardarlo.
- Siete una ribelle, Vostra Grazia, una
ribelle e un'anarchica, se me ne fossi accorto in tempo, non vi avrei
mai chiesto di sposarmi. Grazie a Dio, però, non me ne sono accorto.
Caroline sorrise di sbieco,
un'espressione così particolare che lui non l'avrebbe più
dimenticata.
- Non vi avrei fatto entrare, Vostra
Grazia.
Qualcosa di molto simile
all'ammirazione attraversò il viso di Rothsay.
Se fossero stati in guerra, l'avrebbe
voluta come alleato, se fosse stata un uomo l'avrebbe scelta come
amico.
Aver sperato in una crisi isterica era
stato troppo, Caroline era il genere di donna addestrata a non
perdere la calma in nessuna circostanza, probabilmente se Wellington
avesse avuto un paio di donne del genere tra i suoi generali, avrebbe
sconfitto Napoleone più in fretta.
- Non c'è un perché, è così e
basta.
- Perché no, allora?
Nessuna umiliazione, andava a testa
alta, certa di non pretendere nulla che non le fosse dovuto e, almeno
una spiegazione, le era dovuta, questo Rothsay lo sapeva.
Poi sentì il calore di un corpo alle
sue spalle e subito dopo le mani di lui sulle spalle.
- Chi vi ha abbandonata, Caroline?
- A parte i miei genitori, nessuno di
importante.
La fece voltare per guardarla negli
occhi.
- Quindi io sono nessuno di importante.
Lei non rispose subito, ma non si
liberò dalla sua stretta né la ricambiò. Restò inerme dentro
quella morsa calda e solida. Su quello che stava provando ci avrebbe
riflettuto dopo.
- Una signora non esce mai dalla
propria stanza in camicia da notte – la riproverò Caroline.
Emma scoppiò a ridere e si fece
prendere in braccio da suo padre.
- Sa tutte le regole, lei. Regole per
ogni cosa, è incredibile. – disse la bambina con ammirazione.
- Le conosce e se ne infischia. –
aggiunse il duca.
- Speravo vi assomigliasse. - lo
interruppe, - Pregavo che fosse uguale a voi, che avesse i vostri
occhi verdi, i vostri tratti decisi. Lo avrei reso l'uomo che non
avevo. Non mi davo pace della vostra indifferenza. Se mi aveste
odiata, o trovata antipatica, sarebbe stato più accettabile, voi
invece mi trattavate come una domestica e non capivo il perché. E
così avrei voluto fabbricare un voi perfetto.
Il cuore e l'anima di sua moglie non
smettevano mai di stupirlo. E stordirlo.
Si portò alle labbra la mano di
Caroline e la baciò trascurando ogni distanza imposta dal galateo.
Indugiò su quella pelle liscia e calda in modo che fosse chiaro come
si poneva rispetto a... a cosa? A tutto.
A quell'estate rivoluzionaria, a quel
matrimonio che deviava e deragliava ogni volta che si incontravano,
alla distanza che non voleva mai più porre tra sé e la donna che
aveva avuto l'intuizione geniale di chiedere in moglie.
- Vedete, quando le cose vanno per il
verso giusto, una ragazza viene baciata per bene prima di sposarsi.
- Io non credo proprio che sia la
procedura corretta.
- Io invece credo di sì. E siccome
sono stato inadempiente, permettetemi di rimediare.
Era sulle sue ginocchia e lui la teneva
stretta per cui non se ne sarebbe andata tanto facilmente, ma James
intuiva che era quello che avrebbe voluto fare.
Per non spaventarla le posò le labbra
su uno zigomo e poi sulla punta del naso, quei gesti la rilassarono,
tanto che la sentì tornare soffice dentro il suo abbraccio.
Il duca si alzò tenendola fra le
braccia, attraversò la stanza e la depose sul letto.
Avrebbe voluto baciarla di nuovo, ma
l'esperimento era riuscito un po' troppo bene e c'era il rischio che
si andasse oltre la prima lezione.
- Quando ci occuperemo della seccatura
dell'erede – disse James fissandola negli occhi – vi prometto
che non sarà affatto una seccatura.
- Farete bene a mantenere la vostra
promessa, Vostra Grazia.
- Non prendo ordini da voi!
- Che intenzioni avete?
- Non vi riguardano le mie intenzioni.
- Mi riguardano eccome! Siete mio
marito, mi dovete protezione. Potete ignorarmi, mandarmi a vivere
nelle Indie Orientali, potete non rivolgermi la parola, ma avete
l'obbligo di provvedere a me e non vedo come possiate farlo ridotto
così.
Dopo numerosi successi e continui
apprezzamenti entusiastici da parte dei lettori, Rebecca Quasi si
cimenta, aggiungiamo noi con successo, in un Regency vero e proprio.
Pur rispettando i canoni stringenti di
questo particolare genere, riesce a dare vita ai suoi personaggi,
descrivendoli accuratamente dal punto di vista sia psicologico che
emozionale, rendendoli autentici e veramente interessanti. Come del
resto aveva già dimostrato di saper fare egregiamente nelle sue
pubblicazioni più contemporanee.
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