C'era una volta… iniziano tutte così le fiabe, o forse no? Fin dalla notte dei tempi i popoli di ogni dove hanno sentito il bisogno di riunirsi intorno ad un fuoco e raccontarsi storie, miti, leggende o semplici fatti quotidiani, ai quali mescolavano magia e mistero. Nei secoli questi racconti, nati per allietare adulti di ogni età, si sono trasformati in fiabe per bambini, in film e in cartoni animati. Ma come è accaduto? Quando è successo? Questo saggio semiotico ci spiega l'evoluzione della fiaba, dalla mitologia di Apuleio al Tremotino di Once Upon a Time.
“Oggi abbiamo perso l’abitudine di leggere le fiabe della buonanotte ai bambini ma, soprattutto, abbiamo perso l’abitudine di guardare alla fiaba come ad un racconto istruttivo non solo per l’infanzia ma anche, e soprattutto, per gli adulti. La fiaba, anche se non ha mai perso il suo fascino e la sua magia, negli ultimi decenni è stata lentamente sostituita da nuove narrazioni, si è evoluta, ha camminato accanto all’uomo, senza mai abbandonarlo, cambiando i propri mezzi pur di non perdere terreno, saltando dalla tradizione orale alla pagina scritta e, infine allo schermo. Cosa sono i cartoni animati se non fiabe raccontate attraverso un altro mezzo? E lo stesso non vale anche per i film? Cos'è il cinema se non un nuovo modo di narrare storie?”
“Una figura interessante e di complessa interpretazione è quella del libro, intitolato “Once Upon a Time”, quest’oggetto non solo può essere considerato l’aiutante di Henry per comprendere la realtà o per mettere in atto il suo programma narrativo, ma risulta anche in qualche modo il senso e il referente della rappresentazione. Come già stato detto, le vicende del passato dei personaggi vengono rappresentate esattamente come narrate nel libro, come se il testo audiovisivo non fosse che una trasposizione di questa fonte letteraria. Il libro è ciò che garantisce l’autenticità della storia, ne è una prova, ma è anche presente nella stessa rappresentazione come uno degli elementi raffigurati.”
“Come il mito e la leggenda, anche la fiaba è un genere antichissimo, nato per dare delle spiegazioni riguardo alle origini dell’uomo e ai fenomeni naturali. Nella fiaba ritroviamo la medesima atemporalità e aspazialità con l’aggiunta del lieto fine, elemento non sempre presente all’interno di miti e leggende.”
“Con il passare dei secoli questa favola antica ha subito innumerevoli cambiamenti, sempre per rispecchiare i gusti del nuovo pubblico, dei nuovi luoghi e dei nuovi tempi, fino ad approdare ai giorni nostri, risultando sempre attuale, come ci dimostra l’autrice Alex Flinn con il suo romanzo Beastly pubblicato per la prima volta nel 2007, dove il principe è Kyle, uno studente liceale, bello, ricco, popolare e dunque viziato e prepotente, la strega ha un nome, si chiama Kendra ed è una ragazza bruttina ed emarginata, la sua bella si chiama Linda ed incarna tutte le virtù delle belle che l’hanno preceduta.”
“Come Once Upon A Time mostra chiaramente, infatti, nel nostro mondo e nella nostra epoca c’è più che mai bisogno di credere nella magia, di aprire la mente, lasciar cadere tutti i preconcetti che limitano la nostra percezione delle cose e avere fede anche in ciò che non riusciamo a concepire o a immaginare per trovare la forza di perseguire quel lieto fine inteso non come esito di una morale ingenua ma come condizione cui aspirare con determinazione, consapevolezza e forte impegno.”
Raffaella Iannece Bonora, chiamata spesso con vari nomignoli, fra i quali Ella, a causa della lunghezza del suo nome (usato per intero solo in momenti di rabbia da parte di alcuni parenti e migliori amici) è una giovane (mica tanto?) giornalista e scrittrice laureata in Scienze del Patrimonio Culturale indirizzo DaViMuS (a quanto pare è anche una fan dei nomi lunghi). Appassionata di teatro, cinema, arte ma, soprattutto libri, libri, libri e ancora libri che colleziona in maniera preoccupante (sta vagliando la possibilità di dormire sul pianerottolo per sostituire il letto con una nuova libreria) ha deciso di dedicarsi...all'ippica. No... ovviamente no, anche perché non è mai stata sportiva. Ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Ha all'attivo diverse collaborazioni con giornali, case editrici e book blog, ha pubblicato diversi libri – “La Tavola degli Otto”, “Io mi battezzo Rebecca…”, “Verde Menta”, “C'era una volta… - dalle fiabe a Netflix” - e passa il suo tempo fra una recensione e l'altra, spezzando la routine con interviste ma anche articoli di attualità ed il suo lavoro di Ufficio Stampa. È una fan sfegatata di Harry Potter, fra i suoi libri preferiti ricordiamo “Il Grande Gatsby” di Fitzgerald, “Orgoglio e Pregiudizio” della Austen, “Penelope alla guerra” di Oriana Fallaci, “Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, “Intervista col vampiro” di Anne Rice, “La gabianella e il gatto che le insegnò a volare” di Sepulveda, “Novecento” di Baricco, “Mille splendidi soli” di Hosseini, “fuori da un evidente destino” di Faletti, “Il codice Da Vinci” di Brown, “Cose Preziose” di King, “Le sette sorelle” della Riley e i Piccoli Brividi di R.L.Stine (perché adesso ridete?). Ce ne sarebbero molti altri ma abbiamo i caratteri contati, per questo motivo le abbiamo chiesto di scegliere solo quattro film, lei ci ha fatto pescare dei titoli a caso da una boccia, fra i milleduecento scelti... e sono usciti, escluse le trasposizioni dei suoi libri preferiti (in specialmodo Baricco e Fitzgerald) Matrix, Nuovo Cinema Paradiso, The Blues Brothers e Il Re Leone (però ci ha chiesto vivamente di nominare Baz Luhrmann). Sul cantante siamo andati un pochino più spediti perché adora Bruce Springsteen e appena ha iniziato a parlare dei Queen e di David Bowie l'abbiamo chiusa in uno sgabuzzino. Per quanto riguarda l'arte e il teatro abbiamo deciso di bypassare, l'abbiamo sentita blaterare di Shakespeare e delle opere di Caravaggio ma stavamo già sorseggiando un mojto in terrazzo. Oltre a scrivere i suoi libri, Raffaella svolge anche il lavoro di ghostwriter, editor, ufficio stampa e tiene corsi di scrittura creativa.
Per contattarla potete scriverle su instagram al suo profilo @raffaella_iannecebonora_author.
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