Trentino, 1914. Una famiglia di contadini vive in terra austriaca, nei pressi del confine italiano. L’inizio del conflitto mondiale la costringe alla separazione: il padre è reclutato nell’esercito dell’impero ed è inviato sul fronte orientale, la madre ed il figlio di sei anni saranno internati nel campo profughi di Braunau, quando l’Italia dichiarerà guerra all’Austria. Lontani per lunghi anni, non conoscono la sorte l’uno dell’altra. La storia di un uomo, di una donna, del piccolo Giuseppe che si fa grande, le loro lotte, le loro speranze sono raccontate in una vicenda, nella quale la sopravvivenza è legata anche alla trasformazione delle anime.
Welsch-Tirol (Tirolo Italiano) fu il nome dato al Trentino, ai tempi dell’Impero asburgico, per indicare la zona in cui si parlava la lingua italiana. Fu coniato da Giulio Cesare che chiamava Volcae una tribù della Gallia. Nel tempo, Welschen indicò le popolazioni francesi e italiane, che parlavano lingue neolatine, per distinguerle dai Germani, la cui lingua derivava dal ceppo tedesco.
Ivana Tomasetti è nata a Trento, oggi vive a San Martino in Strada in provincia di Lodi. Ha insegnato lettere nella scuola primaria e in quella secondaria di primo grado. La ricerca storica è una delle sue passioni.
Ha già pubblicato: “Identità alla sbarra” ed. Terre Sommerse, Roma 2019.
Nessun commento:
Posta un commento