Laura, insegnante pasticciona, impulsiva, leale, sognatrice, si ritrova come una principessa nella più romantica delle fiabe contesa da due uomini all’apparenza perfetti, ma nella realtà abbastanza complicati; sceglie senza indugi di seguire il cuore, ma scopre che nella vita niente scorre liscio, così, ciò che sembra facile, ciò che sembra giusto, ciò che sembra limpido e chiaro … si trasformano nel caos più totale. E tutto appare sbagliato. Incomprensioni, imprevisti, complicazioni e sorprese condiscono la quotidianità dei semplici personaggi che tra risate e lacrime assaporano il gusto agrodolce della vita.
La favola ha il lieto fine che tutti si aspettano , quel lieto fine però che non appartiene alla fantasia, ma alla vita reale nella quale si accettano compromessi, si riconoscono i propri e gli altrui errori , si incassano delusioni e si convive con i propri fantasmi e le proprie paure “quasi” serenamente… e per quel “quasi”, poi, c’è tutta un’altra storia.
Che dire, nello sfogliare le pagine di questo libro, lo stile colloquiale, amichevole dell’autrice mi ha davvero dato l’impressione di conoscerla da sempre, come se fosse un’amica.
Brioso, a sprazzi drammatico a sprazzi divertente, questo romanzo fa piangere e ridere nei momenti clou della storia.
L’incipit
parte con la tragedia del terremoto avvenuto All’Aquila e lo scavo
tra le macerie per ritrovare la sua amica Alessia, partita per stare al fianco del suo fidanzato Stefano.
Andando avanti, l’autrice ci racconta
le vicende vissute in prima persona, il suo amore prima per Riccardo,
‘Ric’ poi per Andrea, che emoziona e racchiude lo stato d’animo
sia della protagonista e di chi le sta accanto.
Devo dire che
per un autore non è facile stendere una storia dai tratti drammatici
e ricca di sfumature comiche dove può accadere di tutto.
E anche lei ce lo dice riportando un aforisma di Carlo Goldoni: “Poiché la mia vita medesima
è una commedia”.
Buona
la visione di realismo magico delle farfalle che svolazzano intorno
alla protagonista.
Un romanzo direi romance ma che lascia il segno
per i temi trattai e per come sono stati approfonditi: amore,
sentimenti, ansia, gioia e dolore, con quel pizzico di follia
disastrosa e confusionaria intrinseca nella protagonista, Laura.
Ipov dei personaggi son ben tratteggiati e conformi al prosieguo dell’intreccio, che non è mai banale, anzi, articolato ma che non cade mai nelle incongruenze che avrebbero potuto cambiare il corso dei pensieri e del giudizio finale. Diciamo che la storia prosegue e bene, tranne, piccola pecca, è doveroso dirlo, per le ambientazioni in cui il lettore non si sente sino in fondo proiettato e tutto è lasciato alla fantasia del lettore. Qualche refuso, ma ci sta, per il resto, la storia avvolge con le sue frasi calde come le caldarroste che si comprano per riscaldarci da una stagione fredda ingiallita e sterile come può essere l’autunno.
Consigliato da leggere al mare sotto il sole di agosto eh... perché no, quando si ha voglia di ridere e allo stesso tempo sognare, che prima o poi nella vita tutto può accadere, anche essere felici.
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