“Io ero logorroica fino allo sfinimento, lui parlava solo in codice binario. Io ero sarcasmo allo stato puro, lui non conosceva neppure il significato di questa parola. Avevo sempre vissuto la mia vita come meglio credevo, con la convinzione di non giudicare mai nessuno, ma quando ci spogliammo delle nostre corazze di indifferenza, lasciando cadere a terra le maschere del nostro passato, scoprimmo che il più grande pregiudizio di tutti eravamo noi due.”
Scarlett era la libertà per definizione. Nulla riusciva ad imbrigliare la sua frenesia e la sua vena ironica. Aveva imparato sin da piccola a dar poco peso a ciò che le persone sussurravano alle sue spalle, rivestendosi di un’alterigia che serviva solo a nascondere le sue fragilità, divenendo così agli occhi di tutti intoccabile.
Hector era un genio informatico che aveva imparato a fare i conti sin dall’infanzia con i pregiudizi degli altri, difendendosi da quel mondo che non lo capiva rinchiudendosi in un universo di fumetti e codici da inserire. Peccato che la vita gli avesse posto davanti il bug più difficile del mondo da risolvere, sotto le sembianze di quella coinquilina che parlava troppo e il cui sarcasmo era indecifrabile.
Si conoscevano da due anni ormai, eppure bastarono tre settimane da soli per rendersi conto di quanto in realtà non sapessero nulla dell’altro.
Ma si sa che le ombre del proprio passato non restano mai troppo a lungo ferme, riuscendo ad allungarsi fino al presente con un semplice cambio di luce, eclissandone così la tranquillità.
È vero che la difesa è il miglior attacco, ma certe volte il primo colpo lo devi sferrare tu se vuoi davvero difendere ciò a cui tieni.
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