Respiro Readers
vi segnalo un romanzo dalle tinte forti ed erotiche
dell'autrice Jasmine Black.
TITOLO: Presa da due miliardari
TITOLO ORIGINALE IN INGLESE: Taken by Two billionaires
AUTRICE: Jasmine Black
TRADUTTRICE: Francesca O.
GENERE: Romance Erotico
CASA EDITRICE: Babelcube Inc.
DATA USCITA: Aprile 2018
Jill
è sempre stata avvertita che la sua passione per il gioco d'azzardo
prima o poi l'avrebbe messa nei guai. E adesso si trova davvero in
guai seri.
Ha perso una partita a poker contro due
miliardari molto sexy e adesso la vogliono come vincita.
Faranno
a lei tutto ciò che desiderano...per un anno intero.
Mentre
si trova lungo la strada verso la sua nuova vita, in Italia, a bordo
di una limousine color crema, Franco e Gianni mostreranno esattamente
a Jill cosa significa essere vinta da due miliardari.
Capitolo uno
Adesso
ci appartieni.
Uno
dei due miliardari italiani che mi aveva battuta durante una partita
di poker la scorsa settimana aveva detto queste esatte parole qualche
momento prima di mostrarmi la mia lussuosa stanza, situata
all'interno di un hotel di Las Vegas, dove avrebbero messo la loro
vincita.
Io.
I due uomini mi
avevano dato una settimana per prepararmi.
Mi avevano dato una
suite lussuosa in un hotel che possedevano. Solo il cielo sapeva di
quanto tempo avessi avuto ancora bisogno per abituare la mia testa
all'idea di quello che sarebbe successo di lì a poco.
Non avevo ancora
realizzato appieno di aver perso la libertà e, a dispetto della sua
impazienza, Franco era stato abbastanza gentile da portare il mio
bagaglio nella limousine mentre usavo il mio bagno per l'ultima
volta, di modo da essere sicura che il trucco e i capelli fossero
perfetti.
Mi guardai nello
specchio.
Vidi...il respiro
affannoso. Mi ero passata un velo di rossetto rosso sulle labbra, poi
avevo indossato un collare di pelle nera da schiava con manette
coordinate, ero scivolata in un paio di sandali bianchi e mi ero
messa un vestito bianco, molto leggero e vaporoso, che aveva un top
dorato e che si apriva con una cerniera sul davanti e sul dietro.
I sandali, il
vestito e gli accessori sensuali erano stati posati stamattina sul
mio letto da una cameriera che mi aveva dato delle istruzioni molto
precise, compresa quella di non indossare reggiseni, né tanto meno
mutandine o butt plug fino a quando non fossero venuti a prendermi.
La rimozione del
plug mi aveva lasciata con il desiderio di sentire il mio culo
riempito ancora una volta. Ma cercai di ignorare quella sensazione di
vuoto mentre mi guardavo allo specchio.
Dovetti ammettere
che il vestito abbracciava la mia figura come un guanto.
Il materiale mi
accarezzava le curve dei seni. I miei capezzoli erano diventati ormai
due punte dure e le aureole scure facevano capolino attraverso il
tessuto sottile dell'abito.
Era davvero
trasparente.
Normalmente, non
avrei mai messo nulla di così provocante.
Ma la mia vita non
era più nelle mie mani.
Quella era la regola
principe del mondo del gioco d'azzardo. Potevi perdere qualcosa.
Potevi vincere qualcosa.
Le mie dita
tremarono quando afferrai una ciocca vagante dei miei capelli castani
dalla spalla e me la misi dietro un orecchio. Le mie guance
diventarono rosa di colpo e i miei occhi azzurri scintillarono di
eccitazione, e tutto questo a dispetto delle circostanze.
Mi
avevano sempre avvertita che la mia passione per il gioco d'azzardo
prima o poi mi avrebbe cacciata nei guai, ma non avrei mai immaginato
che prima o poi ci
sarei finita
sul serio nei guai.
Perché
diavolo avevo accettato di propormi
come
ricompensa se avessi perso a poker?
Forse perché avevo
flirtato con questi due miliardari per più di un anno durante le
partite di poker.
Avevo sempre cercato
di distrarli e di vincere una montagna di soldi.
Stavolta ero sicura
che avrei vinto. Avevo persino sorriso quando una voce maliziosa, che
si trovava appena dietro la mia testa, mi aveva stuzzicata, dicendomi
che indipendentemente dal fatto che avessi vinto o che avessi perso,
mi sarei ritrovata con quei due uomini eccitanti nel mio letto.
Ma non avevo vinto e
adesso sarei stata presa da due miliardari che, o almeno è questo
che avevo sentito, amavano condividere le loro donne tra di loro e
con altri miliardari.
Qualcuno bussò alla
porta del bagno, facendomi sobbalzare.
-È ora di andare,
la limousine è arrivata. Sei pronta?- mi chiese Franco Minnigetti
dall'altra parte della porta. La sua voce aveva un tono di comando e
mi eccitò da morire.
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