CHE L’ALCOOL CE LA MANDI (IN MONA!)
Se per un italiano medio varcare il confine è solo un’innocua sfida, rinunciando all’idea del bidet e del nostro buon cibo, per un veneto invece è il vento della morte che comincia a sussurrare al proprio orecchio. Mettiamoci poi una veneta DOK, dedita all’alcool e particolarmente patriottica, che è costretta a partire per un paesino sperduto del nord-est Europa, (con un clima disumano e cibo dai nomi impronunciabili) allora il cocktail perfetto è servito. Sì, ma per un disastro di proporzioni epiche! Per la povera Ginevra Baldin, detta anche Gin, l’esperienza sarà un vero e proprio corso di sopravvivenza, perché dovrà destreggiarsi tra litigate colorite, alcool a fiumi e l’irriverente Filip Kowalski, pronto a darle filo da torcere. Ma se la peggiore vacanza della tua vita si trasformasse nel più bel regalo che il destino potesse farti? E se, proprio sul più bello, il cuore cominciasse a fare i capricci? Beh, se pensate che i guai siano solo la punta dell’iceberg per la nostra Gin, allora mettetevi pure comodi e versatevi da bere, perché avete proprio ragione.
Fa il suo esordio in casa Brightlove (Pubme) la penna schietta, super colorita e sorprendentemente romantica di Miss Ansia. La scelta del suo pseudonimo? Beh, non è solo il retrogusto agrodolce del vostro cocktail preferito, siete stati avvisati!
Tra dialetto veneto e incomprensibili parole in russo, si sviluppa la storia di Ginevra, una ragazza che adora la sua terra, rinomata per il prosecco, e un gruppo musicale chiamato Rumatera che farà da colonna sonora. In procinto di fare un tirocinio all'estero per finire il suo corso di studi universitari, la sorella Dafne le tira un brutto scherzo prenotando per lei il viaggio in Polonia. Dovrà trascorrere un anno intero presso la famiglia Kowalski che la ospiterà nella propria abitazione, in un clima quasi artico al quale, da buona italiana, non è per nulla preparata. L'incontro con Filip le darà il motivo per gradire la permanenza e scoprire l'amore.
Con una scrittura semplice e gradevole l'autrice è riuscita a dare ad ogni personaggio un ruolo ben preciso e caratteristico ma Ginevra resta la protagonista in assoluto. Con il suo modo di parlare sboccato, nasconde un grosso trauma che maschera con un atteggiamento rude, scontroso e poco propenso al romanticismo, che però non le impedirà di innamorarsi.
"... amare qualcuno e starci anche male è molto meglio di non amarlo affatto. Questo perchè solo chi vive un amore sincero e sempre pronto allo scontro può sopravvivere agli scossoni della vita. Un amore fragile, monotono, pieno di troppe frasi melense... non va da nessuna parte".
Belle le descrizioni di Venezia che sottolineano quanto gli italiani amino il proprio paese, anche l'apprezzamento per la cucina che si differenzia molto da quella estera e gradita la condivisione del pensiero comune che l'Italia si riunisce sempre davanti un piatto di pasta: "L'Italia è piena di arte, cultura, storia e di tanto cibo buono. Le persone sono umane, vive e con dei sentimenti. E nonostante abbiamo questa continua lotta tra Nord e Sud, siamo tutti uniti quando gli estranei ci danno un piatto di pasta scotta col ketchup".
Un romanzo rosa irriverente, ironico e divertente, da leggere tutto d'un fiato.
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