Sono
passati oltre dieci anni dall’incubo vissuto dalla giovane Line
Berger a Oslo, quando era stata sequestrata da un ragazzo che
frequentava, Emil, che dopo averla salvata da altri criminali l’aveva
chiusa nel bagagliaio di un autobus. A causa di un trauma infantile
Emil è infatti ossessionato dall’idea di “imprigionare”
le
persone.
Line
si è trasferita negli Stati Uniti, cercando di lasciarsi alle spalle
l’incubo dell’adolescenza, è diventata psicologa ed è fidanzata
con il chirurgo Greg: un nuovo continente e una nuova vita. A un
certo punto iniziano ad accadere fatti strani, prima l’inquietudine
che prova vedendo un uomo al pronto soccorso, poi un efferato
omicidio consumato secondo rituali ben precisi. Il passato non è
ancora archiviato del tutto? Il peggiore incubo di Line sta per
tornare, o si tratta solo di un’allucinazione dovuta a un alterato
stato emotivo?
“Ossessione”
è il nono thriller di Maria Luisa Moro riconducibile all’amatissima
serie norvegese, sullo sfondo del racconto troviamo infatti anche i
personaggi principali dei primi libri, gli ormai anziani ex
poliziotti e genitori adottivi di Line, Mina e Stig, che stanno
valutando l’apertura di una loro agenzia investigativa privata.
Se
in “Ossessione”
in gran parte ambientato negli Stati Uniti, ritroviamo in misura
minore le atmosfere gotiche e brumose del Nord, rimane intatto il
perfetto meccanismo della suspense costruito dall’autrice, la sua
scrittura incalzante, lo scavo psicologico dei personaggi.
Come
una fenice gli incubi della protagonista sembrano rinascere dalle
loro ceneri, ma sarà davvero un ritorno del passato o si tratta solo
di un’ossessione della protagonista che vede qualcosa che esiste
solo nella sua mente?
Un
thriller di grande efficacia e tensione consigliato a tutti gli
amanti del giallo e del mistery, e in particolare ai fan della “serie
norvegese” di Maria Luisa Moro.