Eve e Zac si conoscono da quando sono solo due bambini e sono come cane e gatto. Eve, occhiali scuri e vestiti neri, detesta il football e le feste, mentre Zac è il re del campus e i loro mondi non potrebbero essere più diversi.
Complice una vacanza in Italia, tra battibecchi, baci rubati e una passione bruciante, il rapporto tra i due cambia, ma una volta tornati a Ithaca, la realtà arriverà a chiedere il conto che, per Eve, sarà molto salato.
Zac ha tutto il futuro davanti: una squadra professionistica, una grande città e una carriera sfolgorante, un mondo dorato di cui Eve, invece, non potrà fare parte.
Lei è rimasta sola, o quasi.
Lui, invece, è la stella nascente dei New York Giants…
«Sei tremenda» commentò Eve, senza spostarsi né alzare il capo per guardarla. «Però sì, devo ammettere che qui è tutto molto bello.»
«Un apprezzamento!» Crystal balzò a sedere. «Da non credere: Eve McGuire che ama qualcosa.»
Eve alzò una mano. «Calma, ho detto che è gradevole, non amo proprio niente» spiegò, ritrovando il suo spirito contraddittorio.
«Niente di niente?» domandò una voce maschile, profonda e canzonatoria. «Neanche la cioccolata con la panna, o una coppa di gelato sommersa dalla Nutella? O la polemica fine a se stessa?»
Crystal balzò in piedi e lanciò un urlo che avrebbe potuto rompere qualche timpano. «Fratellone!» strillò, lanciandosi verso il nuovo arrivato. «Cosa ci fai qui?» domandò, dopo averlo abbracciato. Non gli lasciò il tempo di rispondere e si voltò verso l’amica. «Hai visto chi c’è?»
Eve si mise a sedere.
Come poteva non vederlo? Era un metro e novanta di muscoli e testosterone.
«Ciao, Eve» sussurrò lui.
Le si fermò il cuore; Zachary era lì. Si portò una mano alla gola, respirò, o per lo meno tentò di farlo, finse che fosse tutto normale, e recuperò i suoi enormi occhiali da sole, che inforcò all’istante.
«Chi si vede» mormorò sarcastica, senza dare il minimo cenno di volerlo salutare in modo più educato, «cosa ci fai da queste parti, campione? Non dovevi restare a Itacha a studiare? Ad allenarti, o a fare tutte quelle cose da atleta senza cervello?»
Lui sogghignò. «Ѐ sempre un piacere parlare con te.»

.jpg)





Nessun commento:
Posta un commento