In rete ognuno è libero di plasmare a piacimento la propria immagine. A volte il mondo virtuale può materializzarsi in un incubo... In una serie di luci e di ombre, di misteriosi e rivoltanti omicidi irrisolti, da una Praga misteriosa a una Milano cupa e sinistra, vittime dell'amore nelle sue varie forme, vari personaggi ruotano attorno ai loro destini apparentemente slegati tra loro, che solo alla fine, in un crescendo di tensione narrativa, troveranno un comune denominatore.
Mi piace leggere romanzi thriller, se poi a questo si aggiunge la tecnologia, i computer, l'informatica e tutto ciò che ne è collegato, io impazzisco, perché trovo siano un binomio perfetto.
Leggendo la trama del libro "Il buio in rete" di Maria Luisa Moro ho quindi subito pensato al grande Jeffery Deaver e il suo "Profondo blu" (libro che consiglio a tutti gli appassionati come me del genere thriller-informatico). Pur consapevole della diversità dei due testi, ho scelto di leggere "Il buio in rete" immaginando di trovarmi immersa dentro pagine e pagine di termini tecnologici, digitali e scene virtuali. In realtà non è così, il web, la rete appunto, è presente nel testo ma diciamo che è soltanto il fattore scatenante di una serie di vicende che però si svolgono nel mondo reale. Quindi sia la copertina, sia la trama, sono state per me un po' fuorvianti. Perciò se vi aspettate un thriller, si, lo è ed è anche molto avvincente. Ma non immaginatelo, come ho fatto io, ambientato "nei loschi meandri del dark web" perché non lo è. Comunque, nonostante questo, va detto che l'autrice ha scelto un argomento, legato alla rete, che purtroppo oggi è davvero attuale: c'è qualcuno capace di nascondersi dietro una tastiera, dietro uno schermo, fingendosi qualcun altro e qualcuno che a sua volta ne diventa preda.
In questa storia troviamo quindi una serie di vicende che si susseguono, a capitoli delle volte alternati, che appartengono a diversi personaggi. L'autrice ci informa del fatto che alla fine tutti loro troveranno un comune denominatore, onestamente avrei preferito che si trattasse di qualcosa di più "elaborato".
Ci sono poi alcuni punti da evidenziare, come errori di battitura (ma comprensibili) e i dialoghi che delle volte ho trovato un tantino "infantili". Non so come spiegarmi, dirò questo: i protagonisti delle vicende hanno tutti dai venti anni in su, ci sono anche adulti, eppure per tutto il tempo, ogni volta che leggevo un dialogo, a prescindere dall'età dichiarata dei due personaggi, io avevo la sensazione che a parlare fossero tredicenni. Non so se sono riuscita a spiegare il concetto. Un'altra cosa che, almeno per me, è stata un po' "fastidiosa" durante la lettura, è il fatto di non avere una divisione precisa durante il passaggio dal pensiero di un personaggio piuttosto che un altro. Ovvero, nel testo sono spesso presenti i pensieri dei vari personaggi, evidenziati da una font corsiva che li distingue dal resto del testo. Il problema però è che spesso si passa dalla visuale, con tanto di pensiero, del personaggio "A", alla visuale con tanto di pensiero del personaggio "B" all'improvviso, senza ad esempio una spaziatura che faccia capire che si sta leggendo la storia dal punto di vista di un altro protagonista, senza un cambio capitolo, o un dettaglio di font differente. Ecco questo ha reso la lettura un pochino lenta. Ci tengo però a precisare che io ho letto la versione digitale di questo romanzo, l'ebook. Non so quindi se è un particolare presente solo in questa versione o anche in quella cartacea.
C'è un'ultima cosa da dire, non meno importante, il colpevole si intuisce da subito, già dai primi capitoli. Ma questo non sempre è un punto a sfavore, come in questo caso.
A questo punto direte: "Ma allora è da scartare?"
ASSOLUTAMENTE NO.
Nonostante tutto, la storia mi ha tenuta incollata alle pagine e proprio il fatto di aver capito subito il colpevole, mi ha suscitato ancora più curiosità: volevo sapere se avevo ragione, se avevo indovinato sul serio e sono stata davvero felice di averlo fatto, di aver proseguito con foga nella lettura del romanzo perché sul finale c'è stato il colpo di scena, che io assolutamente non avevo previsto e nemmeno immaginato.
Perciò, va detto che l'autrice è molto abile nell'elaborare un thriller. Mi è piaciuto, avevo voglia di proseguire e scoprire la fine. È un testo molto scorrevole e semplice.
Che dire, ero indecisa sulla valutazione finale. Da un lato volevo dare ascolto ai vari punti "negativi" che ho trovato (che poi negativi è un parolone!), punti che mi hanno fatto dire: "Bello ma non credo ne leggerò altri di questa autrice". Dall'altro però ci sono le emozioni che ho provato leggendo, la suspense di alcune scene, l'attualità del testo e la voracità con cui l'ho divorato in due giorni di lettura.
Quindi, per me è un SI. Ve lo consiglio.
Leggendo la trama del libro "Il buio in rete" di Maria Luisa Moro ho quindi subito pensato al grande Jeffery Deaver e il suo "Profondo blu" (libro che consiglio a tutti gli appassionati come me del genere thriller-informatico). Pur consapevole della diversità dei due testi, ho scelto di leggere "Il buio in rete" immaginando di trovarmi immersa dentro pagine e pagine di termini tecnologici, digitali e scene virtuali. In realtà non è così, il web, la rete appunto, è presente nel testo ma diciamo che è soltanto il fattore scatenante di una serie di vicende che però si svolgono nel mondo reale. Quindi sia la copertina, sia la trama, sono state per me un po' fuorvianti. Perciò se vi aspettate un thriller, si, lo è ed è anche molto avvincente. Ma non immaginatelo, come ho fatto io, ambientato "nei loschi meandri del dark web" perché non lo è. Comunque, nonostante questo, va detto che l'autrice ha scelto un argomento, legato alla rete, che purtroppo oggi è davvero attuale: c'è qualcuno capace di nascondersi dietro una tastiera, dietro uno schermo, fingendosi qualcun altro e qualcuno che a sua volta ne diventa preda.
In questa storia troviamo quindi una serie di vicende che si susseguono, a capitoli delle volte alternati, che appartengono a diversi personaggi. L'autrice ci informa del fatto che alla fine tutti loro troveranno un comune denominatore, onestamente avrei preferito che si trattasse di qualcosa di più "elaborato".
Ci sono poi alcuni punti da evidenziare, come errori di battitura (ma comprensibili) e i dialoghi che delle volte ho trovato un tantino "infantili". Non so come spiegarmi, dirò questo: i protagonisti delle vicende hanno tutti dai venti anni in su, ci sono anche adulti, eppure per tutto il tempo, ogni volta che leggevo un dialogo, a prescindere dall'età dichiarata dei due personaggi, io avevo la sensazione che a parlare fossero tredicenni. Non so se sono riuscita a spiegare il concetto. Un'altra cosa che, almeno per me, è stata un po' "fastidiosa" durante la lettura, è il fatto di non avere una divisione precisa durante il passaggio dal pensiero di un personaggio piuttosto che un altro. Ovvero, nel testo sono spesso presenti i pensieri dei vari personaggi, evidenziati da una font corsiva che li distingue dal resto del testo. Il problema però è che spesso si passa dalla visuale, con tanto di pensiero, del personaggio "A", alla visuale con tanto di pensiero del personaggio "B" all'improvviso, senza ad esempio una spaziatura che faccia capire che si sta leggendo la storia dal punto di vista di un altro protagonista, senza un cambio capitolo, o un dettaglio di font differente. Ecco questo ha reso la lettura un pochino lenta. Ci tengo però a precisare che io ho letto la versione digitale di questo romanzo, l'ebook. Non so quindi se è un particolare presente solo in questa versione o anche in quella cartacea.
C'è un'ultima cosa da dire, non meno importante, il colpevole si intuisce da subito, già dai primi capitoli. Ma questo non sempre è un punto a sfavore, come in questo caso.
A questo punto direte: "Ma allora è da scartare?"
ASSOLUTAMENTE NO.
Nonostante tutto, la storia mi ha tenuta incollata alle pagine e proprio il fatto di aver capito subito il colpevole, mi ha suscitato ancora più curiosità: volevo sapere se avevo ragione, se avevo indovinato sul serio e sono stata davvero felice di averlo fatto, di aver proseguito con foga nella lettura del romanzo perché sul finale c'è stato il colpo di scena, che io assolutamente non avevo previsto e nemmeno immaginato.
Perciò, va detto che l'autrice è molto abile nell'elaborare un thriller. Mi è piaciuto, avevo voglia di proseguire e scoprire la fine. È un testo molto scorrevole e semplice.
Che dire, ero indecisa sulla valutazione finale. Da un lato volevo dare ascolto ai vari punti "negativi" che ho trovato (che poi negativi è un parolone!), punti che mi hanno fatto dire: "Bello ma non credo ne leggerò altri di questa autrice". Dall'altro però ci sono le emozioni che ho provato leggendo, la suspense di alcune scene, l'attualità del testo e la voracità con cui l'ho divorato in due giorni di lettura.
Quindi, per me è un SI. Ve lo consiglio.
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