E soprattutto, lei le feste le organizza.
Lui il Natale lo odia profondamente.
Sa troppo di famiglia, di casa e di sentimenti che rifugge come se potessero avvelenargli l’anima.
Lei vivrebbe in minigonne, bikini e sale sulla pelle.
Lui è una divinità vichinga che ti entra sottopelle come i cieli immensamente blu e l’aria fresca del Montana.
Caroline, tosta ragazza del Sud, Event Planner di professione, viene spedita dal suo capo/fidanzato in Montana per organizzare la festa di fidanzamento del suo più famoso cliente: la punta dei Miami Dolphins.
Niente di strano se non che mancassero solo dieci giorni a Natale e l’unica cosa su cui il campione non transige, è che la festa deve essere nel suo ranch in Montana a cui è particolarmente affezionato, che dispone di un bellissimo fienile dove poter organizzare l’evento.
Ma in Montana non è tutto rosa e fiori e Caroline dovrà far ricorso a tutte le sue doti migliori per contrastare chi non ha nessuna intenzione di renderle la vita facile. A cominciare dal cowboy vichingo responsabile del ranch che le darà del filo da torcere fin da subito, da una bambina di sei anni paragonabile ad una piccola terrorista, dal fienile che sta crollando a pezzi sotto il peso delle continue nevicate.
Se poi hai un’amica adorabile che ti manda giochini erotici per passare il tempo, tutto si complica.
Dieci giorni sono pochi per organizzare un evento di quella portata, qualcosa di cui si parlerà sui giornali di gossip di tutti gli Stati Uniti.
Dieci giorni sono abbastanza per capire che forse, lasciare le spiagge di Miami, i cocktail nei locali alla moda, i vestiti griffati per indossare un paio di stivali, non è poi tanto male.
Specialmente se a farle cambiare idea è un cowboy norvegese di nome Patrick e con un cognome impronunciabile.
Afferro la mia borsa come se fosse la cosa più importante del mondo e ci tuffo dentro entrambe le mani e anche la faccia finché non trovo quello che cerco.
Mi rimetto dritta al mio posto con il mio tesoro stretto tra le dita, osservo nello specchietto retrovisore ma il vichingo non è più nel mio raggio visivo.
Un movimento alla mia destra mi fa sussultare: il vichingo mi sta dicendo qualcosa attraverso il vetro, sono così agitata che non capisco nemmeno se stia parlando americano o in qualche altra lingua.
Non voglio morire!
Lui apre la portiera e io gli punto la mia arma direttamente in faccia, premendo con tutta la forza che ho.
Lo spray al peperoncino emette un sibilo e il nebulizzatore inizia a fare il suo lavoro: il killer del Montana è annientato.
Cade in ginocchio davanti a me tenendosi le mani premute sugli occhi, mentre io gongolo soddisfatta. Il corso di autodifesa che ho fatto si è rivelato inutile, basta avere una di queste in mano. Leggo le indicazioni attaccate sul retro del flaconcino, mentre il malcapitato infila la testa nella neve fresca per cercare di dare sollievo ai suoi occhi.
Un po’ mi dispiace, eh! Che credete, non sono mica senza cuore…e poi due occhi come i suoi non si trovano tanto facilmente. Blu, ma non un blu normale, no! Un blu talmente intenso da affogarci dentro.
“Si tratta di un effetto temporaneo, della durata massima di 20-30 minuti.”
Oh, porca miseria!
Ho meno di venti minuti per sparire dalla faccia della Terra prima che il cavernicolo si riprenda e decida di farmela pagare…
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