Respiro Readers
vi segnaliamo la nuova uscita del romanzo
dell'autrice italiana Ilari C.
TITOLO: Un'altra occasione
AUTRICE: Ilari C.
CASA EDITRICE: Self Publishing
GENERE: Romance MM Contemporaneo
SERIE: Sotto la superficie
PAGINE: 228
DATA USCITA: 17 Ottobre 2018
PREZZO EBOOK: 3.99
CARTACEO: disponibili a breve ( per info contattare autrice)
Link
al blog con info sulla serie: www.ilariclibri.wordpress.com
Contatto
Instagram: vintageandbooks1
Inoltre
in occasione dell'uscita del libro il primo volume per alcuni giorni
avrà un prezzo speciale per permettere a chi è incuriosito dalla
trama di risparmiare.
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Cristian
e Samir vivono insieme da qualche mese, decisi a difendere la loro
privacy e la loro felicità. Ma gli imprevisti sono dietro l'angolo e
quando un infortunio rischia di mandare a monte la carriera di Samir,
rendendolo insofferente, la pazienza di Cristian sarà messa dura
prova.
Non è solo con il carattere difficile di Samir che
Cristian deve lottare, ma anche con chi non vede di buon occhio la
loro relazione, a cominciare da Marc, che è ancora innamorato di
Cristian, e dal padre di Samir che ricompare dopo anni di silenzio,
apparentemente per chiedere perdono a suo figlio.
Quando
l'amore, il desiderio e l'avidità si intrecciano niente è più come
sembra ed è facile cadere nella rete degli inganni. Perdersi è
semplice, ritrovarsi meno. Avranno Cristian e Samir un'altra
occasione?
Un'altra occasione è il secondo volume
autoconclusivo della serie Sotto la superficie, ed è un romance MM
adatto a un pubblico adulto.
Dopo
il primo ordinarono direttamente il dolce, una mousse ai frutti di
bosco. Samir rigirò il cucchiaio in quella spuma rosata, pensoso,
poi gli confidò quanto avesse odiato l'ultima seduta dal suo
analista e perché.
Cristian
ne fu felice. Non perché Samir fosse stato male, ma perché gli
aveva rivelato qualcosa di intimo, di suo, e lui non aveva dovuto
domandarglielo. «E ti è sembrato sincero tuo padre?» Lo vide
muoversi sulla sedia.
«Non
lo so. Certe volte mi piacerebbe credere di sì, altre mi piacerebbe
che non fosse mai venuto, mi piacerebbe non pensarci più e basta.
Non l'ho detto a nessuno, neanche a Maha».
«Non
può rientrare nella tua vita, se non glielo permetti. E poi ora non
sei solo». Lo vide sorridere. Non avrebbe permesso a quell'uomo di
fargli del male, mai più. Lo pensava davvero.
«Hai
due occhiaie», gli disse a casa, tracciandogliele con le dita.
«Ora
che me l'hai detto mi sento meglio». Samir corrugò la fronte. Si
divincolò e corse in camera da letto. Lì accese le luci e si guardò
allo specchio del comò: era ancora stanco, ma adesso la sua
stanchezza somigliava a quella che si prova dopo aver fatto una cosa
bella, soddisfacente. Sorrise. Poi gli venne in mente Londra, il
giorno prima, suo padre.
Cristian
lo raggiunse, lo abbracciò da dietro e ancorò il mento sulla sua
spalla.
«Sarò
solo un rottame per te, se non riesco più a tornare sul ring?»,
Samir gli domandò.
«Io
non ti vedo come ti vedi tu». Come tuo padre ti ha insegnato a
vederti, Cristian pensò. «Tu mi vedresti come un rottame, se non
potessi più giocare a calcio?»
Lui
gli prese le mani, lo guardò attraverso lo specchio. «Mai, ma tu
non hai bisogno del calcio per essere speciale. Qualche volta mi
chiedo se non staresti meglio senza di me».
«Sono
disperato senza di te. Non hai idea».
Samir
si voltò verso di lui, il sorriso gli illuminava di nuovo il viso.
«Lo credo, senza di me saresti condannato a mangiare con i tuoi
compagni tutte quelle raffinatezze che non saziano mai».
Cristian
se lo strinse forte. Odoravano entrambi di buon cibo e dell'aria
frizzante di una notte autunnale. «Giulia ci ha fatto mangiare per
quattro, il mio preparatore atletico sarà...» Non poté continuare
perché Samir lo baciò, cogliendolo alla sprovvista. Sapeva ancora
di peperoncino e di frutti di bosco. Da quanto non si baciavano così?
Da quanto non gli vedeva quella luce sensuale e sbarazzina negli
occhi? Da troppo tempo, senza dubbio.
«Voglio
fare l'amore. Lo vuoi?» Samir gli respirò in faccia.
Dio
quanto lo desiderava anche lui. «Da morire».
Samir
lo spinse sul materasso, infilando le mani sotto la sua maglietta.
Cristian
sollevò la catenina d'oro uguale a quella che Samir portava già al
collo, e che proprio lui gli aveva regalato, notò il ciondolo. «Un
lucchetto».
«Il
lucchetto del mio cuore, della mia casa, della mia anima o di
qualsiasi altra cosa tu voglia».
«Sei
sicuro di volerlo dare a me?» Soppesò quel ciondolo. Gli tremava la
voce, pensava che quel ciondolo fosse meglio dello scambio delle fedi
nuziali.
«Non
vorrei darlo a nessun altro. Solo tu hai la chiave. Solo tu mi fai
sentire come se potessi essere migliore».
«Tu
sei migliore di quello che pensi. Io te lo voglio solo ricordare».
Cristian indossò la catenina. Pensò che non l'avrebbe tolta mai
più.
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