mercoledì 9 febbraio 2022

Recensione Romanzo - BY GRAZIA - UNA STORIA COME TANTE di Michele Vincelli

 













Una storia di guerra e amore, di sacro e profano, di note bianche e note nere. Una storia di attesa. Di buio e luce. Di estate e di inverno. Una storia di fili. Fili che s'intrecciano e che a volte non si vedono. Una storia di rabbia e lavoro, di miseria e fatica. Una storia di strade. Strade da scegliere, in cui perdersi o ritrovarsi. La storia di un incontro. Di anni di silenzio, paura e dolore. Una storia di gente semplice che vive di terra e di cielo. La storia di un treno che porta via e che qualche volta riporta indietro. La storia di un fiocco di neve. La storia di mio nonno, dei proiettili che aveva in corpo e una cicatrice nel respiro. Una storia semplice, di gente che vive e che muore. Una storia in cui la luna parla e sussurra la verita a chi si fida di lei. Una storia di giusto e ingiusto. Una storia effimera... come un colpo di grancassa. La storia di un viaggio, per lasciare alle spalle la paura. In fin dei conti... una storia come tante.





Quando Ely mi ha inviato in lettura questo libro, ero consapevole che avrei provato una forte emozione nel leggerlo. Tuttavia, non sapevo di preciso quanto la storia fosse davvero appassionante.

Un romanzo strutturato egregiamente in tutte le sue voci, fluido e accattivante. Le parole dell’autore ti toccano il cuore e penetrano fino a sconvolgerti l’anima e la mente.

Il nostos accarezza e studia la psiche di ogni protagonista, che con i suoi dialoghi ti trasporta insieme con lui nel viaggio che è la vita, travolgendoti come un fiume in piena.

Molto significativo e gradevole come l’autore si approccia ai temi che riguardano le relazioni familiari, quanto rilievo da ai sentimenti, all’amore soprattutto dei suoi nonni e per i luoghi dove sono nati e dove sono vissuti.

La storia è un continuum evolversi, così come l’amore che lega i personaggi tra loro. Un amore che si trasforma, che gioisce, pena, matura e sviluppa nei passaggi abilmente tratteggiati dall’autore.

Morte e resurrezione, sofferenza e piacere e come affrontare questi passaggi senza troppo ferirsi. Questo, credo sia il messaggio che il Vincelli vuole mandare ai suoi lettori i quali probabilmente prendono atto, che per vivere serenamente la propria esistenza, basta un poco più di coinvolgimento emotivo, quella capacità di immedesimarsi in un’altra persona fino a coglierne i pensieri e gli stati d’animo senza giudicare, ma afferrare “l’attimo” prima che si disgreghi davanti ai nostri occhi.

Un’indagine dei rapporti tra inconscio ed empatia all’interno prospettico che l’autore ci regala

dandoci il modo di affezionarci ai suoi protagonisti, tanto che non riesci a non scavare a fondo sulle loro vite, del perché quello ha agito diversamente da come ci saremmo aspettati e così via.

Esistenze d’amblè ci sembrano irrilevanti, ma che scorrendo pagina dopo pagina, pensiero dopo pensieri, capisci che non è proprio così, anzi, si comprende quanto ogni vita è un bene prezioso e unico e deve essere rispettata, valorizzata in ogni sua forma.

Un libro carico di contrasti emotivi e di incompatibilità cui la vita deve sottostare, volente o nolente. E l’autore lo fa soprattutto quando narra dei momenti difficili, terribili e impietosi, lo fa quando ci stimola a guardare oltre di cosa vedono i nostri occhi per scoprire davvero dove si nasconde la verità dell’animo umano.

Soprattutto quando si parla del destino di molte bambine di Casacalenda che sono sopravvissute perché i propri genitori sono riusciti a nasconderli all’interno dei camini, e quelle che invece non ce l’hanno fatta perché si sono imbattute, per loro sfortuna, nella crudeltà di militari senza scrupoli, soldati ai quali non importava nulla se fossero persone adulte o no.

Una storia, quella di Domenico e Angelina, che tocca il cuore nell’immaginarli prigionieri di un campo di prigionia, della neve che ammanta e cancella le identità di chi là è caduto o è riuscito a sopravvivere...

Una narrazione piena di contrasti emotivi e di incompatibilità davanti a cui ci pone la vita. Proprio per questa struttura duale, il romanzo risulta essere interessante, e, come l’amore che move il sole e l’altre stelle, anche la vita dell’autore è mossa dall’amore per sua figlia e i suoi cari nonni. Un amore che va oltre i confini di un saper narrare saggio e maturo da vero studioso della psiche umana.

Ed è non solo per questa dualità che il romanzo è globalmente singolare e merita di essere letto.






 








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