Martina lo sa, nella vita nulla è scontato.
Non lo è il posto di lavoro, non lo è il rapporto decennale col fidanzato, e non lo è nemmeno la tanto sudata indipendenza.
Di colpo ci si può ritrovare a dover ricominciare tutto da capo, partendo proprio dal luogo che con tanta fatica ci eravamo lasciate alle spalle.
Abbandonata, licenziata e sfrattata, Martina è costretta a tornare nella casa materna, dove ad attenderla, smaniose di risolvere tutti i suoi problemi, ci sono una madre catastrofista, una nonna diabetica con la mania dei dolci e una sorella piantagrane.
A complicare il tutto, aggiungiamo un’estate che più piovosa non s’era mai vista, un inverno da brividi e un bel terremoto primaverile.
La natura, così come la vita di Martina, sembrano impazzite, e lei si ritrova a fare i conti con le proprie insicurezze e le proprie paure, consolata unicamente dalla consapevolezza che peggio di così non potrà proprio andare.
O forse sì, visto che siamo nel tanto atteso 2012, l’anno designato dai Maya per la fine del mondo…
Era mercoledì sera, e io ero quasi pronta.
«Perizoma nero e reggiseno a balconcino che mi ha regalato Filippo, gonna corta e tacchi alti come piace a Filippo…» pensavo ad alta voce, finendo di vestirmi.
Un’ultima controllata al make-up, ed ecco squillare il campanello.
Sara andò ad aprire mentre io mi davo gli ultimi ritocchi. «Capelli raccolti e rossetto rosso come piace a Filipp…»
«Martinaaa! È arrivato Francesco!» urlò Sara.
«Francesco? Cosa c’entra Francesco? Dovevo uscirci mercoledì e oggi è… Mercoledì! Cazzo, sono una deficiente! Ho dato appuntamento a tutti e due lo stesso giorno!»
Francesco entrò in camera. «Hai acceso le candele. Allora preferisci stare qua, non vuoi uscire…» ammiccò con un sorriso sornione.
Io balbettai qualcosa di incomprensibile anche a me stessa.
Il campanello squillò di nuovo.
«Martinaaa! È arrivato anche Filippo!»
A quel punto stavo pensando se fosse il caso di buttarmi dalla finestra.
Francesco mi guardò perplesso. «Martina, chi è Filippo?»
Ma prima che potessi rispondere, Filippo spalancò la porta. Il suo sguardo si posò su Francesco, poi su di me. Infine nuovamente su Francesco. «Ciao Marti, vedo che sei in compagnia» sollevò un sopracciglio, squadrando il mio ospite dalla testa ai piedi, poi aggiunse, con una smorfia: «Se volevi fare una cosa a tre, però, potevi dirmelo. Non mi piace mica tanto questo tipo...»
Angelica Romanin è nata e vive a Ferrara. Ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2008 con Giraldi editore, riedito a luglio 2020 con il titolo Uomini, attacchi di panico e altre disgrazie.
È inoltre autrice della commedia romantica Il Natale che non ti aspetti e di una climate-fiction di fantascienza dal titolo Nel futuro che ci attende.











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