lunedì 27 luglio 2020

Recensione Romanzo - BY ELY - SONO STATA CATTIVA di Maura R.
















L’amore unisce, l’amore divide. L’amore cura, l’amore è un killer. L’amore è tutto, ma a volte non basta.

Come si può descrivere la paura?
Per quel che mi riguarda, la racconterei esattamente così: improvvisamente, un giorno, per decisione di qualcun altro, la mia vita, che non era perfetta ma era la mia, fu spezzata, devastata, infettata dal suo male. Ogni sua decisione e ogni suo abuso ebbero il potere di danneggiarmi irreparabilmente.
Sarei mai riuscita a risentire il battito del mio cuore?
Il mio nome è Viola, ho venticinque anni e da tre vivo in bilico tra un passato che mi tormenta e un futuro dal quale mi ostino a fuggire. In bilico, spezzata da un uomo che mi ha sottratto l’anima. In bilico, tra i ricordi che tornano a farmi del male e il desiderio di andare oltre quella luce che intravedo, ma che si allontana quando la mia mente va in tilt. Nonostante la mia resistenza, un giorno ho incrociato due occhi verdi screziati che non hanno avuto paura di fissarmi e mi hanno tolto il respiro. Chi sei? Perché mi guardi così? Vorrei solo allontanarmi, ma non lo faccio.
Forse questo è l’inizio di un nuovo capitolo della mia vita.

Questo romanzo contiene scene di violenza fisica e mentale. Non adatta a persone suscettibili ai temi trattati. Se ne raccomanda la lettura a un pubblico adulto e consapevole.







Viola è una donna vittima della violenza che cerca di non soccombere ai suoi fantasmi che la opprimono sempre di più.

“Improvvisamente un giorno, per decisione di qualcun altro, la mia vita, che non era perfetta ma era la mia, fu spezzata, devastata, infestata dal suo male.”

E' stata rapita dall'uomo che riteneva il suo ragazzo ed incatenata in una sorta prigione e sottoposta ad ogni efferata violenza.
Dopo la liberazione non sarà facile per lei ritornare a vivere una vita normale accanto alla sua famiglia.
Una famiglia che sembra distante anni luce e che voglia decidere al suo posto a tutti i costi.

“ Dall'alto li osservo, sembriamo tre atolli: vicini ma distanti, con un mare d'angoscia e sensi di colpa a separarci. Loro con gli occhi tirati, gli occhi spenti. Io che indosso una maschera di indifferenza, come se nulla potesse nuocermi più.”

La giovane donna è in balia dei suoi demoni , nessuno è riuscita ad aiutarla veramente e si ritrova ad un certo punto della sua vita in cui è come giunta ad una sorta di bivio dove decidere che direzione prendere per potere uscire da tutto quell'inferno.
Viola è una donna danneggiata, ormai non riesce più a provare nessuna emozione, dentro si sente come se fosse morta.
Le terapie psicologiche di supporto non l'hanno aiutata a liberarsi del suo inferno personale.

“ La verità è che non mi fido di nessuno. Non posso e non voglio condividere con qualcuno il mio orrore, significherebbe renderlo nuovamente reale. Mi nascondo dietro l'illusione più comune del mondo: se non ne parli, non è mai accaduto.”

Decide di andare nel casale della nonna situato nelle langhe piemontesi per cercare una maggiore serenità e lì conosce Pietro, un uomo che si presenta come un amico del cugino.
Un uomo con una caratteristica fisica troppo simile al suo aguzzino e per questo Viola si destabilizza.

“ No, Pietro, non sei antipatico anzi, sei pure bello e pulito. Questo è decisamente un problema. Il tuo sorriso è troppo limpido, i tuoi occhi che brillano hanno il loro fascino, ma io ho già conosciuto occhi simili e non posso fidarmi. “

Pietro sembra un uomo molto atento ai dettagli e questa sua caratteristica stupisce un po' Viola, troppo abituata a persone superficiali e menefreghiste.
Nella sua corsa alla distruzione cerca di comportarsi da stronza per allontanarlo, ma ogni suo sforzo sembra proprio non giungere all'obiettivo prefissato.

“ Non ho più provato nulla di naturale, sono diventata anafettiva, sono ghiacciata. Sono al buio, da allora eppure non avverto l'esigenza di staccarmi da lui.”

Per una che aborra ogni tipo di avvicinamento e contatto umano è strana la reazione che ha ogni qualvolta di ritrova quasi addosso Pietro.

“ Ci vuole ben altro per allontanarmi o spaventarmi, Viola.”

“ Forse non ti è chiaro, ma non c'è cosa che tu dica o faccia che possa allontanarmi da te, a meno che non sia io a deciderlo.”

Ho amato l'ostinazione e la determinazione con cui Pietro si è posto nei confronti di Viola, sapendo il suo passato doloroso e devastante.

“ Il punto è che quando hai la fortuna di trovare qualcuno che ti capisce, che è disposto a lottare con te e per te, è da stupidi avere paura.”

Parole impregnanti di dolore che raccontano tematiche molto delicate e ahimè ancora troppo attuali che l'autrice è stata in grado di ben strutturare.
Di Pietro si sa ben poco fino a quasi la fine e questo rende ancora più attenta la lettura per capire meglio chi sia e il segreto che sembra celare dentro di sé.
La psicologia dei personaggi l'ho trovata pressocchè perfetta. I pensieri di Viola erano destabilizzanti per il tema trattato, ma hanno bene reso l'idea di tutto quello che provava e del percorso intrapreso per riuscire finalmente ad essere libera.
Una lettura che consiglio di fare e che fa pensare.











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